Nove mesi fa, a proposito degli abusi edilizi dello stabilimento Italian Food, il Sindaco dichiarava di “essere d’accordo per il rispetto della legge”. Si tratta di serie incredibile di abusi realizzati tra il 2007 e il 2008, accertati dalla Polizia Municipale nel 2009: vari box prefabbricati, tettoie, sistemazione di vasti piazzali, ampliamenti e nuova costruzione di capannoni, sopraelevazione di fabbricati esistenti, recinzioni, costruzione di un nuovo appartamento, ecc.
A distanza di due anni nessuna delle opere abusive è stata rimossa. Non sono state ancora definite le domande di “sanatoria”, non è stato assunto nessun provvedimento per le domande respinte e, addirittura, neppure per gli abusi per i quali non è stata richiesta la sanatoria. Per legge questi procedimenti devono chiudersi in pochi mesi. A Campiglia durano anni e ora si arriva addirittura a costruire sulle opere abusive.
Il Sindaco ci ha informati che lo scorso 28 giugno è stata rilasciata un’ “autorizzazione temporanea” per la durata di 24 mesi per un “manufatto precario in acciaio con copertura leggera al fine di conservare l’integrità chimico-fisica dei prodotti confezionati prima della spedizione”. Si tratta di una grande costruzione di oltre 1.000 metri quadrati autorizzata sui piazzali abusivi, dove il Regolamento Urbanistico approvato prevede verde pubblico per la lottizzazione residenziale che dovrebbe essere realizzata in sostituzione dello stabilimento.
Tralasciamo per il momento i seri dubbi che abbiamo su quell’autorizzazione, ma chiediamo al Sindaco come pensa di risolvere, tra 24 mesi, “l’integrità chimico-fisica dei prodotti” accatastati sui piazzali abusivi e sotto una tettoia che deve essere rimossa?
Il problema è sin troppo evidente. Quello stabilimento non è più compatibile con l’area su cui sorge e va avanti solo violando le leggi. O se ne prevede il consolidamento con norme appropriate, risolvendo i problemi ambientali, o si deve lavorare con coerenza per la sua delocalizzazione, come stabilito dal Regolamento Urbanistico approvato a Giugno che concede all’azienda la possibilità di realizzare su quelle aree qualcosa come 135 appartamenti, più volumi direzionali e commerciali. Risulta anche che il Comune abbia riservato all’Italian Food aree nella zona produttiva di Campo alla Croce. E’ una delle poche cose che condividiamo.
Torniamo dunque a chiedere al Comune d’intervenire con fermezza a tutela dei cittadini perché in una comunità sana non è tollerabile il ricatto tra il lavoro e l’illegalità. La legalità, almeno da noi, deve restare saldamente il presupposto dello sviluppo e non il contrario. Per ora questa amministrazione ha dimostrato di non esserne capace.
4 agosto 2011
Comune dei Cittadini
SULLA STAMPA:
«All’Italian Food si costruisce sugli abusi»
A dichiararlo è la lista Comune dei Cittadini. «Nove mesi fa il sindaco dichiarava di “essere d’accordo per il rispetto della legge”. Si tratta di serie incredibile di abusi realizzati tra il 2007 e il 2008, accertati dalla Polizia Municipale: vari box prefabbricati, tettoie, capannoni, costruzione di un nuovo appartamento… A distanza di due anni nessuna delle opere abusive è stata rimossa. Non sono state ancora definite le domande di “sanatoria”, non è stato assunto nessun provvedimento per le domande respinte. Per legge questi procedimenti devono chiudersi in pochi mesi. Il sindaco ci ha informati che è stata rilasciata un’“autorizzazione temporanea” per un “manufatto precario” di oltre 1.000 mq autorizzata sui piazzali abusivi. Quello stabilimento non è più compatibile va avanti solo violando le leggi. O se ne prevede il consolidamento con norme appropriate o si deve lavorare per la sua delocalizzazione».
La Nazione 5.8.2011
La lista civica attacca il sindaco «Allo stabilimento Italian Food adesso si costruisce anche sui piazzali abusivi» Lo stabilimento Italian Food torna al centro delle polemiche attraverso una dura presa di posizione della lista civica Comune dei Cittadini. «Nove mesi fa, a proposito degli abusi edilizi dello stabilimento Italian Food – si legge nella nota del Cdc – il sindaco dichiarava di “essere d’accordo per il rispetto della legge”. Si tratta di abusi accertati dalla polizia municipale nel 2009: box prefabbricati, tettoie, sistemazione di piazzali, ampliamenti e nuova costruzione di capannoni, ecc. A distanza di due anni nessuna delle opere abusive è stata rimossa – si legge – Non sono state definite le domande di sanatoria, non è stato assunto nessun provvedimento. E ora si arriva a costruire sulle opere abusive».
La lista civica sottolinea come il sindaco abbia informato «che lo scorso 28 giugno è stata rilasciata una autorizzazione temporanea per 24 mesi per un “manufatto precario in acciaio con copertura leggera al fine di conservare l’integrità chimico-fisica dei prodotti confezionati prima della spedizione”. Si tratta di una costruzione di 1.000 metri quadrati autorizzata sui piazzali abusivi».
«Chiediamo al sindaco – si legge – come pensa di risolvere, tra 24 mesi, “l’integrità chimico-fisica dei prodotti” accatastati sui piazzali abusivi sotto una tettoia che deve essere rimossa? Lo stabilimento non è più compatibile con l’area su cui sorge. O se ne prevede il consolidamento con norme appropriate, risolvendo i problemi ambientali, o si deve lavorare con coerenza per la sua delocalizzazione, come stabilito dal Regolamento urbanistico».