La tassa di soggiorno in Val di Cornia non è una tassa destinata a migliorare i servizi turistici, ma una tassa aggiuntiva che i Comuni hanno deciso di istituire per far quadrare i propri bilanci. Questo è emerso dall’assemblea con gli operatori e le associazioni del turismo promossa dal Comune dei Cittadini. Tanti gli interventi concordi su alcuni temi di fondo: l’istituzione della tassa di soggiorno nei nostri Comuni non è giustificata ed è stata imposta contro il parere delle associazioni del settore; non esistono progetti di sviluppo dei servizi turistici; la sua applicazione mette in luce l’assenza di coordinamento tra i Comuni della Val di Cornia (a partire da “quanto” e da “chi” dovrà pagare la tassa) lasciando gli operatori nell’incertezza quando ormai la stagione turistica ha già preso avvio.

Generale il giudizio sulla inopportunità di gravare i turisti di una tassa in presenza di una recessione e di una pressione fiscale sulle famiglie senza precedenti. Critiche alle quali gli amministratori di Campiglia, presenti all’assemblea, non hanno saputo replicare in modo convincente, finendo per ammettere uno scollamento tra i Comuni della Val di Cornia e l’accettazione della tassa più in ossequio a decisioni di altri Comini che per convinzione propria.
Giudizi negativi anche sul modo con cui è stata presa la decisone. Il Comune di Campiglia ha aderito all’Osservatori Turistico (condizione per chiedere l’inclusione negli elenchi dei Comuni Turistici e per istituire eventualmente la tassa di soggiorno) con una delibera del 12 dicembre 2011. Un giorno dopo, il 13, ha sottoposto alle associazioni turistiche presenti nell’Osservatorio la proposta di iscrizione e, nonostante i pareri contrari, il 22 dicembre ha richiesto alla Regione di entrare nell’elenco delle località turistiche. Nella stessa seduta, ancora prima di conoscere gli esiti della richiesta, il Consiglio Comunale ha approvato il Regolamento che istituisce la tassa di soggiorno dal 1 gennaio 2012. In molti si sono chiesti perché la pubblica amministrazione spende soldi per gli Osservatori Turistici (in Val di Cornia ce ne sono addirittura tre), quando poi i Comuni altro non fanno che chiedergli di ratificare decisioni già assunte. Forse sarebbe utile iniziare a tagliare sprechi.
Infine l’uso delle nuove entrate. E’ apparso chiaro che, contrariamente a quanto previsto dalla legge, non andranno al turismo. Al momento l’unico dato certo è che dei due milioni di entrate stimate dai Comuni per l’intera Val di Cornia, un milione circa andrà a compensare il buco di bilancio della Società Parchi, dopo che il Comune di Piombino gli ha sottratto le entrate dei parcheggi dei parchi della Sterpaia e di Baratti per proprie esigenze di bilancio. Per il resto solo annunci, come quello sul marketing territoriale. Una proposta di cui operatori e associazioni non sanno nulla, ma sulla quale nutrono forti dubbi, compresa la possibilità di affidare quei soldi ad una società pubblica che si occupa di parchi.
E’ emerso un quadro generale caratterizzato da improvvisazione e assenza di progetti per i servizi turistici. In queste condizioni, unanime è stata la richiesta di sospendere la tassa per il 2012. Di questo dovrà discutere il Consiglio Comunale di Campiglia (dove è depositato da settimane un ordine del giorno del Comune dei Cittadini che chiede il rinvio), ma che al momento non è stato ancora convocato.
Comune dei Cittadini
Sulla Stampa:
Tassa di soggiorno, appello per il rinvio
Saletta comunale gremita e discussione vivace per l’incontro sulla tassa di soggiorno, organizzato da Comune dei Cittadini. Presenti operatori turistici di Venturina, San Vincenzo e Suvereto, e tre assessori campigliesi, Jacopo Bertocchi (cultura, turismo), Gianfranco Benedettini (affari generali), Paolo Pedroni (attività produttive). Massimo Zucconi della lista civica ha cominciato dichiarando che «questa iniziativa ci è stata sollecitata» ed ha proseguito cercando di dimostrare come «l’introduzione della tassa sia avvenuta in maniera disorganica e contraria alla legge».
Le ragioni? Starebbero nell’iter seguito: il comune di Campiglia aderisce all’osservatorio turistico con una delibera del 12 dicembre; il giorno successivo chiede alle associazioni turistiche che fanno parte dell’osservatorio di essere iscritto nell’elenco dei comuni a vocazione turistica e, nonostante i pareri contrari, richiede alla Regione l’inserimento nelle località turistiche nella seduta del 22 dicembre. Quest’ultima iscrizione è la condizione che permette l’introduzione della tassa di soggiorno, ma nella stessa seduta, viene adottato pure il Regolamento comunale sulla tassa (prima che la Regione possa pronunciarsi al riguardo). «I regolamenti tra i paesi che l’hanno istituita possono avere contenuti diversi. C’è poi un problema di equità – secondo Zucconi – perché la tassa si applicherà oltre che agli alberghi, agriturismi e case-vacanze anche alle seconde case. Ma come sarà possibile fare i controlli?». «Quali le tariffe? Si dice da 0,50€ a 5€, ma quali sono in concreto le applicazioni? E le esenzioni?… Si applicherà la tassa per tutto il periodo del soggiorno, per 15 giorni, al massimo per un mese? Alla luce di questa confusione, proponiamo di sospenderne l’applicazione, chiarirci le idee e rimandarne l’entrata in vigore al 2013». Ha poi chiesto di parlare l’assessore Bertocchi, un intervento più polemico che chiarificatore. Bertocchi ha ricordato i vari incontri con gli operatori spiegando poi che il 22 di dicembre, nonostante la mancanza dei requisiti «non era più possibile eliminare dall’ordine del giorno del consiglio l’approvazione della tassa di soggiorno».
L’assessore al turismo ha poi sostenuto che ci sarebbero delle misure per verificare il pagamento della tassa per chi dà in affitto una privata abitazione: «Se ne può occupare la guardia di finanza e se la prenotazione è avvenuta tramite agenzia immobiliare fare i controlli sulle ricevute». Disarmante per la sua sincerità (tanto da ricevere applausi) l’assessore Pedroni: «L’85% dei proventi andrà ai comuni di Piombino e San Vincenzo ed è quindi bassa la cifra che avrà Campiglia… – ha detto – Per questo della tassa se ne poteva fare a meno, quelle decine di migliaia di euro si potevano trovare in altro modo, per esempio evitando di dare contributi a chi li chiede…». Gli operatori presenti hanno chiesto all’unanimità la cancellazione della tassa o in subordine la sua applicazione nel 2013. Altri hanno fatto notare cne la tassa inciderà su tutti gli operatori commerciali e non solo su quelli strettamente turistici. I sospetti che questa tassa sia figlia della decisione del comune di Piombino di sottrarre alla società Parchi i proventi dei parcheggi non sono stati fugati ma semmai confermati.
Francesco Rossi
Il Tirreno 03.03.2012
«La tassa di soggiorno serve solo a risanare i conti pubblici»
«La tassa di soggiorno in Val di Cornia non è una tassa destinata a migliorare i servizi turistici, ma una tassa aggiuntiva che i Comuni hanno deciso di istituire per far quadrare i propri bilanci». Questo è emerso dall’assemblea con gli operatori e le associazioni del turismo promossa dal Comune dei Cittadini. Tanti gli interventi concordi su alcuni temi di fondo: «L’istituzione della tassa di soggiorno nei nostri Comuni non è giustificata ed è stata imposta contro il parere delle associazioni del settore; non esistono progetti di sviluppo dei servizi turistici; la sua applicazione mette in luce l’assenza di coordinamento tra i Comuni della Val di Cornia (a partire da “quanto” e da “chi” dovrà pagare la tassa) lasciando gli operatori nell’incertezza quando ormai la stagione turistica ha già preso avvio».
Generale è stato il giudizio sulla inopportunità di gravare i turisti di una tassa in presenza di una recessione e di una pressione fiscale sulle famiglie senza precedenti. “Critiche alle quali gli amministratori di Campiglia, presenti all’assemblea, non hanno saputo replicare in modo convincente – spiega la lista – finendo per ammettere uno scollamento tra i Comuni della Val di Cornia e l’imposizione della tassa più in ossequio a decisioni di altri Comini che per convinzione propria”. Giudizi negativi anche sul modo con cui è stata presa la decisone. Infine l’uso delle nuove entrate.
«E’ apparso chiaro che, contrariamente a quanto previsto dalla legge, non andranno al turismo. Al momento l’unico dato certo è che dei due milioni di entrate, un milione circa andrà a ripianare il buco di bilancio della Parchi, dopo che il Comune di Piombino gli ha sottratto le entrate dei parcheggi dei parchi della Sterpaia e di Baratti per proprie esigenze di bilancio. Per il resto solo annunci sul marketing territoriale. Una proposta di cui operatori e associazioni non sanno nulla, ma sulla quale nutrono forti dubbi, compresa la possibilità di affidare quei soldi ad una società pubblica che si occupa di parchi» ha concluso CdC.
La Nazione 03.03.2012