L’AGRICOLTURA continua a soffrire. La Cia, Confederazione italiana agricoltori traccia un bilancio del 2012 e indica le linee sulle quali bisognerebbe puntare per il 2013. «Il 2012 è stato un anno difficile, prima le gelate poi la siccità hanno bruciato il reddito degli agricoltori e le prospettive per l’anno nuovo sono ancora difficili» ha dichiarato il presidente provinciale Cinzia Pagni. «Le gelate hanno compromesso le produzioni dei carciofi. Altri ingenti danni si sono registrati suglierbai seminati dagli allevatori, messi a dura prova prima dalla gelata e successivamente dalla siccità estiva con la conseguenza di procurare grande stress agli allevamenti di bestiame. Sul fronte dei cereali la produzione è stata di buona qualità e quantità; l’apicoltura invece è stata danneggiata dalla grande siccità. Il grande caldo ha compromesso anche la produzione del pomodoro da industria con consistente diminuzione delle rese e problemi generali di conduzione del comparto ortofrutticolo estivo – continua il presidente – gravi i ritardi nell’impianti degli ortaggi autunnali. I vigneti ancorché stressati (e molto compromessi) dalla siccità hanno prodotto un buon vino ma con un calo di produzione rispetto allo scorso anno; gli oliveti hanno presentato produzioni variabili da zona a zona, alcune zone sono state colpite da grandine e gelo tali da compromettere il raccolto, altre hanno avuto raccolto abbondante con basse rese ma olio di ottima qualità. Infine le piogge torrenziali di questo fine autunno hanno provocato ulteriori danni soprattutto in Val di Cornia. Insomma un’annata agraria pesante che purtroppo si va a sommare ad una crisi economica che investe tutti».
«I COSTI di produzione per le imprese sono aumentati tendenzialmente del 5% nel 2012 (rispetto al 2011), continuando nel trend negativo di crescita – spiega il direttore Stefano Poleschi – che dal 2007 non ha avuto freni. Un aumento dei costi di produzione che nel terzo trimestre 2012, secondo i rilievi Istat, ha visto ad esempio salire rispetto all’anno precedente i prezzi dei concimi del 5,6%, delle sementi del 6,5%, dei mangimi del 8,5%”. Eurostat calcola che il reddito agricolo per gli agricoltori italiani nel 2012 segnerà un +0,3%. Un margine di crescita ben al di sotto di quello registrato per esempio dai principali competitor europei come la Francia (+4,2%) la Germania (+ 12,1%)».
PAGNI fra gli obiettivi 2013 ha ricordato la necessità di una maggiore semplificazione, e la questione del credito per le aziende soprattutto i prestiti di conduzione per ridare ossigeno alle aziende, “il 2013 dovrà inoltre essere un anno di modifica anche per l’attività sindacale, dobbiamo trovare un coordinamento con le altre forze dell’agroalimentare – ha concluso – l’agricoltura può dare un contributo al superamento della crisi».
Maila Papi
La Nazione 05.01.2013