Pubblichiamo il commento mandatoci da un cittadino, la risposta del capogruppo del Comune dei Cittadini e le reazioni successivi:
Il 24 gennaio, Claudio scrive:
“Molto facile parlare di deturpazione del territorio o cose simili ma il punto rimane…dobbiamo raggiungere la famosa percentuale di rinnovabili e come pensiamo di fare?con le chiaccere?
E’ facile dire che bisogna utilizzare tutti i tetti di abitazioni e capannoni ma se ai proprietari di questi non interessa o non se la sentono di far certi investimenti anche se ci sono gli incentivi cosa facciamo?gli obblighiamo?
Allora voglio dire, è giusto che siano disegnate delle linee guida da parte della regione, ma non ritengo giusto che gli impianti a terra siano sempre criminalizzati…tutti parlano di agricoltura…ma lo sapete che in certe zone è più conveniente non coltivarli i terreni visto i guadagni che danno?…penso proprio di no!
Comunque mi raccomando facciamo i fighetti su tutto ma poi non lamentiamoci se ci “rifilano” l’odiato nucleare.”
Il 25 gennaio, Massimo Zucconi risponde:
“Claudio
considero una banale semplificazione, e una pigrizia mentale, sostenere che chi chiede programmazione nel settore delle energie rinnovabili sia da ascrivere tra i sostenitori del nucleare.
Personalmente sostengo con la massima convinzione lo sviluppo delle energie rinnovabili, così come con la massima convinzione penso che ci siano opportunità per accrescere la produzione di energia pulita senza distruggere un bene essenziale come il suolo e l’economia agricola. Certo che l’agricoltura, come molti altri settori dell’economia, sta attraversando un momento difficilissimo, ma questo richiederebbe politiche di sostegno e non “spinte” per la sua definitiva dismissione.
Per lo sviluppo delle energie rinnovabili le soluzioni ci sono. Sono i piccoli impianti diffusi (tanti e meno concentrati) e anche i grandi impianti industriali, ma in luoghi dove non si consumano altre risorse egualmente importanti. Non solo i tetti delle abitazioni, ma i tetti dei capannoni e delle industrie,le vaste aree industriali inutilizzate (da noi ce sono tantissime), i parcheggi pubblici e privati,le aree urbanizzate, le aree degradate (dalle discariche alle cave), gli svincoli stradali,ecc.
Non siamo solo noi a sostenerlo. Oggi, finalmente, è la stessa Unione Europea a previlegiare le soluzioni che non comportano consumo di aree agricole. Abbiamo colto con favore il cambiamento d’indirizzo della stessa Regione Toscana. Questo non vuol dire essere contro le energie rinnovabili e favorire il nucleare. Tutt’altro. Nessuno ha la verità in tasca, ma t’invito a riflettere su un fatto. Non sarà che nelle posizioni arrendevoli delle nostre amministrazioni (per le quali in campagna si può fare di tutto) non ci sia l’ennesimo cedimento alle pressioni delle imprese, spesso mosse da mire speculative sostenute dagli ingenti incentivi pubblici che lo Stato assicura con le nostre bollette energetiche? Non sarà che la preoccupazione dei Comuni sia quella di far cassa con le entrate dei nuovi impianti energetici in campagna, senza porsi la domanda se facciamo del bene o del male al futuro di questa zona?
Non so cosa significhi per te essere “fighetti” e, francamente m’interessa poco. Per me chi si pone il problema dello sviluppo delle energie rinnovabili senza compromettere altre risorse essenziali è solo persona più responsabile.
Massimo Zucconi”
Il 25 gennaio, reagisce un cittadino:
“Sono d’accordo con Massimo. A proposito del nucleare chissà se Claudio era presente alla manifestazione contro il nucleare a Piombino, eravamo solo una trentina e, più che fighetti, molto infreddoliti !!”
Firmato: Campigliese
Il 26 gennaio, replica Claudio:
Cercherò di chiarire alcune mie affermazioni anche se sinceramente mi sembrava di esserlo stato abbastanza comunque…
Io sono uno tra i più convinti che la soluzione del nucleare non sia quella giusta ma il mio ragionamento voleva dire altro, ossia volevo dire che se continuiamo a alzare migliaia di barriere contro e sottolineo contro le “amatissime” rinnovabili è chiaro che diamo un enorme sostegno a chi ci vorrà rifilare il nucleare.
Per barriere intendo tutti (e sono tantissimi) i vincoli che vengono posti dai comuni, soprintendeze, enti vari e chi più ne ha più ne metta.
Mi ripeto ancora, io sono daccordo che la regione ponga dei palletti agli impianti di grandi dimensioni su terreni agricoli ma ciò non vuol dire che non ci siano terreni agricoli adatti a questo tipo di istallazioni…esempio terreni oggettivamente improduttivi, terreni invasi dal cuneo salino o cose del genere…riguardo l’agricoltura non sò cosa si intenda per “sonstegno” su certi tipi di terreni…forse regalar soldi tipo PAC o qualcosa del genere, i prezzi che ci sono sui prodotti agricoli li sappiamo (io si)e quindi come sosteniamo?moralmente!!!
Riguardo al montare impianti in grandi aree industriali, sui i tetti dei capannoni e delle industrie,nelle vaste aree industriali inutilizzate, nei parcheggi pubblici e privati,nele aree urbanizzate, nelle aree degradate (dalle discariche alle cave), negli svincoli stradali,ecc. sono daccordissimo ma bisogna vedere se i proprietari di queste “superfici” lo vogliono fare o hanno i soldi o la solvibilità per farlo altrimenti ripeto che facciamo?gli puntiamo un fucile alla testa e li obblighiamo?
Se nessuno ha la verità in tasca quindi non ce l’ha nemmeno l’unione europea che per evitare questo dunque potrebbe pensare a come sostenere l’agricoltura ma sui prezzi dei prodotti e non distribuendo contributi a pioggia!!!
Rispetto alla tanto paventata speculazione è esattamente la stessa che fanno i proprietari delle aree industriali che intendono realizzare certi impianti e quindi cosa cambia?domanda: è meglio tenere un terreno agricolo abbandonato perchè improduttivo o è meglio produrci energia?credo che a questa domanda si possa rispondere anche con un po’ di pigrizia mentale.
Per finire spiego cosa vuol dire esser fighetti: fighetto è colui che si crede tanto bello e tanto splendido e poi finisce con lo svegliarsi e trovare una bella centrale nei paraggi di casa sua…
Il 27 gennaio, scrive Marco:
Codivido pienamente la risposta di Massimo. Claudio ti invito a rileggerla con più attenzione… ci sono centinaia di ettari non agricoli in zone ormai già deturpate, “anche terreni demaniali” cosa facciamo conviene consumare suolo agricolo! è un fatto di principio! a fare ciò ci pansano già i cementificatori, quali ad es. gli imprenditori che sfruttano anche gli incentivi per costruire capannoni per poi tenerli chiusi. Le aziende che fanno questi impianti di energie rinnovabili se non sono costrette, non andranno mai e sottolineo mai a cercarsi un terreno ricadente in zona artigianale o industriale perchè questi gli costano tanto di più rispetto ad un comune terreno agricolo. è tutta una speculazione… perchè con questo giochino i terreni agricoli hanno assunto dei prezzi spropositati, per cui inaccessibili per un’azienda agricola. Mi chiedo…. ma se un’azienda agricola vuol acquistare dei terreni, come deve fare?………..così non la aiutiamo! si parla tanto di sviluppo delle aziende!… poi i terreni improduttivi non esistono!! per chi non lo sapesse, buona parte della val di cornia era interessata da terreni paludosi che sono stati bonificati e resi produttivi. Niente è impossibile, basta volerlo… ci sono moltissime colture che si possono adattare ad un terreno piuttosto che ad un’altro. La cosa peggiore è trovare una scusa tipo quella del cuneo salino, per poter trovare le scappatoie e distruggere il paesaggio e consumare terra. “Non sò se lo sai, ma con la terra ci si mangia”, non è poco o cosa di poco conto! Negli ultimi anni, ci sono stati inverni molto piovosi, le piogge stesse hanno e stanno bonificando le falde; e se proprio ti serve l’acqua per l’irrigazione esistono le vasche di raccolta, di recente ne hanno fatta una o gli invasi. Per l’informazione di tutti i terreni che ormai da diversi hanni sono stati interessati dal cuneo salino, sono terreni che sono sempre stati coltivati come tutt’ora e non rendono meno degli altri perchè hanno una buona tessitura, anzi a seconda della coltura adottata, possono rendere anche di pìù di un terreno con falde buone. Spero solo che venghino adottate delle giuste linee guida e non in base a queste scusanti. io preferisco rimanere al buio, ma non morire di fame…..
Il 29 gennaio, Margherita scrive:
ieri , venerdì 27,sulla 3 a FUORI TG , circa alle 12 e 30, l’argomento delle energie rinnovabili e il suo rapporto con il consumo di suolo , veniva trattato esattamente in questi termini.
Quindi non sono visionari o pro-nucleare tutti quelli che la pensano come lo Zucconi e Marco !
A volte a semplificarer troppo ( o così o così) si commettono grossolani errori.
Il 29 gennaio, Claudio scrive:
Mi ero ripromesso di non proseguire questa polemica (e prometto che questa è l’ultima volta) anche perchè le mie posizioni le ho già espresse più che ampiamente e vedo che il discorso degenera anche su altri argomenti (capannoni vuoti ecc.), ma su certe affermazioni ridicole non posso rimanere indifferente e soprattutto non posso tacere lasciandole passare per vere…
Caro Marco dalle tue parole capisco che non sei ne un agricoltore ne un imprenditore ma una persona che, come dici te, parla per posizioni prese per questione di principio.
Ripeto per l’ennesima volta che tutti i terreni industriali di cui parli sono terreni che hanno un proprietario e a meno che non sia lui stesso a volerci fare un mega impianto sopra devono essere acquistati da un terzo ma a prezzi industriali ossia decine di volte più alti di quelli agricoli. Quindi dopo per chi vale la pena farci un impianto?ci sono gli incentivi ventennali che in 10 anni ripagano l’impianto ma se il terreno viene pagato come industriale i restanti 10 serviranno per pagare i terreni stessi (e forse neanche bastano) e quindi meglio lasciar perdere per chi volesse investire!!!quindi altro che speculazione ma rimessa!!!
Per quanto riguarda quelli demaniali il 90% delle volte sono sottoposto a vincoli e quindi anche qui come facciamo?ce ne freghiamo?
Riguardo ai bei descorsi demagogici del tipo “con la terra si mangia” mi fanno capire (ribadisco) che non sei un agricoltore e parli tanto per parlare perchè se tu lavorassi certi terreni IMPRODUTTIVI capiresti che se oggi un terreno non ti da sufficienti rese i prezzi di mercato non ti permettono neanche di riprenderci le spese senza considerare il lavoro di chi li coltiva e le tue parole sono un’offesa nei confronti di chi la terra sa cosa vuol dire lavorarla!!!
Comunque ripeto per l’ennesima volta: IO SONO FAVOREVOLE A METTER PALETTI che tutelino terreni PRODUTTIVI e di PREGIO (olivi, vigne, ortaggi e quelli REMUNERATIVI a cereali) ma NON si può affermare che tutti i terreni siano uguali!!!
Un saluto a tutti
Bè allora se ti riferisci all’Italia io non vedo dove sia il boom delle energie rinnovabili di cui parli. La Toscana è una delle regioni (insieme alla Puglia e alla Sicilia) con una più favorevole legislazione per le rinnovabili, eppure non mi sembra di vedere molte pale eoliche, o pannelli solari, sparsi per il teritorio.
Nel centroeuropa c’è un reale utilizzo delle rinnovabili e le campagne sono popolate da stupende distese pale eoliche, lì magari i dati sono differenti.
Intervengo per dire che parlavo del boom della emissioni nonostante le rinnovabili… in Italia, dati APAT… non parlavo dei paesi in via di sviluppo. Il Brasile non c’entra nulla.
Intervengo solo per dire che se c’è il boom delle rinnovabili in Europa ma aumenta il volume di CO2 nel mondo la colpa molto probabilmente non è della “speculazione” che viene fatta sulle rinnovabili. E’ molto più probabile che nei paesi in via di sviluppo,più grandi di Stati Uniti ed Europa messi insieme, si continui a produrre energia utilizzando tecniche tradizionali (e ne hanno il diritto visto che quegli stati pensano prima a sfamare i propri cittadini che ad accontentare le richieste del nostro mondo già sviluppato).
Credo che le energie rinnovabili, con o senza speculazione, siano il nostro futuro, e che sia abbastanza cieco porre troppi limiti al loro sviluppo.
Ciao a tutti,
il problema delle energie rinnovabili, quello che rende utile una qualsiasi discussione, in merito sia teorica che applicativa è uno:
Ma le rinnovabili servono per abbassare il netto delle emissioni o cosa?
Io sinceramente, forse perchè sono ignorante, avevo capito che il mondo avesse inventato e realizzato mezzi per produrre energia pulita esclusivamente per ridurre il numero delle emissioni.
Il risultato è palesemente inverso.
Boom di rinnovabili; crescita delle emissioni.
Come mai? Forse che non c’è alcun intento “umanitario” in questo ma solo business, peraltro subdolo all’inverosimile perchè parte da presupposti che è diffcile non condividere.
Secondo me il settore pubblico può e deve costringere, o perlomeno fare tutto il possibile per costringere, certe categorie di privati a fornire i loro spazi. La Lucchini, vera e propria rovina della Val di Cornia, ha in uso centinaia di ettari di terreni demaniali, più del totale relativo ai progetti posto sotto gli occhi delle amministrazioni, che non vuole concedere per fotovoltaico a terra.
E poi ci sono tutti i PIT, PUT e cazzi vari.
Si può recuperare il quintuplo degli ettari senza consumare un metro di suolo.
Altra cosa:
MOLTO PROBABILMENTE NON VEDREMO MAI UNA CENTRALE NUCLEARE OPERATIVA, MA NEANCHE CONCLUSA, IN ITALIA.
Basta fare due conti per capirlo. Questa è solo propaganda berlusconiana.
E poi con delle misure accorte, anche a livello locale, si potrebbe dare un nuovo impulso all’agricoltura che alcuni non immaginano nenache. Ma questa, purtoppo, mi sa che sarà la storia di altri, non la nostra in Val di Cornia.
E comunque fighetti è proprio un diminutivo… siamo proprio fighi.
Mi ero ripromesso di non proseguire questa polemica (e prometto che questa è l’ultima volta) anche perchè le mie posizioni le ho già espresse più che ampiamente e vedo che il discorso degenera anche su altri argomenti (capannoni vuoti ecc.), ma su certe affermazioni ridicole non posso rimanere indifferente e soprattutto non posso tacere lasciandole passare per vere…
Caro Marco dalle tue parole capisco che non sei ne un agricoltore ne un imprenditore ma una persona che, come dici te, parla per posizioni prese per questione di principio.
Ripeto per l’ennesima volta che tutti i terreni industriali di cui parli sono terreni che hanno un proprietario e a meno che non sia lui stesso a volerci fare un mega impianto sopra devono essere acquistati da un terzo ma a prezzi industriali ossia decine di volte più alti di quelli agricoli. Quindi dopo per chi vale la pena farci un impianto?ci sono gli incentivi ventennali che in 10 anni ripagano l’impianto ma se il terreno viene pagato come industriale i restanti 10 serviranno per pagare i terreni stessi (e forse neanche bastano) e quindi meglio lasciar perdere per chi volesse investire!!!quindi altro che speculazione ma rimessa!!!
Per quanto riguarda quelli demaniali il 90% delle volte sono sottoposto a vincoli e quindi anche qui come facciamo?ce ne freghiamo?
Riguardo ai bei descorsi demagogici del tipo “con la terra si mangia” mi fanno capire (ribadisco) che non sei un agricoltore e parli tanto per parlare perchè se tu lavorassi certi terreni IMPRODUTTIVI capiresti che se oggi un terreno non ti da sufficienti rese i prezzi di mercato non ti permettono neanche di riprenderci le spese senza considerare il lavoro di chi li coltiva e le tue parole sono un’offesa nei confronti di chi la terra sa cosa vuol dire lavorarla!!!
Comunque ripeto per l’ennesima volta: IO SONO FAVOREVOLE A METTER PALETTI che tutelino terreni PRODUTTIVI e di PREGIO (olivi, vigne, ortaggi e quelli REMUNERATIVI a cereali) ma NON si può affermare che tutti i terreni siano uguali!!!
Un saluto a tutti
ieri , venerdì 27,sulla 3 a FUORI TG , circa alle 12 e 30, l’argomento delle energie rinnovabili e il suo rapporto con il consumo di suolo , veniva trattato esattamente in questi termini.
Quindi non sono visionari o pro-nucleare tutti quelli che la pensano come lo Zucconi e Marco !
A volte a semplificarer troppo ( o così o così) si commettono grossolani errori.
Codivido pienamente la risposta di Massimo. Claudio ti invito a rileggerla con più attenzione… ci sono centinaia di ettari non agricoli in zone ormai già deturpate, “anche terreni demaniali” cosa facciamo conviene consumare suolo agricolo! è un fatto di principio! a fare ciò ci pansano già i cementificatori, quali ad es. gli imprenditori che sfruttano anche gli incentivi per costruire capannoni per poi tenerli chiusi. Le aziende che fanno questi impianti di energie rinnovabili se non sono costrette, non andranno mai e sottolineo mai a cercarsi un terreno ricadente in zona artigianale o industriale perchè questi gli costano tanto di più rispetto ad un comune terreno agricolo. è tutta una speculazione… perchè con questo giochino i terreni agricoli hanno assunto dei prezzi spropositati, per cui inaccessibili per un’azienda agricola. Mi chiedo…. ma se un’azienda agricola vuol acquistare dei terreni, come deve fare?………..così non la aiutiamo! si parla tanto di sviluppo delle aziende!… poi i terreni improduttivi non esistono!! per chi non lo sapesse, buona parte della val di cornia era interessata da terreni paludosi che sono stati bonificati e resi produttivi. Niente è impossibile, basta volerlo… ci sono moltissime colture che si possono adattare ad un terreno piuttosto che ad un’altro. La cosa peggiore è trovare una scusa tipo quella del cuneo salino, per poter trovare le scappatoie e distruggere il paesaggio e consumare terra. “Non sò se lo sai, ma con la terra ci si mangia”, non è poco o cosa di poco conto! Negli ultimi anni, ci sono stati inverni molto piovosi, le piogge stesse hanno e stanno bonificando le falde; e se proprio ti serve l’acqua per l’irrigazione esistono le vasche di raccolta, di recente ne hanno fatta una o gli invasi. Per l’informazione di tutti i terreni che ormai da diversi hanni sono stati interessati dal cuneo salino, sono terreni che sono sempre stati coltivati come tutt’ora e non rendono meno degli altri perchè hanno una buona tessitura, anzi a seconda della coltura adottata, possono rendere anche di pìù di un terreno con falde buone. Spero solo che venghino adottate delle giuste linee guida e non in base a queste scusanti. io preferisco rimanere al buio, ma non morire di fame…..
Cercherò di chiarire alcune mie affermazioni anche se sinceramente mi sembrava di esserlo stato abbastanza comunque…
Io sono uno tra i più convinti che la soluzione del nucleare non sia quella giusta ma il mio ragionamento voleva dire altro, ossia volevo dire che se continuiamo a alzare migliaia di barriere contro e sottolineo contro le “amatissime” rinnovabili è chiaro che diamo un enorme sostegno a chi ci vorrà rifilare il nucleare.
Per barriere intendo tutti (e sono tantissimi) i vincoli che vengono posti dai comuni, soprintendeze, enti vari e chi più ne ha più ne metta.
Mi ripeto ancora, io sono daccordo che la regione ponga dei palletti agli impianti di grandi dimensioni su terreni agricoli ma ciò non vuol dire che non ci siano terreni agricoli adatti a questo tipo di istallazioni…esempio terreni oggettivamente improduttivi, terreni invasi dal cuneo salino o cose del genere…riguardo l’agricoltura non sò cosa si intenda per “sonstegno” su certi tipi di terreni…forse regalar soldi tipo PAC o qualcosa del genere, i prezzi che ci sono sui prodotti agricoli li sappiamo (io si)e quindi come sosteniamo?moralmente!!!
Riguardo al montare impianti in grandi aree industriali, sui i tetti dei capannoni e delle industrie,nelle vaste aree industriali inutilizzate, nei parcheggi pubblici e privati,nele aree urbanizzate, nelle aree degradate (dalle discariche alle cave), negli svincoli stradali,ecc. sono daccordissimo ma bisogna vedere se i proprietari di queste “superfici” lo vogliono fare o hanno i soldi o la solvibilità per farlo altrimenti ripeto che facciamo?gli puntiamo un fucile alla testa e li obblighiamo?
Se nessuno ha la verità in tasca quindi non ce l’ha nemmeno l’unione europea che per evitare questo dunque potrebbe pensare a come sostenere l’agricoltura ma sui prezzi dei prodotti e non distribuendo contributi a pioggia!!!
Rispetto alla tanto paventata speculazione è esattamente la stessa che fanno i proprietari delle aree industriali che intendono realizzare certi impianti e quindi cosa cambia?domanda: è meglio tenere un terreno agricolo abbandonato perchè improduttivo o è meglio produrci energia?credo che a questa domanda si possa rispondere anche con un po’ di pigrizia mentale.
Per finire spiego cosa vuol dire esser fighetti: fighetto è colui che si crede tanto bello e tanto splendido e poi finisce con lo svegliarsi e trovare una bella centrale nei paraggi di casa sua…