Comprendiamo che il Sindaco si sforzi di dire che quello che hanno approvato è il piano del recupero dei centri abitati e della tutela delle zone agricole. In effetti questo avevano promesso agli elettori, ma la realtà è ben diversa. In questo piano non c’è nessuna strategia di recupero del centro storico di Campiglia e delle zone centrali di Venturina, in particolare la vecchia Aurelia.
Non è un caso che il Sindaco citi solo lo smantellamento delle scuole Marconi per far posto a nuove case e la demolizione del Monte dei Paschi per far posto ad un piccolo spazio pubblico. Due scelte che non condividiamo perchè svuotano ancora di più il centro di servizi e di funzioni sociali. Inoltre, le contropartite per queste operazioni sono peggiori del male. Per ricostruire le scuole elementari si sottrarranno aree verdi intorno alle scuole Altobelli. In cambio della demolizione del MPS, per recuperare 400 mq. di spazio pubblico, si consente la costruzione di un edificio di 5 piani con 30 alloggi e un centro direzionale in una zona verde di 4.600 mq. tra la COOP e le villette a schiera al campo d’aviazione.
L’unico vero intervento di riqualificazione urbana è quello che punta al trasferimento dell’Italian Food. Obiettivo non nuovo, che condividiamo, ma che fino ad oggi nessuna amministrazione ha avuto la capacità di attuare, neppure di fronte a episodi rilevanti di abusivismo edilizio e di gravi disagi subiti dal vicinato.
Quello che hanno approvato è invece un piano che prevede ulteriori consistenti espansioni: 457 nuove abitazioni e 25 ettari di aree per nuovi capannoni.
Si possono definire diversamente le lottizzazioni della Pulledraia con 7 ettari di terreno e 156 nuovi alloggi intorno ai laghetti della Tufaia? Possono essere definiti diversamente i 25 ettari di terreno per nuovi capannoni che vanno ad aggiungersi alle aree ancora da utilizzare a Campo alla Croce, alla Monaca, alla Stazione?
Tutto questo nei prossimi 5 anni, senza ragionare sul fatto che c’è stata la crisi del mercato immobiliare, che ci sono tanti alloggi invenduti, capannoni vuoti, interventi previsti dal vecchio PRG non ancora attuati, come i 75 alloggi al posto dei vecchi magazzini comunali di via Cerrini, ecc.
Sulle campagne stendiamo un velo pietoso. Ricordiamo solo che i dirigenti del PD di Campiglia, dopo l’adozione di questo piano, hanno enfatizzato che nelle campagne, dalla ferrovia fino al mare, le imprese industriali potevano realizzare grandi impianti fotovoltaici senza limiti. Oggi la Regione li invita a considerare meglio il valore dell’agricoltura e del paesaggio. Cosa che li ha vistosamente indispettiti.
Piaccia o no al Sindaco e alla maggioranza, questo regolamento urbanistico, approvato contro tutti, è il più classico e vetusto programma di fabbricazione che aspetta solo la ripresa della rendita immobiliare e che, per di più, apre alla speculazione nelle campagne.
Infine i numeri. Siamo ormai abituati alle loro smentite ma i dati che abbiamo citato li hanno forniti proprio loro rispondendo alla Regione e sono agli atti. Dicono che tra il 2005 e il 2010 sono stati costruiti 58 alloggi nel sistema insediativo e 64 nelle zone agricole. Siccome anche a noi sembravano pochi, li abbiamo richiamati in Consiglio citando la fonte, alla presenza del Sindaco e dei tecnici che li hanno scritti, e nessuno ha aperto bocca. Ora li smentiscono pubblicamente, dicendo che ne sarebbero stati costruiti 325. Spieghino questo ennesimo pasticcio. Per noi non cambia assolutamente nulla. Se gli alloggi costruiti tra il 2005 e il 2010 sono 325 (di cui il Comune riesce a dirci che solo 98 sono abitati), resta sempre un dato che non giustifica i 457 alloggi previsti per i prossimi 5 anni che vanno ad aggiungersi all’invenduto, all’inutilizzato e alle centinaia di alloggi ancora da costruire con il vecchio PRG.
Anzi cogliamo nuovamente l’occasione per chiedere al Comune di uscire dal balletto dei numeri e dire le cose come stanno. Tutti capirebbero meglio la realtà del mercato e se si costruisce per i bisogni reali o per la sola rendita immobiliare.
1 giugno 2011
Comune dei Cittadini
SULLA STAMPA:
«Campiglia apre alla speculazione»
La lista civica contro il Regolamento urbanistico
Per Comune dei Cittadini il nuovo Regolamento urbanistico non sarebbe affatto il piano del recupero dei centri abitati e della tutela delle zona agricole. Lo smantellamento delle scuole Marconi e la demolizione del Monte dei Paschi costituirebbero cortine fumogene, perché «le contropartite per queste operazioni sono peggiori del male. Per ricostruire le scuole elementari – sostiene la lista civica – si sottrarranno aree verdi intorno alle scuole Altobelli. In cambio della demolizione della banca, per recuperare 400 metri quadri di spazio pubblico, si consente la costruzione di un edificio di 5 piani con 30 alloggi e un centro direzionale in zona verde di 4.600 metri quadri tra la Coop e le villette a schiera al campo di aviazione».
Giudizio sospeso sul trasferimento dell’Italian Food, «obiettivo non nuovo che condividiamo, ma che fino a oggi nessuna amministrazione ha avuto la capacità di attuare». Il vero volto del Regolamento sarebbe rivelato da questi numeri, 457 nuove abitazioni e 25 ettari di aree per nuovi capannoni, che lo renderebbero un piano di «ulteriori, consistenti espansioni. Si possono definire diversamente le lottizzazioni della Polledraia con 7 ettari di terreno e 156 nuovi alloggi intorno ai laghetti di Tufaia o i 25 ettari di terreno per nuovi capannoni che vanno ad aggiungersi alle aree ancora da utilizzare a Campo alla Croce, alla Monaca, alla Stazione?». Tutto questo viene condannato da Comune dei Cittadini alla luce dei «tanti alloggi invenduti, capannoni vuoti, interventi previsti dal vecchio piano regolatore generale non ancora attuati, come i 75 alloggi al posto dei vecchi magazzini comunali». Pollice verso poi sul settore agricolo: «Ricordiamo solo che i dirigenti del Pd di Campiglia, dopo l’adozione di questo piano, hanno enfatizzato che nelle campagne, dalla ferrovia fino al mare, le imprese industriali avrebbero potuto realizzare grandi impianti fotovoltaici senza limiti. Oggi la Regione li invita a considerare meglio il valore dell’agricoltura e del paesaggio». La lista civica conclude affermando che «questo Regolamento urbanistico, approvato contro tutti, è il più classico e vetusto programma di fabbricazione, che, per di più, apre alla speculazione nelle campagne».
FRANCESCO ROSSI Il Tirreno 2.6.2011
«Un piano solo espansionistico»
Massimo Zucconi: «In realtà non c’è alcuna strategia di recupero»
«QUELLO approvato è un Regolamento urbanistico che prevede solo ulteriori espansioni». La lista Comune dei Cittadini insiste e replica punto su punto all’intervento del sindaco Rossana Soffritti. «Comprendiamo che il sindaco si sforzi di dire che quello che hanno approvato è il piano del recupero dei centri abitati e della tutela delle zone agricole – incalza il capogruppo Massimo Zucconi – la realtà è ben diversa. In questo piano non c’è nessuna strategia di recupero. Non è un caso che il sindaco citi solo lo smantellamento delle scuole Marconi per far posto a nuove case e la demolizione del Monte dei Paschi per far posto ad un piccolo spazio pubblico. Due scelte che non condividiamo perchè svuotano ancora di più il centro di servizi e di funzioni sociali. Per ricostruire le scuole elementari si sottrarranno aree verdi intorno alle scuole Altobelli. In cambio della demolizione del Mps, per recuperare 400 mq. di spazio pubblico, si consente la costruzione di un edificio di 5 piani con 30 alloggi e un centro direzionale in una zona verde di 4.600 mq. tra la Coop e le villette a schiera al campo d’aviazione. L’unico vero intervento di riqualificazione urbana è quello che punta al trasferimento dell’Italian Food. Obiettivo non nuovo, che condividiamo, ma che fino ad oggi nessuna amministrazione ha avuto la capacità di attuare, neppure di fronte a episodi rilevanti di abusivismo edilizio e di gravi disagi subiti dal vicinato».
ZUCCONI parla poi delle espansioni. «Il piano prevede ulteriori consistenti espansioni: 457 nuove abitazioni e 25 ettari di aree per nuovi capannoni. Si possono definire diversamente le lottizzazioni della Pulledraia con 7 ettari di terreno e 156 nuovi alloggi intorno ai laghetti della Tufaia? E i 25 ettari di terreno per nuovi capannoni? Tutto questo nei prossimi 5 anni. Sulle campagne stendiamo un velo pietoso. Piaccia o no al sindaco e alla maggioranza, questo Ru, approvato contro tutti, è il più classico e vetusto programma di fabbricazione che aspetta solo la ripresa della rendita immobiliare e che, per di più, apre alla speculazione nelle campagne. Infine i numeri. Siamo ormai abituati alle loro smentite ma i dati che abbiamo citato li hanno forniti proprio loro rispondendo alla Regione e sono agli atti. Dicono che tra il 2005 e il 2010 sono stati costruiti 58 alloggi nel sistema insediativo e 64 nelle zone agricole. Siccome anche a noi sembravano pochi, li abbiamo richiamati in Consiglio citando la fonte, alla presenza del sindaco e dei tecnici, e nessuno ha aperto bocca. Ora li smentiscono pubblicamente, dicendo che ne sarebbero stati costruiti 325. Spieghino questo ennesimo pasticcio. Per noi non cambia assolutamente nulla. Se gli alloggi costruiti tra il 2005 e il 2010 sono 325 (di cui il Comune riesce a dirci che solo 98 sono abitati), resta sempre un dato che non giustifica i 457 alloggi previsti per i prossimi 5 anni che vanno ad aggiungersi all’invenduto, all’inutilizzato e alle centinaia di alloggi ancora da costruire».
LA Nazione 2.6.2011