«La nuova tassa di soggiorno a San Vincenzo avrebbe dovuto colpire il turismo a partire dal 1° aprile, ma non si è riusciti a distribuire i software e si è preferito il primo maggio». Nicola Bertini, consigliere del del Forum , interviene del dibattito sul nuovo tributo. «Purtroppo — continua Bertini — però nessuno si era accorto dei ricorsi regionali e sull’imposta alla seconda casa, in Consiglio comunale la maggioranza aveva persino predetto che il Comune di Campiglia, che non aveva tassato gli affitti delle seconde case, si sarebbe presto accorto dell’errore. La previsione era sbagliata. Il Comune di San Vincenzo è costretto all’ennesimo dietro-front e slitta anche la data del 1° maggio. Per fortuna, diciamo noi, perché tra rincari d’ogni genere, l’autostrada a pagamento fino a Cecina, la volontà assurda di mettere a pagamento i parcheggi di Rimigliano, la tassa di soggiorno e l’imu, sul turismo nel 2012 si abbattono più balzelli di quanti non se ne siano abbattuti negli ultimi dieci anni messi insieme».
L’esponente del Forum continua «Un paese come questo dovrebbe essere terrorizzato dalla possibilità di perdere gran parte del turismo estivo su cui si basa la maggioranza delle attività economiche. Diciamo dovrebbe perché il pressappochismo con cui si continua ad agire è politicamente imbarazzante. In questo momento di grande difficoltà, sarebbe bene che la maggioranza trovasse il tempo per discutere un paio d’ore di quello che sta succedendo portando, finalmente, a conoscenza di tutti, le bozze del bilancio di previsione 2012, o meglio, dal momento che un terzo del 2012 se n’è andato via, non si può neppure più chiamare così».
L’esponente del Forum continua «Un paese come questo dovrebbe essere terrorizzato dalla possibilità di perdere gran parte del turismo estivo su cui si basa la maggioranza delle attività economiche. Diciamo dovrebbe perché il pressappochismo con cui si continua ad agire è politicamente imbarazzante. In questo momento di grande difficoltà, sarebbe bene che la maggioranza trovasse il tempo per discutere un paio d’ore di quello che sta succedendo portando, finalmente, a conoscenza di tutti, le bozze del bilancio di previsione 2012, o meglio, dal momento che un terzo del 2012 se n’è andato via, non si può neppure più chiamare così».
La Nazione 26.04.2012