Ridurre subito l’IMU sulla prima casa è possibile
Ma come fanno i cittadini a fidarsi delle istituzioni? Nel mese di marzo, quando il Comune ha approvato il bilancio di previsione, la Giunta ha prefigurato uno scenario apocalittico per il 2012, lamentando riduzioni delle entrate e imputando la responsabilità al governo nazionale. Più o meno quello che dice ogni anno.
Con questa premessa ha applicato l’aliquota massima per l’IMU sulla prima casa (6 per mille, unico Comune della Val di Cornia) e altri aumenti della tassazione che portano la pressione fiscale da 268 a 480 euro per ogni singolo cittadino, con un incremento del 75%.
Un mese dopo è stato approvato il conto economico consuntivo del 2011 dal quale emerge che le entrate sono state superiori alle uscite, con un avanzo d’amministrazione di 735.000 euro non vincolati e quindi spendibili liberamente nel 2012. Da soli basterebbero a ridurre mediamente di circa 200 euro l’IMU sulla prima abitazione. Risulta difficile credere che non lo sapessero quando hanno fatto il bilancio di previsione!
La Giunta si compiace ora di aver speso meno del previsto, ma si guarda bene dal dire che uso farà dell’avanzo del 2012. Quello che è certo, dalle dichiarazioni del Sindaco e dell’assessore al bilancio, è che non intendono utilizzare l’avanzo per ridurre l’IMU sulla prima casa, ma bensì ad aumentate ancora le spese dell’ente.
Vuol dire che la Giunta,al di la delle parole di circostanza, non ha ancora capito la gravità di quello che sta accadendo nelle imprese e nelle famiglie, in particolare quelle con meno reddito, e non si ravvede sull’esosità della pressione fiscale che a Campiglia è superiore alla media regionale.
La Giunta, inoltre, non ha mai risposto sui 600.000 euro accumulati e trattenuti dalla SEFI, società comunale che gestisce la farmacia. Si tratta di cifre molto rilevanti che, se correttamente finalizzate, potrebbero contribuire ulteriormente alla riduzione della pressione tributaria sulle famiglie e sulle imprese, senza compromettere nessuno dei servizi essenziali che il Comune eroga ai cittadini nel campo della scuola, dell’assistenza sociale, degli affitti alle famiglie in difficoltà.
La nostra proposta è semplice: destinare immediatamente l’avanzo di amministrazione del 2011 per la riduzione dell’IMU sulla prima casa.
Rinnoviamo inoltre alla Giunta la richiesta di chiarimenti sul perché, mentre si chiede ai cittadini di tirare la cinghia oltre il ragionevole, si consente ad una società del Comune, che guadagna sui farmaci, di accantonare soldi dei contribuenti. I cittadini devono sapere la verità.
11 maggio 2012
Comune dei Cittadini
Sulla Stampa:
«RIDURRE subito l’Imu sulla prima casa è possibile». Lo sostiene la lista Comune dei Cittadini che avanza una proposta. «Ma come fanno i cittadini a fidarsi delle istituzioni? Nel mese di marzo, quando il Comune ha approvato il bilancio di previsione, la Giunta ha prefigurato uno scenario apocalittico per il 2012, lamentando riduzioni delle entrate e imputando la responsabilità al governo nazionale. Più o meno quello che dice ogni anno. Con questa premessa ha applicato l’aliquota massima per l’Imu sulla prima casa (6 per mille, unico Comune della Val di Cornia) e altri aumenti della tassazione che portano la pressione fiscale da 268 a 480 euro per ogni singolo cittadino, con un incremento del 75%. Un mese dopo – incalza la lista – è stato approvato il conto economico consuntivo del 2011 dal quale emerge che le entrate sono state superiori alle uscite, con un avanzo d’amministrazione di 735.000 euro non vincolati e quindi spendibili liberamente nel 2012.
DA SOLI basterebbero a ridurre mediamente di circa 200 euro l’Imu sulla prima abitazione. La Giunta si compiace ora di aver speso meno del previsto, ma si guarda bene dal dire che uso farà dell’avanzo del 2012. Quello che è certo è che non intendono utilizzare l’avanzo per ridurre l’Imu sulla prima casa, ma bensì ad aumentate ancora le spese dell’ente. La Giunta, inoltre, non ha mai risposto sui 600.000 euro accumulati e trattenuti dalla Sefi, società comunale che gestisce la farmacia. Si tratta di cifre molto rilevanti che potrebbero contribuire alla riduzione della pressione tributaria sulle famiglie e sulle imprese. La nostra proposta è semplice: destinare l’avanzo di amministrazione del 2011 per la riduzione dell’Imu sulla prima casa.
La Nazione 11.05.2012
«Prima casa, riduciano l’Imu usando l’avanzo di bilancio»
«Ridurre subito l’Imu sulla prima casa è possibile Ma come fanno i cittadini a fidarsi delle istituzioni?». Ha sostenerlo è la lista civica Il Comune dei cittadini, secondo la quale, in fase di approvazione del bilancio di previsione, la giunta comunale ha prefigurato uno scenario apocalittico per il 2012, lamentando riduzioni delle entrate e imputando la responsabilità al governo nazionale. «Con questa premessa – sosengono al CdC – ha applicato l’aliquota massima per l’Imu sulla prima casa (6 per mille, unico Comune della Val di Cornia) e altri aumenti della tassazione che portano la pressione fiscale da 268 a 480 euro per ogni singolo cittadino, con un incremento del 75%». «Un mese dopo è stato approvato il conto economico consuntivo del 2011 – continuano – dal quale emerge che le entrate sono state superiori alle uscite, con un avanzo d’amministrazione di 735mila euro non vincolati e quindi spendibili liberamente nel 2012. Da soli basterebbero a ridurre mediamente di circa 200 euro l’Imu sulla prima abitazione».
«La giunta si compiace ora di aver speso meno del previsto, ma si guarda bene dal dire che uso farà dell’avanzo del 2012. Quello che è certo, dalle dichiarazioni del sindaco e dell’assessore al bilancio, è che non intendono utilizzare l’avanzo per ridurre l’Imu sulla prima casa, ma bensì ad aumentate ancora le spese dell’ente. Vuol dire – commenta la lista civica – che la giunta,al di là delle parole di circostanza, non ha ancora capito la gravità di quello che sta accadendo nelle imprese e nelle famiglie, in particolare quelle con meno reddito, e non si ravvede sull’esosità della pressione fiscale, a Campiglia è superiore alla media regionale». Il CdC solleva quindi il caso dei 600mila euro accumulati e trattenuti dalla Sefi, società comunale che gestisce la farmacia. «Cifre rilevanti che, se correttamente finalizzate, potrebbero contribuire alla riduzione della pressione tributaria, senza compromettere nessuno dei servizi essenziali nel campo della scuola, dell’assistenza sociale, degli affitti alle famiglie in difficoltà. La nostra proposta è semplice: destinare immediatamente l’avanzo di amministrazione del 2011 per la riduzione dell’Imu sulla prima casa».
Il Tirreno 14.05.2012