AL VIA la richiesta di rimborso delle bollette dell’acqua. Il Comitato Acqua Pubblica Val di Cornia ha infatti consegnato ad Asa e Ato5 Livorno le richieste di riduzione della bolletta dell’acqua a seguito dell’esito referendario del 12-13 giugno 2011, sottoscritte da 132 cittadini della Val di Cornia.
«Già nel febbraio scorso il Ministro dell’Ambiente Clini si era impegnato a produrre norme che recepivano l’esito referendario. Non avendo avuto segnali in questo senso il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua ha predisposto l’inizio della campagna denominata “Obbedienza Civile” – spiega Mario Gottini – il Comitato Acqua Pubblica della Val di Cornia ha informato i cittadini sulla possibilità di richiedere ad Asa i soldi della bolletta successivi al giugno 2011 che, calcolati sulla tariffa del gestore, portano la richiesta di rimborso al 9,51% della quota.
IN BASE alla risposta che Asa ed Ato 5 daranno ai cittadini interessati, il comitato deciderà quali iniziative intraprendere per affermare questo sacrosanto diritto. Nei prossimi giorni le copie delle richieste verranno consegnate anche ai sindaci della Val di Cornia.
La campagna di “Obbedienza Civile” prosegue affinché tutti i titolari di un contatore dell’acqua possano presentare questa richiesta. I beni comuni, a partire dall’acqua, non possono essere oggetto di profitto e la loro mercificazione è in contraddizione con l’esigenza di tutela di risorse indispensabili alla vita, non illimitate, di cui va preservata la qualità.
La Nazione 25.08.2012
a prescindere dalle classi politiche e di chi si vuol tenere la poltrona bella stretta ,in questo specifico caso dell’acqua pubblica ne è responsabile il nostro beneameto sindaco di piombino il quale fa oreccchie da mercante avendo stretto un contratto con l’asa e fregandosene se i cittadini che gli hanno dato quella poltrona comoda non vogliono che l’acqua sia gestita da una società S.P.A società per azioni. il mio personale parere è che l’acqua è di tutti perche viene dalla terra io sono d’accordo di pagare una manutenzione fino al rubinetto ma non a metri qb perche ribadisco che l’acqua non è vendibile. ma dobbiamo anche pagare gli sprechi tubi rotti ecc ecc .
anche io ho votato al referendum affinchè l’acqua rimanga bene pubblico. Credo doveroso che la volontà del popolo sovrano debba essere rispetata. Sui costi dell’acqua, che dire, costa più del vino ed in più c’è l’aggravio che si deve comprare quella in bottiglia con ulteriori aggravi di spese.
Purtroppo nella nostra zona (come nel resto di Italia) sono state create società ed enti ad oc in modo che i nostri politici ed i loro compari, potessero spartirsi e rigirarsi le poltrone, finita la carriera di sindaco o assessore o dirigente ecc o se trombati politicamente, niente paura si va alla presidenza dell’ asa o atm o consorsio bonifica o porto o asiu o o o o ecc ecc ecc ma è bene che lor signori capiscano che sono finiti i tempi di vacche grasse e stipendi e pensioni facili e milionarie non possono più esistere. Tornando all’asa la privatizzazione degli anni passati non mi pare abbia portato benefici ai cittadini, la qualità è pessima i costi elevatissimi, tra i più cari d’Italia, lo speco per rotture e perdite anch’esso elevato (acqua che parte acqua che arriva) quindi meglio che torni alla gestione pubblica.
MI RIFIUTO CATEGORICAMENTE DI CONTRIBUIRE LO STIPENDIO A PRESIDENTE,CONSULENTI,SEGRETARIE DI UNA SOCIETA’ S.P.A
L’ACQUA E’ UN BENE COMUNE E NON SI PUO’ COMMERCIABILIZZARE ,PER ANNI PASSAVA DAI RUBINETTI CLORO ,BORO ARSENICO E LE BOLLETTE ERANO LE STESSE COME ACQUA POTABILE UTILE ALL’USO DOMESTICO MA IL SINDACO ANNUNCIAVA UN AVVERTIMENTO DI NON DARE LA STESSA A BAMBINI E DI IN CASO DI UTILIZZO ALIMENTARE DI FARLA BOLLIRE . MA IL COSTO E’ RIMASTO INVARIATO,NON VOGLIO ATTRIBUIRE I MIEI MOLTEPLICI DOLORI ADDOMINALI A TALE FATTO MA SENZA DUBBIO NE ERA RESPONSABILE.MA MA I COSTI ERANO INVARIABILI. PERTANTO HO DECISO DATO ANCHE DAL FATTO CHE ANCH’IO COME TUTTI I CITTADINI NE SIAMO PADRONI DI NON PAGARE PIU ALL’ASA CON DEI COSTI ASSURDI ,E INVITO IL NOSTRO SINDACO A RISPETTARE IL VOLERE DEI CITTADINI IN RIFERIMENTO AL (NO ) DELLE VOTAZIONI .