Con una lettera inviata ai presidenti della Regione e della Provincia, all’assessore regionale all’ambiente e ai sindaci dei Comuni della Val di Cornia, Donatella Raugei – portavoce del gruppo di imprenditori di agriturismo dell’Alta Maremma e della Val di Cornia – e gli stessi imprenditori da lei rappresentati, chiedono un attento esame del progetto della “Wkn” di Catania per la costruzione di 17 torri eoliche alte circa 150 metri nella pianura agricola dei Comuni di Campiglia e Piombino.
«Grandi pale eoliche – sostiene Raugei – sono previste a Banditelle, Amatello, Pescinone, La Sdriscia, Franciana, Affitti, Ponte di Ferro, Rinsacca, Populonia, Granai, Pozzi Magona, Lavoriere, Diacci Vecchi. Tutte località ad alta vocazione agricola, densamente popolate da imprenditori agricoli, turisti e famiglie. La pianura del Cornia – prosegue – è un bacino circondato da vere e proprie emergenze paesaggistiche e ambientali: a valle i parchi naturali della Sterpaia e di Rimigliano e il parco archeologico del promontorio di Populonia. A monte le colline di Campiglia e Suvereto, fino al parco di Montioni. A breve distanza l’oasi naturale di Orti Bottagone e i centri termali di Caldana e del Calidario. Il progetto della Wkn localizza 17 grandi torri eoliche nei pochi terreni che restano se si tolgono le distanze dalle case, dalle strade, dai corsi d’acqua e dai vincoli ambientali. Ne scaturisce una disseminazione disordinata di grandi pale che determineranno un grave danno al paesaggio della Val di Cornia».
Secondo Raugei, non ci sarebbero solo le 17 pale eoliche, ma anche chilometri di canalizzazioni per il trasporto dell’energia. «ccorrerà costruire nuove strade – sostiene – e adeguare le esistenti per il transito di carichi speciali. Tutti fattori destinati ad incidere negativamente sulla ruralità del territorio e sull’economia della Val di Cornia, zona che, con le grandi centrali termoelettriche di Piombino e la massiccia presenza di impianti fotovoltaici malamente disseminati nelle campagne, sta già dando un forte contributo alla produzione di energia in Toscana».
Il Tirreno 24.02.2012