Il presidente della Provincia spara a zero sui pedaggi Sat
Percorrere la Tirrenica costerebbe 15 centesimi a chilometro con poche agevolazioni ai residenti
«Non mi piace fare la parte di quello che ci ripensa, ma se le condizioni sono queste dico no…». Va giù duro il presidente della Provincia, Giorgio Kutufà, quando sui banchi del consiglio finisce l’autostrada Tirrenica che dovrebbe collegare Rosignano a Civitavecchia.
Kutufà tira in ballo l’amministratore delegato di Sat, Ruggiero Borgia, che ha scritto al Tirreno chiarendo che «il pedaggio applicato nel 2017, al netto dell’Iva e delle quote di competenza statale, sarà di circa 15 centesimi a chilometro» e per i residenti è prevista l’esenzione del pagamento per cinque anni per i percorsi fino a 15 chilometri.
«Sono sempre stato un convinto sostenitore dell’opera – dice a sorpresa Kutufà – ma ora che siamo a decidere se farla francamente avanzo una serie di riserve. Intanto ritengo sbagliato il decreto che ha nominato il presidente di Sat, Antonio Bargone, commissario straordinario del governo per la realizzazione dell’infrastruttura: non si può affidare una funzione pubblica a un rappresentante di interessi privati. Ma soprattutto a preoccuparmi sono i pedaggi. L’amministratore di Sat ha parlato di gratuità per cinque anni per un tratto di 15 chilometri: troppo poco. Poi la tariffa di 15 centesimi al chilometro: ipotesi allarmante».
Il presidente tira fuori qualche numero: «Per percorrere il tratto Livorno – Viareggio (43 chilometri) si spendono circa 3,60 euro, mentre da Cesena a Riccione Adriatica (sempre 43 chilometri) ne servono 2,70. Se davvero la tariffa applicata fosse di 15 centesimi, 43 chilometri di questa autostrada verrebbero a costare uno sproposito: da Rosignano Marittimo a Venturina 6,50 euro (7,75 con l’Iva). Ci vogliono imporre le tariffe dell’alta montagna: è inaccettabile».
Nella tabella a fianco un’ipotesi di quanto potrebbe costare il passaggio sulla Tirrenica spendendo 15 centesimi al chilometro. «La Sat – rincara Kutufà – fa un violentissimo attacco a questo territorio. Se la tariffa resterà così alta i camion sceglieranno di non prendere l’autostrada e torneranno sulla viabilità alternativa».
«È dal 1968 – conclude – che sono un convinto sostenitore della Tirrenica, ma non si possono accettare i criteri che la Sat porta avanti e le tariffe che ci vuole imporre: non può fare carta straccia degli accordi. Così avremo un’infrastruttura che anziché migliorare la situazione andrà a peggiorarla. Non si possono sacrificare al principio di avere l’autostrada gli interessi del territorio. A queste condizioni ne discuto l’utilità».
J.G. Il Tirreno 10.7.2011