Dunque, per la Giunta di Campiglia proporre la riduzione dell’IMU sulla prima casa è “comico”.
E’ comico cercare di ridurre le tasse su un bene essenziale che non produce reddito?
E’ comico cercare di alleviare le sofferenze delle famiglie chiamate a sacrifici senza precedenti, in un anno di recessione e di disoccupazione dilagante?
E’ comico, una volta accertato che c’è stato un avanzo d’amministrazione nel 2011, provare a ridurre l’IMU sulla prima casa anziché aumentare ancora di più la spesa pubblica nel 2012?
E’ comico rendersi conto che la situazione è tale da non poterci più permettere di mantenere sprechi nella pubblica amministrazione e che, prima di spremere i cittadini, si devono ridurre le spese inutili o improduttive?
Peggiore risposta la Giunta non poteva darla perché l’offesa non va ad una lista di opposizione, ma a tutti i cittadini che gli hanno dato fiducia per amministrare.
La nostra non è una proposta stravagante, ma molto concreta e percorribile. Basta volerlo.
Il bilancio di previsione del 2012 approvato a marzo, prevede l’aliquota massima sulla prima casa e mostra una pressione tributaria ben al di sopra della media regionale. Prevede addirittura un aumento della spesa corrente che, in tempi di crisi, andrebbe ridotta.
Un mese dopo la Giunta ha accertato che nel 2011 c’è stato un avanzo d’amministrazione di 735.000 euro: qualcosa come la metà delle entrate aggiuntive derivanti dalla nuova IMU.
Con un simile quantitativo di denaro disponibile, il buon senso avrebbe dovuto consigliare di ridurre la pressione tributaria sui cittadini, partendo proprio dalla riduzione dell’aliquota massima sulla prima casa. Una decisone che la Giunta può prendere liberamente, subito e senza vincoli legislativi, come invece traspare dalla sua risposta per nascondere una decisione tutta politica e discrezionale che non riesce a motivare. Per capirlo basta leggere l’art. 187 del Testo unico per gli Enti locali.
La Giunta, invece che ridurre una tassa esosa su un bene vitale come la prima casa, preferisce tenere quei soldi per sé, per aumentare le spese correnti o per finanziare investimenti sulla cui utilità lasciamo ai cittadini valutare. Basti ricordare che i più importanti sono 1,1 milioni di euro dei nostri soldi spesi per rifare la strada delle Lavoriere (sfasciata dai camion della Betonval grazie alla folle decisione della Giunta Velo di far costruire un’industria in mezzo ad un campo) e 760.000 euro per la ristrutturazione degli ex macelli a Campiglia, destinati a chi organizza le feste nella pineta della Fonte di Sotto.
Questi i fatti. Ci dispiace per i cittadini che sono amministrati da una Giunta che non meritano e vogliamo sperare, che prima della discussione in Consiglio sul nostro ordine del giorno (che prevede la riduzione dell’IMU sulla prima casa) abbia un minimo di umiltà per ravvedersi.
18 maggio 2012
Comune dei Cittadini
Vedi articolo: La Giunta risponde alla proposta di CDC: «Impossibile non applicare l’Imu»
Sulla Stampa:
«La giunta preferisce spendere di più e non ridurre l’Imu»
Botta e risposta tra la giunta e il Comune dei cittadini sulla proposta che la lista civica aveva avanzato di destinare l’avanzo di bilancio alla riduzione dell’Imu per la prima casa (nella foto una veduta di Campiglia). «È comico – domanda il CdC – ridurre le tasse su un bene essenziale che non produce reddito?». Secondo la lista civica «peggiore risposta la giunta non poteva darla perché l’offesa non va ad una lista di opposizione, ma a tutti i cittadini». «La nostra – prosegue – non è una proposta stravagante, ma molto concreta e percorribile. Basta volerlo. Il bilancio di previsione del 2012 approvato a marzo, prevede l’aliquota massima sulla prima casa e mostra una pressione tributaria ben al di sopra della media regionale. Prevede addirittura un aumento della spesa corrente che, in tempi di crisi, andrebbe ridotta. Un mese dopo la giunta ha accertato che nel 2011 c’è stato un avanzo d’amministrazione di 735mila euro: qualcosa come la metà delle entrate aggiuntive derivanti dall’Imu.
Con un simile quantitativo di denaro disponibile, il buon senso avrebbe dovuto consigliare di ridurre la pressione tributaria. Una decisione che la giunta può prendere liberamente, subito e senza vincoli legislativi, come invece traspare dalla sua risposta per nascondere una decisione tutta politica e discrezionale». «La giunta – conclude il Comune dei cittadini – invece di ridurre l’Imu preferisce aumentare le spese correnti o per finanziare investimenti sulla cui utilità lasciamo ai cittadini valutare. Basti ricordare che i più importanti sono 1,1 milioni di euro spesi per rifare la strada delle Lavoriere (sfasciata dai camion della Betonval) e 760.000 euro per la ristrutturazione degli ex macelli a Campiglia, destinati a chi organizza le feste nella pineta della Fonte di Sotto».
Il Tirreno 19.05.2012
«Non è una proposta irreale, ridurre l’Imu sulla prima casa si può»
«DUNQUE, per la Giunta di Campiglia proporre la riduzione dell’Imu sulla prima casa è comico. Peggiore risposta la Giunta non poteva darla perché l’offesa non va ad una lista di opposizione, ma a tutti i cittadini che gli hanno dato fiducia per amministrare». È il Comune dei Cittadini a replicare alla Giunta. «E’ comico cercare di ridurre le tasse su un bene essenziale che non produce reddito? E’ comico cercare di alleviare le sofferenze delle famiglie chiamate a sacrifici senza precedenti, in un anno di recessione e di disoccupazione?
E’ comico, una volta accertato che c’è stato un avanzo d’amministrazione nel 2011, provare a ridurre l’Imu sulla prima casa anziché aumentare ancora di più la spesa pubblica nel 2012? La nostra non è una proposta stravagante, ma molto concreta.
BASTA volerlo. Il bilancio di previsione del 2012 approvato a marzo, prevede l’aliquota massima sulla prima casa e mostra una pressione tributaria ben al di sopra della media regionale. Prevede addirittura un aumento della spesa corrente che, in tempi di crisi, andrebbe ridotta. Con un simile quantitativo di denaro disponibile, il buon senso avrebbe dovuto consigliare di ridurre la pressione tributaria sui cittadini, partendo proprio dalla riduzione dell’aliquota massima sulla prima casa. Una decisone che la Giunta può prendere liberamente, subito e senza vincoli legislativi, come invece traspare dalla sua risposta per nascondere una decisione tutta politica e discrezionale che non riesce a motivare».
La Nazione 19.05.2012