Il Consiglio comunale ha approvato ieri il bilancio 2012. Il quadro in cui si è articolato il lavoro per la stesura del documenti di programmazione economica locale è il seguente: persistente crisi economica, reintroduzione da parte dello Stato della tassa sugli immobili (Imu), taglio delle risorse trasferite dallo Stato, necessità di potenziamento dei servizi al cittadino.
«Un bilancio particolarmente difficile da mettere a punto per i tagli pesanti che i Comuni hanno subito – ha spiegato il sindaco, Rossana Soffritti – A Campiglia nel 2011 sono stati tagliati 355mila euro e nel 2012 altri 700mila, quindi significa che rispetto al 2010 il Comune avrà oltre un milione in meno di trasferimenti da parte dallo Stato. Consapevole della difficilissima situazione economica generale e della crescente necessità dei servizi al cittadino, l’amministrazione comunale ha cercato di non sacrificare e, dove possibile, aumentare i servizi optando per scelte equilibrate. Non verrà aumentata l’aliquota Irpef, ma verranno introdotte delle agevolazioni aggiuntive che ne prevedono l’azzeramento per i redditi inferiori a 10mila euro». Come verranno utilizzate le risorse pubbliche? Particolare attenzione verrà data al settore dei servizi sociali. Si prevede un contributo aggiuntivo all’Asl pro capite di 4 euro, passando quindi da 36 a 40 euro per un totale di 532mila euro annuali. Ai servizi alla famiglia e all’infanzia verrano destinati un milione e 300mila euro cui 700mila euro andranno agli asili nido, 450mila euro per il servizio a mensa e 150mila euro per lo scuolabus.
Per quanto riguarda le politiche della casa, il Comune s’impegna con una quota di 50mila euro, che va aggiungersi allo stanziamento statale e regionale, in favore dell’erogazione di contributi ad integrazione dei canoni d’affitto e garantisce anche per il 2012 la possibilità di agevolazioni per l’acquisto della prima casa nel centro storico da parte dei giovani. Sull’applicazione dell’Imu la scelta del Comune è stata quello di limitare il più possibile l’evasione fiscale, cercando di favorire un mercato di locazione il più equo possibile. Rispetto all’Ici i cittadini pagheranno di più gli immobili di pregio e di meno quelli di piccola dimensione. Per la prima abitazione l’aliquota sarà del 6 per mille. Per la seconda abitazione non locata l’Imu sarà del 10,6 per mille. In altre parole l’amministrazione chiederà di più a chi ha un maggiore patrimonio a disposizione. Per la seconda abitazione locata per un periodo continuativo la tassa sarà di 7,6, mantenendo l’aliquota base per favorire i proprietari che decidono di mettere a disposizione la casa con regolare contratto. Per le abitazioni messe a disposizione di parenti entro il secondo grado l’aliquota sarà del 7 per mille, quindi verranno agevolati coloro che cederanno immobili ai parenti.
Per quanto riguarda gli immobili locati a canone concordato la tassa sarà di 6 per mille. Verranno quindi agevolate le abitazioni con funzione ”sociale”. Nello specifico verrà applicato l’aliquota minima all’uno per mille ai fabbricati rurali per agevolare una categoria che viene fortemente colpita, mentre alle banche verrà applicato il 10,6. Tutti gli altri fabbricati saranno soggetti all’aliquota del 7,6 per mille. Al via la tassa di soggiorno. Da aprile verrà applicata a tutte le strutture ricettive la tariffa minima di 50 centesimi pro capite. L’imposta non verrà applicata ai bambini e ai ragazzi fino a 12 anni.
Il Tirreno 28.03.2012
Il comune non aumenta né l’Irpef né le altre imposte. “Un bilancio particolarmente difficile da mettere a punto per i tagli pesanti che i comuni hanno subito – ha dichiarato il sindaco Rossana Soffritti – basti pensare che a Campiglia nel 2011 sono stati tagliati 355.000 euro e nel 2012 altri 700.000, quindi significa che rispetto al 2010 il comune avrà oltre un milione di trasferimenti in meno dallo Stato; tagli che non potranno assolutamente essere compensati dalla reintroduzione della tassa sugli immobili, l’Imu, dato che di questa imposta allo Stato andrà il 50% del gettito di tutto ciò che non è prima abitazione.
Ad ogni modo, consapevoli della difficilissima situazione economica generale, non abbiamo voluto appesantire i sacrifici dei cittadini e quindi, malgrado lo Stato ne abbia dato facoltà, non abbiamo aumentato l’aliquota Irpef e abbiamo anzi introdotto delle agevolazioni aggiuntive che ne prevedono l’azzeramento per i redditi inferiori a 10.000 euro». Proprio dai bisogni dei cittadini e dalla volontà di sostenere la tenuta sociale si è articolato il lavoro del sindaco e della giunta per la stesura del documento di programmazione economica locale. “In un quadro di crescenti necessità dei servizi al cittadino – ha sottolineato l’assessore alle finanze Elena Fossi – l’impostazione generale va nella direzione di non sacrificare, e dove possibile aumentare i servizi che diventano necessari per la tenuta sociale della comunità.
Lo sforzo quotidiano prosegue anche nella direzione della manutenzione e degli investimenti sul territorio comunale, privilegiando interventi che ne migliorano la qualità urbana, l’infrastrutturazione, la vivibilità e lo sviluppo. Le regole del Patto di stabilità rappresentano un grande ostacolo che affrontiamo cercando gli equilibri necessari alla corretta interlocuzione con le imprese che forniscono servizi e realizzano le opere pubbliche.
Abbiamo sempre cercato la virtuosità proprio per poter procedere ai pagamenti in tempi ragionevoli ed ottenere maggiori spazi di utilizzo di quelle risorse che abbiamo ma non possiamo spendere. Continueremo a sviluppare la capacità progettuale che ci permette, ogni volta che se ne crea l’occasione di partecipare alla ricerca di finanziamenti pubblici”.
Particolare attenzione è stata data al settore dei servizi sociali prevedendo un contributo aggiuntivo all’Asl pro capite di 4 euro, passando quindi da 36 a 40 euro per un totale di 532.000 euro.
Servizi all’infanzia, adolescenza e famiglia e contributi alla scuola proseguono in modo importante, destinando ad esempio agli asili nido circa 700.000 euro di cui l’80% a carico del comune, circa 450.000 euro per la mensa di cui il 30% a carico del comune e circa 150.000 euro per lo scuolabus coperto dal comune per il 68%. Gli investimenti in opere pubbliche e attività culturali, in un periodo così critico, sono caratterizzati da una particolare oculatezza che nel primo caso punta alla valorizzazione del patrimonio esistente e nel secondo caso intreccia sinergie virtuose tra i vari soggetti che insieme al comune concorrono alla qualità dell’offerta: il Teatro, la Sefi, l’Accademia di Belle Arti di Firenze e le università toscane; questo insieme ad un tessuto associazionistico che in questo campo, così come nel sociale e nello sport, è una ricchezza insostituibile per la comunità locale.
La Nazione 28.03.2012