Oggetto: note sul Regolamento Urbanistico del Comune di Campiglia Marittima
Egregio Presidente
Egregio Assessore all’Urbanistica
Seguiamo con attenzione il dibattito in corso sull’urbanistica della Toscana e ci sentiamo di condividere molte delle vostre riflessioni sulla necessità di rivedere strumenti e metodi del recente passato. In gioco ci sono risorse essenziali come le campagne, i centri storici, le coste e il patrimonio culturale diffuso di una regione che ha nell’identità culturale e paesaggistica uno dei suoi maggiori punti di forza. La salvaguardia del nostro patrimonio non è solo una questione estetica, come talvolta si cerca di far credere, ma la condizione per garantire all’economia toscana la possibilità di rinnovarsi e qualificarsi basandosi sulle risorse non riproducibili e quindi meno esposte ai fenomeni della globalizzazione.
Il nostro interesse è quello di favorire una riflessione sui processi reali di governo del territorio che, in troppe occasioni, hanno fatto emergere discrasie tra principi e prassi, perdendo di coerenza man mano che si passava dalle leggi ai piani e ai regolamenti urbanistici comunali. Non proponiamo il ritorno a modelli centralizzati di governo, ma neppure ci sentiamo di condividere atti che in nome dell’autonomia comunale hanno travisato leggi e principi fondamentali del governo del territorio.
Con questo spirito seguiamo le vicende del Regolamento Urbanistico del Comune di Campiglia, dove operiamo dal 2009 come lista civica sorta per sensibilizzare un’amministrazione che, a nostro parere, ha compiuto scelte in contrasto con i principi della legislazione regionale e, oggi, anche con il suo stesso piano strutturale approvato nel 2007.
Pensando di fare cosa utile si allega una nota nella quale sono evidenziati alcuni degli aspetti che, a nostro parere, mettono in evidenza incongruenze tra il Regolamento Urbanistico adottato dal Consiglio Comunale il 12 maggio 2010, il Piano Strutturale d’Area dei Comuni di Piombino, Campiglia e Suvereto approvato nel 2007 e la stessa legge regionale n. 1/2005.
Al di la delle enunciazioni (anche gli amministratori di Campiglia si dichiarano a favore della riqualificazione, del riuso, del contenimento del consumo di suolo, della tutela del territorio rurale e dei centri storici, ecc), quello che emerge dalle scelte reali compiute è la ricerca di tutte le possibilità per incrementare il numero di nuovi alloggi da costruire nei prossimi 5 anni. Per questo forzano i loro stessi atti di pianificazione e le leggi della Regione. Nel Comune di Campiglia, a fronte di un Piano strutturale che ha fissato in 650 gli alloggi necessari nei prossimi 15 anni, da attuarsi con tre regolamenti urbanistici di durata quinquennale, con il primo regolamento se ne prevedono 429 che possono arrivare ad oltre 700 con la cosiddetta premialità per l’edilizia a canone sociale.
Queste scelte mettono in luce una visione che individua nelle nuove costruzioni il motore dell’economia, indipendentemente dai fabbisogni reali valutati e ignorando gli effetti negativi di uno sviluppo fondato più sulla rendita immobiliare che sulla produzione di beni e servizi.
Ci auguriamo che il dibattito in corso favorisca soluzioni più equilibrate, nel comune interesse per la tutela e lo sviluppo qualificato del territorio e dell’economia della nostra Regione.
Cordiali saluti
Campiglia Marittima, 17 giugno 2010
Gruppo consiliare Comune dei Cittadini
Il capogruppo
Massimo Zucconi
Segue allegato: Nota sul Regolamento urbanistico di Campiglia M.ma
Mandato
Al Presidente della Regione Toscana ENRICO ROSSI
Piazza Duomo,10 50122 – Firenze
All’Assessore all’Urbanistica della Regione Toscana ANNA MARSON
Via di Novoli, 26 50127 – Firenze
E p.c. Al Sindaco di Campiglia ROSSANA SOFFRITTI
Via Roma 5, 57021 – Campiglia Marittima