IL CONSIGLIO comunale di Campiglia si è espresso all’unanimità a sostegno della siderurgia piombinese, dei lavoratori e delle organizzazione sindacali impegnati per assicurare un futuro agli stabilimenti siderurgici di Piombino e per la tutela del lavoro, compreso il rilancio attraverso il mantenimento a Piombino del ciclo di produzione integrale. Le principali aziende siderurgiche del territorio, in particolare la Lucchini e la Magona/Arcelor, stanno attraversando crisi aziendali che mettono a rischio le prospettive produttive e occupazionali degli stabilimenti, recita il documento approvato dall’assemblea consiliare, e negli ultimi anni si sono susseguiti momenti di difficoltà che hanno prodotto fermate e ricorso alla cassa integrazione poi per quanto riguarda la società Lucchini, a fronte del disimpegno del gruppo Severstal, è aperta da tempo anche la ricerca di un acquirente dello stabilimento, finora senza esiti.
Il consiglio ritiene che un paese come l’Italia debba mantenere una presenza qualificata in campo industriale, incrementando ricerca e qualità delle produzioni, comprese quelle siderurgiche, dall’acciaio e dei prodotti derivati; che, insieme al rilancio del comparto industriale, innovato e ammodernato per gli impianti che ancora oggi costituiscono fattori di criticità ambientale, la Val di Cornia abbia bisogno di uno sforzo straordinario per il rafforzamento di settori che possono offrire, gradualmente, nuove risposte occupazionali. Infine si invitano il Governo e le istituzioni locali e regionali a porre la massima attenzione alla crisi del comparto industriale di Piombino e della Val di Cornia, contribuendo, per quanto di loro competenza, al rilancio produttivo del comparto siderurgico mantenendo il ciclo integrale quale elemento strategico. Si propone un consiglio comunale aperto e l’avvio di un tavolo dei Comuni della Val di Cornia.
La Nazione 31.10.2012