- Ridurre i consumi di acqua a partire dagli usi pubblici per ottimizzare la risorsa anche contenendo gli sprechi.
- Contenere le perdite e recuperare le acque reflue per non disperdere un bene essenziale per ogni diverso uso.
- Effettuare una ricognizione sui costi del servizi idrico per verificare sul caro tariffe e sulle spese correnti e in conto capitale.
- Aumentare e potenziare le isole ecologiche dei rifiuti per garantire l’efficienza nella racconta della nettezza urbana.
- Estendere la raccolta porta a porta a tutto il territorio per favorire il corretto smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
- Sostenere le bonifiche del Sin da parte di RiMateria per ricondurre la società alla sua originaria missione
Acqua
La risorsa idrica è fondamentale per garantire un futuro alle attività economiche di un territorio e alla qualità della vita di chi lo abita. Il gestore Asa, azienda mista pubblico privata, non ha garantito né efficienza, né economicità del servizio.
Le Amministrazioni non hanno fornito indirizzi precisi sulla gestione della risorsa né hanno svolto il ruolo di controllo che compete loro per legge, anche il Consiglio di Sorveglianza dell’ASA è risultato inconsistente. Le scelte strategiche sono state delegate ai privati che le hanno orientate al profitto.
In più manca chiarezza e sinergia tra le competenze di diversi soggetti operanti nel settore e una strategia comune di gestione della risorsa estesa almeno ai comuni della Val di Cornia.
Cambiamenti climatici, impermeabilizzazione dei suoli e depauperamento delle falde impongono un rapido cambiamento della gestione di questo bene pubblico fondamentale. Deve essere necessariamente promossa un’analisi della consistenza della risorsa nel bacino idrico, degli usi e degli sprechi.
Appare necessario adottare misure per ridurre i consumi a partire dagli usi pubblici incentivando le tecniche di risparmio idrico negli usi privati, produttivi ed agricoli e recuperando le acque reflue per usi agricoli o produttivi.

Non si può rimandare un piano di ammodernamento esteso all’intero territorio comunale finalizzato alla riduzione delle perdite dell’acquedotto. Insieme agli altri Comuni della Val di Cornia, si dovrà effettuare una ricognizione della consistenza della tariffa in relazione alle spese correnti e in conto capitale del gestore.
Campiglia dovrà assumere un ruolo guida per l’intero territorio nella definizione delle scelte nell’Ambito territoriale e dovrà esercitare le sue funzioni di indirizzo e controllo del servizio attraverso ogni strumento, incluso il Consiglio di sorveglianza di ASA.
Rifiuti solidi urbani
L’azione dell’Amministrazione dovrà essere rivolta a ridurre la produzione di rifiuti, riusare ciò che si produce e riciclare ciò che non si riesce a riusare in modo da marginalizzare il conferimento ai termovalorizzatori e alla discarica. Solo così si ottengono risultati in termini di efficienza e riduzione delle tariffe.

Misure applicabili per raggiungere questo obiettivo, per noi, sono l’incentivo del compostaggio privato e della biotriturazione, i percorsi condivisi con la grande distribuzione per la riduzione degli imballaggi, l’organizzazione di momenti di scambio del superfluo sia all’interno delle isole ecologiche sia nel tessuto urbano, il potenziamento e la facilità di accesso delle isole ecologiche, il porta a porta che dovrà essere esteso a tutto il tessuto urbano del territorio comunale, l’Informazione – educazione sulla corretta modalità di smaltimento dei rifiuti.
La nuova amministrazione del Comune di Campiglia dovrà impegnarsi, con gli altri comuni della Val di Cornia, in un’azione politica perché l’attuale modello dei tre grandi Ato (autorità di ambito ottimale) toscani sia superato in favore di ambiti territoriali meno estesi, più controllabili e nei quali si possa sviluppare un reale rapporto tra gestore, istituzioni e cittadini.
Va anche riaffermata la centralità dei Consigli comunali del dibattito democratico esteso a tutta la cittadinanza nell’elaborazione degli indirizzi e nel controllo della gestione del servizio
Rifiuti speciali
Il Comune di Campiglia è socio dell’azienda RiMateria, nata con l’obiettivo dichiarato di realizzare le bonifiche ambientali del SIN (Sito di interessi nazionali per l’inquinamento) di Piombino e ridurre le escavazioni dalle colline grazie al riciclo dei rifiuti speciali. Il vero obiettivo dell’azienda è invece diventato ripianare l’enorme debito lasciato dall’ASIU.
L’Amministrazione dovrà pretendere che sia chiarito il processo di formazione del debito dell’ASIU e le relative responsabilità.
Le Amministrazioni uscenti hanno pensato di ripianare il debito facendo arrivare in Val di Cornia rifiuti speciali da mezz’Italia e oggi il Comune è socio di un’azienda al pubblico-privata che ottiene profitti dal mercato dei rifiuti.

Se l’intento dichiarato rispondeva ad una necessità pubblica, il risultato dell’operazione nulla ha a che vedere con le vere urgenze del territorio che così possono essere riassunte: bonificare il SIN di Piombino e altri siti minori che attendono il risanamento ambientale, ridurre le escavazioni dalle colline sostituendo, ove possibile, agli inerti di cava materiali riciclati rendendo possibili progetti di valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico nelle colline, costruire una filiera produttiva legata alla bonifica, al ripristino ambientale e al riciclo e riuso della materia proveniente dal ciclo industriale, per garantire occupazione e salute
Se, come pare evidente, l’azienda RiMateria continuerà a perseguire finalità opposte, l’Amministrazione ha il dovere morale e politico di mantenere il Comune fuori da un’azienda che cerca profitti nel mercato dei rifiuti speciali.
Gruppo 2019