- Migliorare la qualità degli edifici e dei trasporti scolastici per garantire efficienza in un settore essenziale per la Comunità.
- Mantenere i servizi scolastici nel borgo di Campiglia come prima ed essenziale condizione per ripopolare il paese.
- Contribuire a formare offerte didattiche integrative per rafforzare il rapporto tra alunni, beni comuni e territorio.
- Favorire i progetti per l’apprendimento delle lingue unitamente alla conoscenza delle nuove tecnologie nelle scuole.
- Sostenere iniziative culturali come l’Unitre Val di Cornia reperendo per questa attività culturale una nuova sede stabile.
- Sensibilizzare la comunità sul valore del patrimonio culturale per coinvolgere i cittadini nella sua tutela e promozione.
La formazione è il pilastro per la crescita di una comunità libera e consapevole e la scuola dell’obbligo è la base del processo formativo delle persone.
Compito del Comune è quello di assicurare la buona qualità degli edifici scolastici della fascia dell’obbligo (dall’infanzia alle scuole medie), degli arredi (che di per se hanno anche un valore pedagogico) e dei servizi di mensa e trasporto.In accordo con gli insegnanti il Comune può contribuire anche alla formazione con offerte didattiche integrative.
Se saremo chiamati a governare dedicheremo a questo settore l’attenzione che merita, nella consapevolezza che svolgere bene questi compiti significa investire sulla libertà dei nostri figli. L’amministrazione in carica, che pure ha seguito la scuola, ha messo in luce carenze nella gestione dei servizi che ci proponiamo ci colmare e visioni dell’organizzazione scolastica che non condividiamo e ci proponiamo di cambiare radicalmente.
Tra le carenze da colmare rientrano l’insufficiente manutenzione degli edifici scolastici e la loro messa a norma, gli episodi di cattiva gestione del trasporto scolastico (affidato a cooperative sociali) con uso di scuolabus spesso inadeguati, assenza di personale di accompagnamento, discontinuità del servizio, rapporti critici con il personale.
La principale discontinuità con l’amministrazione in carica riguarda, invece, la visione complessiva dell’organizzazione scolastica dell’intero Comune. In più occasioni, motivando la scelta con il previsto calo demografico (se lo ricordano solo quando si programmano le scuole, ma lo ignorano quando prevedono di costruire centinaia di nuove abitazioni), l’amministrazione ha manifestato la propensione a riunire a Venturina, nelle “Altobelli”, tutte le scuole materne ed elementari del Comune.

Consideriamo questa visione profondamente sbagliata, difficilmente attuabile e foriera di ben altri e più gravi problemi sociali. Sottrarre le scuole a Campiglia è un errore gravissimo. Il borgo ha bisogno di essere ripopolato e la prima condizione è mantenere i servizi scolastici. Campiglia e Venturina distano solo 5 chilometri, gli abitanti delle altre frazioni possono raggiungere agilmente l’uno o l’altro centro. Partendo dal presupposto che il Comune dovrà comunque garantire il trasporto scolastico, con gli stessi chilometri percorsi si possono mantenere in vita più scuole e far vivere il borgo di Campiglia.
La nostra proposta è quella di organizzare le scuole materne ed elementari sia a Venturina che a Campiglia favorendo l’interscambio dei bambini e dei ragazzi e arricchendo l’offerta formativa con proposte didattiche differenziate per consentire alle famiglie una più ampia scelta formativa. Dal punto di vista sociale questa soluzione è destinata a rinsaldare la visione di un’unica comunità solidale, proprio a partire dalla difesa di servizi essenziali come quelli scolastici.
Ci sarà sicuramente da contrastare chi, negli enti, affida tutto al calcolo statistico-previsionale sul calo demografico, ignorando i danni sociali ed economici che derivano dall’abbandono dei paesi collinari; ma questo è il compito che spetta all’amministrazione locale. Senza considerare che l’accorpamento alle scuole “Altobelli” comporterebbe costi rilevanti per l’ampliamento e costi per la conservazione degli edifici scolastici abbandonati a Campiglia, che evidentemente l’amministrazione pensa di vendere per far cassa. Stante le attuali condizioni del mercato immobiliare la cosa più probabile, però, è che il destino di quegli edifici sia il degrado, come accaduto all’edifico dismesso dell’ex IPISIA. Noi ci proponiamo di mettere in campo un’altra strategia che si fonda sul mantenimento delle scuole a Campiglia (dove proponiamo anche un asilo nido) e sulla qualificazione di tutta l’offerta scolastica comunale.

In questo scenario si dovranno trovare soluzioni per ottimizzare l’organizzazione scolastica e la funzionalità degli edifici esistenti. Le scuole “Marconi” di Venturina sono tra i pochi edifici in cui si identificano generazioni di studenti. Sono parte della nostra identità. Una loro dismissione per consentire l’accorpamento di tutte le classi di Venturina nelle scuole “Altobelli” non può prescindere dalla conservazione architettonica e dal riuso dell’edificio per fini sociali.

Per le scuole medie “Carducci” è da prendere in esame la possibilità di prevedere l’accesso all’edificio dai vasti parcheggi di Via della Fiera, anziché dall’angusta e inidonea via Gorizia. Una soluzione che richiede però una generale riorganizzazione urbanistica di quegli spazi, oggi destinati anche al mercato settimanale, che dovrà essere oggetto di studio.
Sul piano delle offerte didattiche integrative, in stretta collaborazione con gli insegnanti, ci proponiamo di sviluppare progetti che aiutino i ragazzi all’apprendimento delle lingue, al corretto utilizzo delle tecnologie digitali (la dimensione globale), al riconoscimento delle peculiarità locali (la storia, l’ambiente e il patrimonio identitario della comunità in cui vivono), al rispetto dei beni comuni e alla convivenza civile in una società sempre più multietnica.
Per la formazione continua, una particolare attenzione sarà rivolta al consolidamento e allo sviluppo dell’Università della terza età “Unitre Val di Cornia”. Si tratta di un’attività formativa senza fini di lucro svolta da docenti volontari (oggi collocata provvisoriamente presso i locali dell’ex BIC) che accompagna gli individui per tutto l’arco della vita e contribuisce a veicolare cultura e conoscenza aggiuntiva nella società. L’impegno è quello di reperire una sede stabile per l’Unitre: un obiettivo da affrontare nella “consulta delle associazioni” che ci proponiamo di valorizzare come strumento di co-progettazione per lo sviluppo dell’intero settore.
Più in generale ci proponiamo di sostenere le iniziative volte ad arricchire culturalmente le persone, in ogni fase della loro vita e nei campi di loro interesse. Nel nostro Comune abbiamo un teatro, musei, mostre permanenti, edifici monumentali civili e religiosi, un parco archeominerario di fama europea, siti archeologici nell’area delle sorgenti termali, un museo del lavoro non ancora valorizzato. Si tratta di un rilevante patrimonio culturale non sempre percepito come bene comune e come sistema integrato. Sensibilizzare e fidelizzare i cittadini al patrimonio culturale (che è poi l’identità stessa della comunità) è il presupposto per coinvolgerli nella promozione di quella che è una nostra importante risorsa, anche sotto il profilo economico. Per le stesse ragioni dovranno essere sostenute le iniziative volte alla divulgazione culturale, compresi studi, convegni e attività editoriali che si propongono di arricchire e diffondere la conoscenza dei nostri territori e della nostra storia.
Gruppo 2019