Ci dicevano che ASIU era un’azienda modello e un valore per i cittadini. Purtroppo non era vero.
I fatti dimostrano esattamente il contrario e ci dicono che i Sindaci che glorificavano ASIU o erano in mala fede o non capivano ciò che stava succedendo nell’azienda pubblica che dovevano controllare. Entrambe sono patologie della pessima amministrazione.
Già nel 2012 ASIU era già in una gravissima crisi finanziaria tale da non riuscire neppure a pagare gli stipendi ai dipendenti. Non lo diciamo noi, ma il liquidatore di ASIU con un comunicato ufficiale di questi giorni in cui scrive che i finanziamenti richiesti a partire dal 2012 alla Banca Popolare di Vicenza erano finalizzati al pagamento delle 13^ e delle 14^ mensilità. Cosa ben diversa da quello che ASIU scriveva nei propri bilanci. Nella relazione del Collegio Sindacale allegata al Bilancio 2012 sta scritto, infatti, che tra le operazioni di maggior rilievo economico di ASIU figura l’ “ottenimento dalla Banca Popolare di Vicenza di tre mutui dell’importo di euro 800.000 cadauno necessari a finanziare tre specifici interventi sulla discarica di Ischia di Crociano: impianto di captazione del biogas; impianto per la produzione di energia elettrica da biogas, copertura della discarica”.
I mutui sono stati presi, ma le opere dichiarate non sono state fatte e i soldi sono stati utilizzati per pagare stipendi e chissà quale altra spesa corrente. Già questo è un fatto di inaudita gravità, ma non è il solo.
Ottenere quei mutui per ASIU non è stato facile. E’ lo stesso liquidatore a svelarlo quando afferma che ASIU arriva alla Banca Popolare di Vicenza dopo che nessun altro Istituto era disposto a concedere crediti, e ora si capisce bene perché. La Banca Popolare di Vicenza, già in gravissima difficoltà, li concesse solo dietro contestuale sottoscrizione di azioni dell’Istituto. Un ricatto vero e proprio. ASIU ne acquistò per un valore di oltre 131.000 euro. Nel 2016, a fronte del fallimento della Banca Popolare di Vicenza, ASIU ha deciso di azzerare il loro valore. Il risultato è stato dunque una perdita secca di 131.000 euro e 2,8 milioni di euro utilizzati per la spesa corrente, anziché per gli investimenti dichiarati.
Sono fatti di enorme gravità. Ai Sindaci che hanno assunto quelle decisioni chiediamo di fare la massima chiarezza. Lo chiediamo ai Sindaci perché, contrariamente a quanto prescrivono le leggi e la democrazia, di quei fatti non hanno mai neppure lontanamente informato i loro Consigli Comunali. Nella gestione dei servizi pubblici prevale da tempo la mancanza di trasparenza, tanto più necessaria laddove le aziende, come ASIU, agiscono in regime di monopolio e i cittadini sono costretti a pagare con le tariffe tutti i costi, compresi quelli che derivano da sprechi, decisioni improvvide e mala gestione. Per ora si è preferito tacere e far pagare ai cittadini i costi del malgoverno. Così si alimenta la sfiducia, fondata, nella politica e nelle istituzioni.
14 luglio 2017
Liste civiche unite della Val di Cornia
Assemblea Sanvincenzina
Assemblea Popolare Suvereto
Comune dei Cittadini
Un’altra Piombino