Da quando ci siamo insediati, nel 2009, abbiamo sollevato la necessità e l’urgenza di aprire un dibattito approfondito sullo stato delle cave e delle miniere e delle prospettive di riconversione occupazionale. Il confronto che si è aperto tra sindacati e amministrazione, dopo il parere contrario alla proroga delle concessioni estrattive per Montorsi e Spinosa, ne è una riprova.
Nello scorso Consiglio, in linea con quanto sostenuto in passato, Comune dei Cittadini ha presentato un ordine del giorno, votato all’unanimità, che impegna la Giunta a promuovere tempestivamente, nelle Commissioni, in Consiglio Comunale e nelle altre istituzioni interessate, un esame sullo stato effettivo delle coltivazioni e una discussione sul futuro delle attività estrattive alla luce delle previsioni del Piano Strutturale e del regolamento Urbanistico che prevedono la cessazione delle attività alla scadenza delle concessioni, alla fine di questo decennio.
Quel che ci preme ancora sottolineare è la tempistica di questi confronti che dovevano esser già iniziati, proprio per non aspettare le scadenza delle concessioni ed in modo da scongiurare situazioni di emergenza occupazionale. Se l’attività estrattiva nel nostro territorio deve essere ridimensionata e gradualmente cessata, cosa che condividiamo, dobbiamo confrontarci subito con le imprese, le organizzazioni sindacali e tutti gli organi competenti per la riconversione economica e la tutela dei posti di lavoro.
Noi pensiamo che il futuro non possa fondarsi sull’ulteriore distruzione delle nostre colline, nè sul ricorso esclusivo ai materiali di cava per il fabbisogno delle costruzioni e delle infrastutture. Nel futuro cambierà la domanda di inerti e il fabbisogno dovrà essere sempre più garantito da materiali provenienti dal recupero dei rifiuti, come dimostra, a livello locale, la vicenda dell’impianto TAP di Piombino che recupera scorie delle industrie siderurgiche.
Ma i processi non vanno avanti da soli. Serve capacità di governo. Il problema della riconversione delle attività estrattive a Campiglia è un banco di prova per la nostra amministrazione e richiede un rigore che fino ad oggi è mancato. L’ordine del giorno votato all’unanimità dal Consiglio può essere l’inzio di una fase nuova. Ci auguriamo che la Giunta ne tenga di conto. Noi faremo la nostra parte con coerenza e responsabilità.”
Comune dei Cittadini 19.10.2011
Sulla Stampa:
Il Comune dei Cittadini chiede alla giunta di pensare alla riconversione delle miniere. «È urgente un dibattito»
«Le Cave sono il passato, il futuro è il recupero rifiuti»
«Non si può più attendere». Così il Comune dei Cittadini sottolinea l’urgenza di aprire un dibattito sullo stato delle cave e delle miniere e delle prospettive di riconversione occupazionale. Per questo, nello scorso Consiglio, è stato presentato un ordine del giorno votato all’unanimità che impegna la giunta a promuovere nelle istituzioni interessate un esame della situazione effettiva e una discussione sul futuro delle attività estrattive alla luce delle previsione del Piano strutturale e del Regolamento urbanistico che prevedono la cessazione delle attività alla scadenza delle concessioni, alla fine di questo decennio.
«Se, come condividiamo, l’attività estrattiva nel nostro territorio deve essere ridimensionata e gradualmente cessata – dichiarano – dobbiamo confrontarci subito con le imprese, le organizzazioni sindacali e tutti gli organi competenti per la riconversione economica e la tutela dei posti di lavoro».
Il futuro, secondo il Comune dei Cittadini, non può fondarsi sulla distruzione delle colline, nè sul ricorso esclusivo ai materiali di cava per il fabbisogno delle costruzioni e delle infrastutture.
«Nel prossimo periodo – affermano – cambierà la domanda di inerti e il fabbisogno dovrà essere sempre più garantito da materiali provenienti dal recupero dei rifiuti, come dimostra la vicenda dell’impianto TAP di Piombino che recupera scorie delle industrie siderurgiche. Ma i processi non vanno avanti da soli. Serve capacità di governo. Il problema della riconversione delle attività estrattive a Campiglia è un banco di prova per la nostra amministrazione e richiede un rigore che fino ad oggi è mancato».
Il Tirreno 20.10.2011
«Non possiamo distruggere le colline per fare ricorso ai materiali delle cave»
«Pensiamo che il futuro non possa fondarsi sull’ulteriore distruzione delle nostre colline, nè sul ricorso esclusivo ai materiali di cava per il fabbisogno delle costruzioni e delle infrastutture».
A sostenerlo è la lista civica Comune dei Cittadini che interviene nel dibattito sulle cave. «Nel futuro cambierà la domanda di inerti e il fabbisogno dovrà essere sempre più garantito da materiali provenienti dal recupero dei rifiuti, come dimostra, a livello locale, la vicenda dell’impianto Tap di Piombino che recupera scorie delle industrie siderurgiche. Ma i processi non vanno avanti da soli. Serve capacità di governo. Il problema della riconversione delle attività estrattive a Campiglia è un banco di prova per la nostra amministrazione e richiede un rigore che fino ad oggi è mancato. L’ordine del giorno votato all’unanimità dal Consiglio può essere l’inizio di una fase nuova. Ci auguriamo che la Giunta ne tenga di conto». La Nazione 20.10.2011 COMUNE DEI CITTADINI: «PER LE CAVE NON SI PUO’ ATTENDERE” Corriere Etrusco 20.10.2011» |