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CDC, Comune Unico: nel 2009 il PD si era impegnato per costituire l’Unione dei Comuni

Marzo 21, 2013
In Sociale & Cultura
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Trascinano la Val di Cornia verso il declino

Nelle elezioni del 2009 il PD si era impegnato a superare il Circondario e a costituire l’Unione dei Comuni della Val di Cornia che, se ben amministrata, avrebbe consentito di ridurre le spese, di rinsaldare la programmazione unitaria e di salvaguardare l’autonomia e l’identità dei singoli Comuni.

Nel 2010 il Circondario fu sciolto per decreto governativo. I Sindaci annunciarono l’imminente costituzione dell’Unione, ma intanto ciascun Comune stava riprendendosi le funzioni associate già trasferite da decenni al Circondario, con spreco di denaro e di esperienze amministrative.

Le leggi che obbligano i Comuni sotto 5.000 abitanti ad associare le funzioni c’erano già almeno dal 2010, ma sono state colpevolmente ignorate. Il PD ha aperto una discussione confusa e inconcludente dalla quale si è capito chiaramente che è profondamente diviso, non ha una proposta e sta trascinando le amministrazioni nel caos. San Vincenzo associa il corpo dei vigili urbani con Sassetta, Castagneto e Bibbona. I Comuni di Suvereto e Campiglia hanno già associato vigili urbani e viabilità e ora puntano al Comune unico alle elezioni del 2014. Lo avrebbero deciso i direttivi del PD di Campiglia e Suvereto con il segretario della federazione Fabiani: gli stessi che nel 2009 hanno scritto nei programmi elettorali che avrebbero costituito l’Unione di tutti i Comuni della Val di Cornia. Con quale faccia, a pochi mesi dalle elezioni, propongono lo scioglimento dei due Comuni? Dov’è il rispetto per i cittadini? Quanto tempo pensano di dedicare, e come, per discutere seriamente di una soluzione tanto radicale quanto improvvisata?

Piombino, che non è obbligato ad associare nulla, discute per conto proprio se chiedere di far parte della provincia di Grosseto, nonostante sia ben presente a tutti che le province non avranno lunga vita. In ogni caso, mentre il Consiglio Comunale di Piombino ha discusso l’argomento, negli altri Consigli Comunali la proposta non è stata neppure ricordata dai Sindaci.

Un quadro disastroso che certifica la fine della Val di Cornia come esperienza politico amministrativa. Gli effetti sono gravi e incidono direttamente sulla capacità di reagire alla crisi. Pianificazione unitaria del territorio, agricoltura, turismo, sistema delle piccole e medie imprese, trasporti pubblici, servizi sanitari e sociali, uso delle acque, gestione dei rifiuti, gestione dei parchi, sono temi sui quali sono indispensabili politiche sovracomunali e sui quali da tempo questa zona non elabora più nessuna proposta credibile e praticabile. Spesso si perde anche la conoscenza dei problemi e si delega ad altri livelli istituzionali il governo di servizi essenziali come la sanità, l’acqua e i rifiuti, sempre meno efficienti e sempre più costosi per i cittadini. Gli scenari che si prefigurano aggraveranno ancora di più la situazione.

Di fronte a questo sfascio ribadiamo la nostra proposta. Si associno subito le funzioni amministrative tra i cinque Comuni della Val di Cornia, evitando che i Comuni di Suvereto e Sassetta vengano commissariati nel 2013 per responsabilità di chi li ha amministrati. Si costituisca l’Unione mantenendo l’autonomia e l’identità dei singoli Comuni. Si lavori insieme, da subito, per mettere in campo progetti per l’economia e i servizi che vedano coinvolta l’intera Val di Cornia nella reazione alla drammatica crisi economica e sociale. Solo da qui si può partire per ulteriori future discussioni sulla riforma istituzionale. Altre strade, come dimostrano i fatti, portano allo sfaldamento di questo territorio.

Non è giusto che i cittadini della Val di Cornia paghino le colpe di politici che hanno mentito e di amministratori che non hanno saputo riorganizzare i propri Comuni. Il prezzo è alto: un ulteriore scivolone di questa zona verso il declino.

Comune dei Cittadini

20 marzo 2013

Sulla stampa:

«La Val di Cornia non esiste più»

Con la bocciatura di fatto dell’Unione dei Comuni, l’avvio della fusione Suvereto-Campiglia, e l’accordo che San Vincenzo ha fatto con Sassetta, Castagneto e Bibbona per la gestione di un unico servizio di polizia municipale, è stata sancita la fine della Val di Cornia come esperienza unitaria politico-amministrativa. E’ questa in sintesi l’opinione del gruppo di minoranza consiliare Comune dei Cittadini secondo cui ad esempio «le leggi che obbligano i Comuni sotto 5.000 abitanti ad associare le funzioni c’erano già almeno dal 2010, ma sono state colpevolmente ignorate. Il Pd ha aperto una discussione confusa e inconcludente dalla quale si è capito chiaramente che è profondamente diviso, non ha una proposta e sta trascinando le amministrazioni nel caos».

Per il gruppo di minoranza Suvereto e Campiglia dopo aver già associato vigili urbani e viabilità «ora puntano al Comune unico alle elezioni del 2014. Lo avrebbero deciso i direttivi del Pd di Campiglia e Suvereto col segretario della federazione Fabiani: gli stessi che nel 2009 hanno scritto nei programmi elettorali che avrebbero costituito l’Unione di tutti i Comuni della Val di Cornia. Con quale faccia, a pochi mesi dalle elezioni, propongono lo scioglimento dei due Comuni? Quanto tempo pensano di dedicare, e come, per discutere seriamente di una soluzione tanto radicale quanto improvvisata? Piombino, che non è obbligato ad associare nulla, discute per conto proprio se chiedere di far parte della Provincia di Grosseto, ma mentre il consiglio comunale di Piombino ha discusso l’argomento, negli altri consigli la proposta non è stata neppure ricordata dai sindaci».

Così per Comune dei Cittadini ci saranno «effetti gravi che incidono direttamente sulla capacità di reagire alla crisi. Pianificazione unitaria del territorio, agricoltura, turismo, sistema delle piccole e medie imprese, trasporti pubblici, servizi sanitari e sociali, uso delle acque, gestione dei rifiuti, gestione dei parchi, sono temi sui quali sono indispensabili politiche sovracomunali e sui quali da tempo questa zona non elabora più nessuna proposta credibile e praticabile». Di fronte a quell che viene definito «uno sfascio», Comune dei cittadini ribadisce la sua proposta: «si associno subito le funzioni amministrative tra i cinque Comuni della Val di Cornia, evitando che i Comuni di Suvereto e Sassetta vengano commissariati nel 2013, si costituisca l’Unione mantenendo l’autonomia e l’identità dei Comuni. Si lavori insieme, da subito, per mettere in campo progetti per l’economia e i servizi che vedano coinvolta l’intera Val di Cornia. Solo da qui – conclude il gruppo di minoranza campigliese – si può partire per ulteriori future discussioni sulla riforma istituzionale».

Il Tirreno 21.03.2013

«Il Pd ci sta trascinando nel caos»

«Il PD sta trascinando la Val di Cornia verso il declino». È il duro attacco della lista civica Comune dei cittadini che interviene sulla questione dell’Unione dei comuni. «Nelle elezioni del 2009 il Pd si era impegnato a superare il Circondario e a costituire l’Unione dei Comuni della Val di Cornia che, se ben amministrata, avrebbe consentito di ridurre le spese, di rinsaldare la programmazione unitaria e di salvaguardare l’autonomia e l’identità dei singoli Comuni. Nel 2010 il Circondario fu sciolto per decreto governativo. I sindaci annunciarono l’imminente costituzione dell’Unione, ma intanto ciascun Comune stava riprendendosi le funzioni associate già trasferite da decenni al Circondario, con spreco di denaro e di esperienze amministrative.

LE LEGGI che obbligano i Comuni sotto 5.000 abitanti ad associare le funzioni c’erano già almeno dal 2010, ma sono state colpevolmente ignorate. Il Pd – continua – ha aperto una discussione confusa e inconcludente dalla quale si è capito chiaramente che è profondamente diviso, non ha una proposta e sta trascinando le amministrazioni nel caos. San Vincenzo associa il corpo dei vigili urbani con Sassetta, Castagneto e Bibbona. I Comuni di Suvereto e Campiglia hanno già associato vigili urbani e viabilità e ora puntano al Comune unico alle elezioni del 2014. Lo avrebbero deciso i direttivi del Pd di Campiglia e Suvereto con il segretario della federazione Fabiani: gli stessi che nel 2009 hanno scritto nei programmi elettorali che avrebbero costituito l’Unione di tutti i Comuni della Val di Cornia. Con quale faccia, a pochi mesi dalle elezioni, propongono lo scioglimento dei due Comuni? Dov’è il rispetto per i cittadini? Quanto tempo pensano di dedicare, e come, per discutere seriamente di una soluzione tanto radicale quanto improvvisata? Piombino, che non è obbligato ad associare nulla, discute per conto proprio se chiedere di far parte della provincia di Grosseto, nonostante sia ben presente a tutti che le province non avranno lunga vita.

UN QUADRO disastroso che certifica la fine della Val di Cornia come esperienza politico amministrativa. Gli effetti sono gravi e incidono direttamente sulla capacità di reagire alla crisi. Pianificazione unitaria del territorio, agricoltura, turismo, sistema delle piccole e medie imprese, trasporti pubblici, servizi sanitari e sociali, uso delle acque, gestione dei rifiuti, gestione dei parchi, sono temi sui quali sono indispensabili politiche sovracomunali e sui quali da tempo questa zona non elabora più nessuna proposta credibile e praticabile. Di fronte a questo sfascio ribadiamo la nostra proposta. Si associno subito le funzioni amministrative tra i cinque Comuni della Val di Cornia, evitando che i Comuni di Suvereto e Sassetta vengano commissariati nel 2013 per responsabilità di chi li ha amministrati».

La Nazione 21.03.2013

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