Il bilancio del Comune di Campiglia è eloquente. Solo 20.000 euro di contributi e nessuna iniziativa a sostegno dell’agricoltura. In compenso le scelte urbanistiche del Comune aprono le porte alla speculazione edilizia e all’uso dei terreni agricoli per i grandi impianti industriali delle energie rinnovabili. Un mix destinato ad aggravare la già precaria economia agricola. Inoltre, scelte sbagliate del passato a favore di pochi, obbligano tutti a spendere 1,1 milioni di euro per rifare una strada di campagna alle Lavoriere dissestata dal transito di mezzi pesanti.
Comunicato:
“L’agricoltura è un settore di importanza fondamentale…..Bisogna riprendere con maggiore decisione la questione dell’ottenimento delle certificazioni (DOP e IGP) per lo spinacio e il carciofo violetto…. Proponiamo di stanziare risorse pubbliche locali a sostegno delle produzioni di qualità e del rapporto diretto tra produttori e consumatori….”
Non citiamo il nostro programma, ma quello delle elezioni 2009 dell’attuale maggioranza. Dopo due anni il bilancio è il seguente.
Non ci risulta che sia stata intrapresa nessuna iniziativa per l’ottenimento delle certificazioni di qualità per spinaci e carciofi.
Nel 2011, su un bilancio di 15 milioni di euro, per l’agricoltura sono stati stanziati 20.000 euro di contributi vari. Una cifra ridicola, identica a quella del 2010 e inferiore di 16.000 euro rispetto a quella del 2009. A titolo di paragone, il Comune di Campiglia spende annualmente 18.000 euro per compensi alla Commissione di controllo per le cave (i cui risultati sono visibili guardando le nostre colline) e 335.000 euro annui fino al 2023 per l’acquisto, dalla CEVALCO, degli immobili della fiera.
L’unico investimento nelle campagne, invece, non era previsto nel programma elettorale della maggioranza. Si tratta del rifacimento della strada delle Lavoriere, dissestata dal transito dei mezzi pesanti dell’impianto di betonaggio fatto costruire dal Comune in aperta campagna. Una spesa di 1,1 milioni di euro prodotta da comportamenti irresponsabili dell’amministrazione.
Quanto all’ “importanza fondamentale” dell’agricoltura, i fatti parlano chiaro e dicono cose diverse. Più che interventi a sostegno di un settore in crisi, le scelte urbanistiche del Comune sono orientate a favorire la dismissione delle aziende agricole, lasciandole esposte alle lusinghe della speculazione edilizia o ai maggiori guadagni con la vendita o l’affitto dei terreni alle imprese industriali che realizzano grandi impianti fotovoltaici a terra.
Questi i fatti: nessun progetto di rilancio del settore agricolo, ridicoli contributi finanziari e politiche urbanistiche che lasciano le campagne in mano alla speculazione.
Ormai i cittadini danno per scontato che in politica non vi sia più rapporto alcuno tra quello che si promette e quello che si fa. Hanno ragioni da vendere.
Il Comune di Campigilia non si sottrae a questa nefasta regola.
18 febbraio 2011
Comune dei Cittadini
SULLA STAMPA:
Zucconi: «Agricoltura ignorata, solo 20mila euro d’investimenti»
LA LISTA CIVICA CRITICA DURAMENTE L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
NEL 2011, su un bilancio di 15 milioni di euro, il Comune di Campiglia per l’agricoltura ha previsto uno stanziamento di 20.000 euro di contributi vari. Cifra identica a quella del 2010 e inferiore di 16.000 euro rispetto a quella del 2009. Insorge la lista Comune dei Cittadini che parla di «stanziamento ridicolo» e di «agricoltura abbandonata».
«A titolo di paragone – spiega il capogruppo Massimo Zucconi – si può dire che il Comune di Campiglia spende annualmente 18.000 euro per compensi alla Commissione di controllo per le cave (i cui risultati sono visibili guardando le nostre colline) e 335.000 euro annui fino al 2023 per l’acquisto, dalla Cevalco, degli immobili della fiera». Ma nel programma elettorale della maggioranza si parlava di agricoltura come settore fondamentale.
«NEL PROGRAMMA delle elezioni 2009 dell’attuale maggioranza c’era scritto:“L’agricoltura è un settore di importanza fondamentale…Bisogna riprendere con maggiore decisione la questione dell’ottenimento delle certificazioni (Dop e Igp) per lo spinacio e il carciofo violetto…. Proponiamo di stanziare risorse pubbliche locali a sostegno delle produzioni di qualità e del rapporto diretto tra produttori e consumatori…”. Dopo due anni il bilancio è il seguente. Non ci risulta che sia stata intrapresa nessuna iniziativa per l’ottenimento delle certificazioni di qualità per spinaci e carciofi.
L’UNICO investimento nelle campagne, invece, non era previsto nel programma elettorale della maggioranza. Si tratta del rifacimento della strada delle Lavoriere, dissestata dal transito dei mezzi pesanti dell’impianto di betonaggio fatto costruire dal Comune in aperta campagna. Una spesa di 1,1 milioni di euro prodotta da comportamenti irresponsabili dell’amministrazione.
QUANTO all’ “importanza fondamentale” dell’agricoltura, i fatti parlano chiaro e dicono cose diverse – conclude Zucconi – più che interventi a sostegno di un settore in crisi, le scelte urbanistiche del Comune sono orientate a favorire la dismissione delle aziende agricole, lasciandole esposte alle lusinghe della speculazione edilizia o ai maggiori guadagni con la vendita o l’affitto dei terreni alle imprese industriali che realizzano grandi impianti fotovoltaici a terra. Questi i fatti: nessun progetto di rilancio del settore agricolo, ridicoli contributi finanziari e politiche urbanistiche che lasciano le campagne in mano alla speculazione. Ormai i cittadini danno per scontato che in politica non vi sia più rapporto alcuno tra quello che si promette e quello che si fa. Hanno ragioni da vendere. Il Comune di Campigilia non si sottrae a questa nefasta regola».
La Nazione 20.2.2011
«Agricoltura lasciata alla speculazione»
Comune dei Cittadini contesta l’atteggiamento dell’amministrazione campigliese
«L’agricoltura è un settore d’importanza fondamentale… Bisogna riprendere con maggiore decisione la questione dell’ottenimento delle certificazioni (Dop e Igp) per lo spinacio e il carciofo violetto – interviene Comune dei Cittadini che spiega – e non citiamo il nostro programma, ma quello delle elezioni 2009 dell’attuale maggioranza come la proposta di stanziare risorse pubbliche locali a sostegno delle produzioni di qualità e del rapporto diretto tra produttori e consumatori».
«Dopo due anni il bilancio è il seguente – sottolinea Comune dei Cittadini – Non ci risulta che sia stata intrapresa nessuna iniziativa per l’ottenimento delle certificazioni di qualità per spinaci e carciofi. Nel 2011, su un bilancio di 15 milioni, per l’agricoltura sono stati stanziati 20mila di contributi vari. Una cifra ridicola, identica a quella del 2010 e inferiore di 16mila rispetto a quella del 2009. A titolo di paragone, il Comune ne spende annualmente 18mila per compensi alla Commissione di controllo per le cave (i cui risultati sono visibili guardando le nostre colline) e 335mila annui fino al 2023 per l’acquisto, dalla Cevalco, degli immobili della fiera».
«L’unico investimento nelle campagne – si prosegue – non era previsto nel programma elettorale della maggioranza. Si tratta del rifacimento della strada delle Lavoriere, dissestata dal transito dei mezzi pesanti dell’impianto di betonaggio fatto costruire dal Comune in aperta campagna. Una spesa di 1,1 milioni di euro prodotta da comportamenti irresponsabili dell’amministrazione».
«Quanto all’“importanza fondamentale” dell’agricoltura, i fatti parlano chiaro e dicono cose diverse – si sottolea nel documento – Più che interventi a sostegno di un settore in crisi, le scelte urbanistiche del Comune sono orientate a favorire la dismissione delle aziende agricole, lasciandole esposte alle lusinghe della speculazione edilizia o ai maggiori guadagni con la vendita o l’affitto dei terreni alle imprese industriali che realizzano grandi impianti fotovoltaici a terra» conclude Comune dei Cittadini.
Il Tirreno 20.2.2011