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Comunicato CDC, fusione: decisione improvvisata, benefici tutti da dimostrare

Maggio 24, 2013
In Economia & Lavoro
13
Cdc fusione: dopo le promesse taumaturgiche ora arrivano le minacce dei Sindaci verso i giovani che manifestano

 Più va avanti il dibattito sulla fusione tra Campiglia e Suvereto, più la decisione appare improvvisata e contraddittoria.

L’improvvisazione consiste nel non aver fatto nessun studio sulla fusione. I sostenitori snocciolano numeri sui contributi regionali e nazionali, ma non forniscono nessun dato sui costi della riorganizzazione che riguarderà, tra l’altro, anche l’unificazione dei tributi (IMU compresa) e la revisione dei documenti anagrafici. Tra i benefici della fusione annoverano la deroga temporanea al patto di stabilità (che hanno votato in parlamento) e annunciano investimenti per circa 7 milioni di euro senza dire che circa 4 milioni sono vincolati per insediamenti produttivi  e piani di edilizia economica e popolare a Venturina la cui realizzazione, vista la crisi immobiliare, è quanto mai improbabile. Tutte cose che dovrebbero essere conosciute prima di chiedere ai cittadini di esprimersi con un si o con un no, altrimenti tutto ha il sapore della propaganda che li riduce a sudditi inconsapevoli.

La propaganda la si avverte anche sul delicato tema dei costi della politica. Problema serissimo, da aggredire, ma non certo partendo dai piccoli Comuni che non eccedono certo in gettoni di presenza e indennità per i sindaci. Ma ora anche questo è argomento da spendere perché con la fusione si “risparmia un sindaco”, omettendo di dire, però, che il nuovo Comune supererebbe i 15.000 abitanti con obbligo di prevedere, oltre al Sindaco, un presidente del consiglio comunale che, come ricorda l’ex sindaco Gasperini “avrebbe costi più alti dell’attuale sindaco di Suvereto e consiglio comunale”.

La contraddizione resta invece la stessa: i nostri problemi, dal lavoro ai servizi, hanno tutti bisogno di una programmazione estesa almeno alla Val di Cornia. Invece, per manifesta incapacità di chi ha governato, assistiamo alla sua diaspora: Piombino chiede di entrare da solo nella Provincia di Grosseto quando il governo dichiara di voler sciogliere le province; San Vincenzo e Sassetta associano le funzioni con Castagneto e Bibbona;  Campiglia e Suvereto hanno deciso la minifusione dopo aver respinto la proposta della fusione di tutti i Comuni della Val di Cornia perché gli avrebbe fatto perdere l’identità.

La realtà è che siamo di fronte ad una decisione regressiva, frutto di divisioni, pensata frettolosamente dopo il fallimento della sovracomunalità. La nostra proposta è nota: ripartire dall’Unione dei Comuni della Val di Cornia che consente contemporaneamente di affrontare i problemi di quelli piccoli e di far svolgere a tutti un ruolo più incisivo nella risoluzione dei tanti problemi di questi territori.

16 maggio 2013

Comune dei Cittadini

Sulla stampa:

Intervista a Zucconi su Corriere Etrusco

«Fusione senza un vero studio
Decisione contraddittoria e improvvisata»

«PIÙ VA AVANTI il dibattito sulla fusione tra Campiglia e Suvereto, più la decisione appare improvvisata e contraddittoria. L’improvvisazione consiste nel non aver fatto nessun studio sulla fusione». A sostenerlo è la lista Comune dei Cittadini contraria alla fusione dei due comuni. «I sostenitori snocciolano numeri sui contributi regionali e nazionali, ma non forniscono nessun dato sui costi della riorganizzazione che riguarderà, tra l’altro, anche l’unificazione dei tributi (Imu compresa) e la revisione dei documenti anagrafici. Tra i benefici della fusione annoverano la deroga temporanea al patto di stabilità (che hanno votato in parlamento) e annunciano investimenti per circa 7 milioni di euro senza dire che circa 4 milioni sono vincolati per insediamenti produttivi e piani di edilizia economica e popolare a Venturina la cui realizzazione, vista la crisi immobiliare, è quanto mai improbabile. Tutte cose che dovrebbero essere conosciute prima di chiedere ai cittadini di esprimersi con un sì o con un no, altrimenti tutto ha il sapore della propaganda che li riduce a sudditi inconsapevoli».
«LA PROPAGANDA – continua – la si avverte anche sul delicato tema dei costi della politica. Problema serissimo, da aggredire, ma non certo partendo dai piccoli Comuni che non eccedono certo in gettoni di presenza e indennità per i sindaci. Ma ora anche questo è argomento da spendere perché con la fusione si “risparmia un sindaco”, omettendo di dire, però, che il nuovo Comune supererebbe i 15.000 abitanti con obbligo di prevedere, oltre al sindaco, un presidente del consiglio comunale che, come ricorda l’ex sindaco Gasperini “avrebbe costi più alti dell’attuale sindaco di Suvereto e consiglio comunale”.

La contraddizione resta invece la stessa: i nostri problemi, dal lavoro ai servizi, hanno tutti bisogno di una programmazione estesa almeno alla Val di Cornia. Invece, per manifesta incapacità di chi ha governato, assistiamo alla sua diaspora: Piombino chiede di entrare da solo nella Provincia di Grosseto quando il governo dichiara di voler sciogliere le province; San Vincenzo e Sassetta associano le funzioni con Castagneto e Bibbona; Campiglia e Suvereto hanno deciso la minifusione dopo aver respinto la proposta della fusione di tutti i Comuni della Val di Cornia perché gli avrebbe fatto perdere l’identità. La realtà è che siamo di fronte ad una decisione regressiva, frutto di divisioni, pensata frettolosamente dopo il fallimento della sovracomunalità. La nostra proposta è nota: ripartire dall’Unione dei Comuni della Val di Cornia che consente contemporaneamente di affrontare i problemi di quelli piccoli e di far svolgere a tutti un ruolo più incisivo nella risoluzione dei tanti problemi di questi territori».

La Nazione 17.05.2013

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Commenti 13

  1. Massimo says:
    10 anni Fa

    Caro ES,

    ti dico di analizzare i fatti, oltre la propaganda. La nostra posizione non è affatto per mantenere le cose come sono. Tutt’altro!

    Abbiamo sostenuto la proposta dell’Unione di tutti i Comuni della Val di Cornia, quella che avrebbe consentito di associare uffici di 5 comuni, di far risparmiare diversi dirigenti, tante commissioni comunali, tante commissioni di gara, ecc. In più, ed è questa la cosa più rilevante per il nostro futuro, avrebbe consentito ai Comuni di programmare e attuare progetti di area vasta, estesi almeno all’intera vallata del Cornia. Non si possono fare progetti seri per l’agricoltura, il turismo, i parchi, la riconversione dell’economia locale, la formazione, i servizi ,ecc. senza confrontarsi con questa dimensione territoriale.

    Del resto questa è la posizione sostenuta dai nostri Comuni per tanti anni e scritta nei programmi elettorali con cui sono stati eletti nel 2009 sindaci e maggioranze in carica. Della fusione Campiglia Suvereto non si è invece mai parlato. E’ stata improvvisata all’inizio del 2013 perchè, disattendendo i programmi elettorali, dopo lo scioglimento del Circondario alcuni sindaci (in particolare Piombino) si sono opposti alla nascita dell’Unione. I sindaci di Campiglia e Suvereto, anzichè aprire una discussione politica nel loro partito e tra i cittadini, hanno optato per la fusione tra di loro. Una minifusione che vuol dire decadenza dei sindaci e dei consigli comunali al 31.12.2013 e commissario fino alle elezioni amministrative del 2014.

    La motivazione di questa scelta è stata quella dei contributi previsti da leggi dello Stato e della Regione per i Comuni che si fondono. Ti invitiamo a leggere i tanti articoli che trovi anche su questo sito per capire che si tratta di vantaggi economici temporanei (nella migliore delle ipotesi rappresentano in 10 anni la metà del valore di un anno del bilancio del nuovo Comune), ma che alla fine economie durature non ce ne saranno perchè Suvereto non ha dirigenti e quindi non potrà fare economie sul personale. Nessuno ha ancora detto se superando i 15.000 abitanti sono previsti aumenti o indennità aggiuntive per dirigenti e amministratori. Di sicuro non sarà un’economia la soppressione del sindaco e del consiglio comunale di Suvereto, sia perchè le loro indennità sono bassissime (se tutti gli amministratori venissero pagati come quelli dei piccoli comuni non ci sarebbe la scandalosa questione morale italiana), sia perchè nel nuovo Comune sarebbe prevista la nuova figura di “Presidente del Consiglio Comunale” che oggi non c’è e di cui non si avverte affatto il bisogno. Probabilmente costerà quanto l’attuale Sindaco e consiglio comunale di Suvereto.

    In mancanza di chiare motivazioni sono leciti anche i dubbi su presunte convenienze personali. Non mi addentro su questo delicato punto perchè non ho elementi per farlo, ma se fossi stato al posto del Sindaco di Suvereto (non più eleggibile nel suo Comune) avrei escluso ogni ipotesi di candidatura o impegno amministrativo nel nuovo Comune. Se lo ha già fatto mi scuso anche solo della supposizione.

    La discussione sui costi e sui benefici economici della fusione è sicuramente importante. A differenza di altre realtà che hanno promosso fusioni, qui non è stato fatto nessun studio, nessun progetto di riorganizzazione, ecc. Da quanto possiamo capire vantaggi reali non ci saranno, mentre è certo che se facessero quello che vanno proponendo ora i sostenitori della fusione per convincere i cittadini a votare si al referendum (più uffici, più servizi, maggiore aperture al pubblico, ecc.) si dovrebbe parlare di aumenti e non di risparmi.

    Ma i punti politici più rilevanti a noi sembrano altri.

    1. Fanno l’opposto di quello per cui sono stati eletti nel 2009. Non è cosa di poco conto in democrazia.

    2. La fusione Campiglia Suvereto non è un passo avanti, ma un clamoroso passo indietro rispetto al progetto dell’Unione di tutti i Comuni della Val di Cornia;

    3. Senza progetto strategico e senza un progetto organizzativo che convinca i cittadini di Suvereto della bontà della proposta, sul campo restano i dubbi di vedersi allontanare la sede comunale, i servizi e inevitabilmente ridursi la rappresentanza. Sono legittime le loro preoccupazioni.

    4. Suvereto non è un Comune anonimo. E’ stato valorizzato nel tempo per i suoi prodotti agricoli tipici e per il suo centro storico. E’titolare di marchi e attesati di qualità che devono essere conservati per il bene di tutta lo nostra vallata.

    Quattro punti sufficienti a farci dire che questa decisione va fermata e che biosgna riprendere il cammino unitario di tutta la Val di Cornia, immotivatamente e irresponsabilmente interrotto proprio nel momento in cui la gravissima situazione economica in cui ci troviamo richiede coesione tra tutte le istituzioni, i cittadini e le imprese di questi territori.

    Massimo Zucconi

    Rispondi
  2. ES says:
    10 anni Fa

    Buona sera, a proposito dell’unione dei Comuni, in altra occasione mi sono espresso favorevolmente, poi le cose si approfondiscono e siccome penso di avere una mente aperta, mi riservo il beneficio del dubbio, cioè: teoricamente la vedo come una cosa buona ma in effetti comiciano a delinearsi ombre … la prima che mi salta all’occhio è che dall’unione i soliti noti avranno benefici economici rilevanti, è mai possibile che si faccia sempre tutto e solo per avere sempre più soldi alla barba dei cittadini ? io propongo che i compensi di sindaco assessori consiglieri, dirigenti, aiutanti ed impiegati, insomma di tutti quanti rimanga il medesimo ora e sempre ! siano certi i vantaggi per i cittadini, comincio a pensare che per i suveretani non sia molto conveniente …. Cosa mi dit ein proposito ? grazie.

    Rispondi
  3. ES says:
    10 anni Fa

    Non so se lo stemma sopra riportato è frutto di uno studio, una scelta condivisa o chi lo abbia proposto; se è già quì esposto magari è una possibilità. Premesso questo io proporrei di farne uno completamente nuovo, questo ha chiaramente dei problemi, così come è ha le scritte invertite rispetto agli stemmi e non può essere diversamente altrimenti sembrerebbe che il cane prendesse a pedate il leone o peggio ! d’altra parte per la “parcondicio” evitando di scrivere o porre prima l’uno anzichè l’altro per tutti i possibili validi motivi (alfabetico, numero di pololazione, grandezza, estenzione, antichità, ecc); guardiamo avanti, facciamolo nuovo magari utilizzando alcuni particolari o anche tutti dei vecchi stemmi ma completamente nuovo. Magari imponendo di utilizzare solo i soggetti e/o elementi presenti in entrambi, utilizzarli in ugual misura e indicendo un bando per disegnare lo stemma dove partecipano ovviamente tutte le scuole e tutti i cittadini che hanno piacere a farlo quindi poi una giuria popolare ed una esperta decideranno tramite internet. Che ne dite ?

    Rispondi
  4. massimo zucconi says:
    10 anni Fa

    Concordo con Luciano Cencioni, sindaco del più piccolo Comune della nostra zona. Riconosco a Luciano l’onesta di aver dichiarato che quello che sta accadendo è il risultato dello sfaldamento della collaborazione tra i cinque comuni della Val di Cornia. Questa è la verità. Gli altri commentatori eludono questo argomento, fanno propaganda e non si pongono neppure il problema di rimuovere l’ostacolo politico che ha impedito a questa zona di affrontare una coraggiosa riforma istituzionale,unendo cinque amministrazioni con maggiori economie di scala e maggiore peso politico. Da un fallimento non analizzato non nascono buone soluzioni, ma cose improvvisate come quelle che ci state proponendo. Nessuno dei problemi di questo territorio, dal lavoro ai servizi, può fare a meno di una programmazione e di un governo sovracomunale esteso almeno alla Val di Cornia. Chi si oppone alla minifusione Campiglia Suvereto non difende l’esistene, neppure il sindaco di Sassetta. Invita a riflettere su soluzioni più avanzate e rispondenti ai nostri bisogni. Ma temo che a queste considerazioni nessuno risponderà.

    Massimo Zucconi

    Rispondi
  5. ES says:
    10 anni Fa

    Lo chiedo perchè non ne sono realmente a conoscenza: quanto manca alla fine del mandato al sindaco Cencioni? è al 1° o al 2° ed ultimo mandato? quanta popolazione ha il comune di Sassetta? quante uscite e quante entrate? Grazie del chiarimento che mi vorrete dare.
    Colgo anche l’occasione per esternare questa mia sensazione: non pare strano che dopo ave fatto un percorso insieme (ex circondario, regolamento edilizio unico, comuni val di cornia, ecc ecc) comuni come San Vincenzo e Sassetta preriscono andare con Castagneto anzichè con Campiglia? i motivi possono essere moltepilici … un esame di coscienza non guasta mai; che dire poi di Piombino …

    Rispondi
  6. Comune dei Cittadini says:
    10 anni Fa

    Fusione, unione o solo associazione di funzioni? Il sindaco Luciano Cencioni non vuole accorciare troppo i tempi, nonostante i fervori di accorpamento nei comuni che circondano il borgo collinare. «Sassetta per il momento proseguirà nella direzione intrapresa. Per legge – spiega Cencioni – dobbiamo associare tutte le funzioni e noi lo faremo con quei comuni con i quali abbiamo intrapreso un rapporto prolifico». Sugli scenari di fusione, Cencioni fa capire che si tratta di progetti che richiedono del tempo ed eventualmente si faranno «solo quando ci sarà il consenso consapevole dei cittadini ed una diffusa conoscenza delle possibilità e dei possibili disagi della fusione. E’ una decisione che si deve prendere sulla base della scelta degli abitanti e non di una mera delibera». E sui possibili incentivi finanziari, della regione o dello stato, Cencioni afferma: «Devo ancora vedere l’arrivo di questi soldi. E’ una possibilità che mi appare utopica». Sullo sfaldamento della unione dei 5 comuni della Val di Cornia, il sindaco ricorda che «quando fu abolito per legge il circondario, c’era il progetto dell’unione a cinque; si trattava di un progetto che incontrava il favore anche di Sassetta. Poi Piombino ha fatto le sue scelte ed anche San Vincenzo ha associato funzioni con Castagneto». I piani di questi comuni, quello di divenire un comune grande che assorbiva gli altri, o quello di passare alla provincia di Grosseto, o quella di spostarsi a nord hanno pregiudicato l’unione a cinque. Rimaneva comunque la possibilità di un’unione a tre, tra Sassetta, Campiglia e Suvereto. «Ci è stata fatta questa proposta – prosegue – ma noi abbiamo rifiutato, se non altro per ragioni di trasporto. Si immagini il disagio nel doversi spostare a Campiglia». Sassetta prosegue quindi nell’associazioni di funzioni con San Vincenzo e Castagneto, cui si è aggiunto per il servizio di polizia municipale anche il coordinamento con Bibbona. E se arrivasse una proposta di fusione con Castagneto? «Questa – chiude – potrebbe anche realizzarsi, sempre se questa sarà la decisione dei sassettani».

    Il Tirreno 19 maggio

    Rispondi
  7. ES says:
    10 anni Fa

    Io sono d’accordo con il comune unico.
    Certo le cose devono essere fatte bene, nell’interesse dei cittadini e non nell’interesse di quel politico o dirigente o raccomandato ecc., credo che i tempi siano maturi per guardare avanti, allrgare i confini gli orizzonti, prepararsi ad un futuro vicino che comunque ci costringerà a rivedere impostazioni vecchie di anni, obsolete. Tra Campiglia e Venturina, non vi è niente in comune eppure stiamo insieme … non vedo problemi di identità tra Campiglia e Suvereto, credo che questa impostazione sia solo fantastica ipocrita demagogia, nei nostri centri abitati, in ogni palazzo in ogni via in ogni borgo ci sono stranieri ed extracomunitari e tra noi abbiamo problemi ad unire i Comuni? è asurdo. Tutto deve essere volto ad un risparmio economico, ad un miglioramento dei servizi ed una migliore gestione ed organizzazione complessiva. Siamo Toscani ma cosa abbiamo in comune con lo stesso Livorno che è il nostro capoluogo o Firenze eppure siamo Toscani e con Napoli ? eppure siamo Italiani per non dire con Berlimo che siamo Europei CEE. Pensiamo agli Stati Uniti d’Europa che se non nascono sarà una catastrofe e un’assurdità che continui la comunità solo economica.
    Io credo che solo i Comuni possano e debbano avere il controllo e gestione del territorio, Comuni con non meno di 20’000 abitanti, i comuni sono vicini alle persone; le Province a parte come posteggio dei politici trombati non hanno più alcun utilizzo pratico, sono solo costose e intralcianti.
    Tornando ai nostri 2 comuni, mi auguro che avvenga l’unificazione e che questa NON comporti il proliferarsi di dirigenti assessori e compagnia bella, anzi possano e debbano essere ridotti.
    Saluti.

    Rispondi
  8. Jacopo Bertocchi says:
    10 anni Fa

    Il dibattito sulla fusione è un tema di attualità, ne parla mia zia, il mio salumiere, il vicino… le ragioni del si, le ragioni del no, tema etico o politico??? Come al solito, una gran confusione, ognuno cerca un posto dove stare, una bandiera… si sbizzarriscono gli oppositori politici con dichiarazioni e testamenti (ben architettati ma poco robusti), alla ricerca di una trama oscura che leghi tutto il male dei nostri tempi alle responsabilità di una classe politica incapace di gestire il cambiamento (e lo si fa mentre lo sta cercando) in evidente continuità con il passato (poi si dice che cerca di distruggere quanto è stato fatto in passato; dalla stessa classe dirigente). Si dice che “ siamo di fronte ad una decisione regressiva” quando in Toscana i Comuni intorno al capoluogo chiedono la fusione con Firenze Mentre la Regione non fa che incoraggiarle e in Italia si parla di semplificazione dell architettura amministrativa dello Stato per rispondere con efficacia al cittadino….
    A mio avviso la fusione s’ha da fare solo per il principio del rasoio di Occam:
    A parità di fattori la spiegazione più semplice è da preferire…
    Nel libero spazio pubblico e democratico viene invece proposta l’alternativa dell’unione (soluzione del tutto inadeguata dal punto di vista amministrativo e politico per la situazione attuale) e si ragiona di limitare i costi della politica, si mette in ballo l’identità e non si capisce che noi ancora un’idea chiara d’identità per ciò che davvero serve al territorio, non l abbiamo mai avuta (altro che Suvereto o Campiglia)!!! Questo è il perché del quanto si parli poco (fattivamente) di ricerca o di innovazione, di offerta turistica “moderna e organizzata” di europrogettazione… in val di cornia si parla poco di tutto questo perché c’è un evidente limite culturale, noi (anzi voi) pensiamo alla distruzione piuttosto che alla ricostruzione e il modo moderno di fare politica ne è l’elemento più vischioso. Una politica moderna (in termini di processo) deve essere veloce dinamica, coraggiosa. Le cave e l’industria sono il frutto di una stagione politica che ha dato molto alla nostra zona e solo chi è a digiuno di strumenti metodologici seri può fare di un guazzabuglio di fenomeni sociali e politici ed economici complessi, una ricetta per ripensare il futuro tagliando i ponti con il passato… è nell’impostazione dialettica l’errore di chi promuove il no alla fusione partendo da argomentazioni vuote di contenuti politici e ricche di “particolarità partitiche”… così, non solo si induce alla mistificazione dell’ambito politico personale ma si limita anche l’espressione del senso civico che ognuno di noi nutre (… e poi ci si sente difensori del senso civico???). Si parla di informare i cittadini… lo sanno i cittadini che moltissimi servizi e non di poco conto sono gestiti da anni dai due Comuni come se fossero uno solo (scuola, protezione civile, ecc, ecc)… lo sanno i cittadini che nell’Europa del 2020 si ragionerà con distretti da 200 mila persone??? Lo sanno i cittadini che se, comunque vada, tutto restasse com’è, a Suvereto dovrebbero fare i conti con Livorno, con Firenze e con Siena per spartirsi gli avanzi e perdendo qualsiasi capacità di programmazione (di qualsiasi genere) sul proprio territorio 8altro che anagrafe i imu) ??? Chi non ragiona in termini moderni è chi crede che la fusione sia una scorciatoia, un escamotage, un ennesimo tentativo politico di restaurazione… i sindaci hanno compiuto una scelta coraggiosa: quella di rimettere al popolo la volontà e l’onere di decidere del proprio futuro… delle due l’una: o abbiamo amministratori da asilo nido oppure menti sopraffine in grado di manipolare gli eventi per il proprio tornaconto!!!
    Speriamo che ai cittadini (come piace dire a voi) piaccia davvero la modernità e la capacità di cogliere e rispondere ai cambiamenti che noi, antichi amministratori della vecchia classe dirigente, abbiamo perso…
    Buona Con fusione e in fusione a tutti
    Jacopo Bertocchi

    Rispondi
  9. Gianfranco Benedettini says:
    10 anni Fa

    Un commento a quanto dice Niccolò Pini.
    1)- Idea della Val di Cornia. Non c’è più un’idea o almeno non c’è più l’idea degli anni passati. Guarda, solo degli anni 70. Pensa: se avesse vinto quella idea, la nostra vallata sarebbe stata riempita da una colata di cemento che quella di oggi è una cosuccia.
    Leggiti quei Piani e vedrai il numero degli abitanti per ogni singola cittadina, gli stabilimenti ed altre cose. Da rabbrividire! Niccolò, io non riesco a capire come alcuni dei tuoi, continuino ad invocare quel periodo. Anni 80, 90 e duemila: ciascun Comune ha fatto quello gli sembrava meglio. Sono riusciti a fare anche qualcosa di buono (Parchi).
    2)- Confusione nei Comuni. Più che altro avviene nel PD, c’è da preoccuparsi per l’importanza che ha da noi. Io guardo con occhio curioso, continuo ad essere socialista e, in casa altrui, non mi piace entrare. Speriamo in meglio.
    3)- Fusione atto unilaterale. No, semmai riguarda la proposta che, peraltro, è stata discussa in Consigli aperti. Ma è solo l’avvio.
    4)- Fai una frittura di problemi che con la fusione non c’entrano nulla. Comunque: non è un cementificio; la strada da 1 milione non è stata fatta (magari l’avessimo potura fare!).
    Perché anche i tuoi non la smettono di raccontare qualche balla?
    5)- Storico. Me l’hanno affibbiato e me lo tengo. In Inghilterra, per le cose che ho scritto, mi avrebbero dato una laurea honoris causa. Non sono uno storico, solo un appassionato di ricerche storiche. A volte mi prendo in giro da me stesso. Comunque meglio “storico” che narratore di balle. Nei miei lavori (tutti gratuiti) non ci troverai una falsità che sia una. A questo ci tengo. Quando parlo sono in buona fede e cerco di non offendere nessuno.
    6) La forzatura. Non credo. A ottobre ci terrà il referendum, la massima espressione democratica e partecipata. I cittadini decideranno. Più di così non credo fosse possibile.
    In bocca al lupo a te, Niccolò e non farti mangiare, mi raccomando. Di giovani come te ce ne vorrebbero di più. Saluta babbo, ciao Gianfranco

    Rispondi
  10. MATTEO BROGIONI says:
    10 anni Fa

    Il tuo ragionamento Niccolò, sinceramente, lo comprendo poco. Premetto che le perplessità sull’andare in ordine sparso le ho anche io. detto questo il PD di Campiglia e Suvereto, ha deciso di provare a fare un salto in avanti, perchè altrimenti l’alternativa sarebbe stata quella di restare fermo in attesa di agonizzzare sotto la scure degli obblighi normativi che avrebbero condannato Suvereto a diventare una succursale del comune di Campiglia. Sfido chiunque a dire il contrario. Sento spesso parlare di associare le funzioni oppure di fare l’Unione. Ma stiamo scherzando. Associare le funzioni vuol dire cedere completamente il potere decisionale al comune capofila. Dal momento che per chi sostiene questo la soluzione per Suvereto sarebbe stata quela di associare TUTTE le funzioni mi spieghi caro Niccolò che autonomia decisionale avrebbe potuto avere quel Comune? Io non voglio che i cittadini di SUVERETO si sentano cittadini di serie B, ma voglio che abbiano lo stesso peso di quelli di Campiglia. Per fare questo,l’unica possibilità che abbiamo è quella di essere cittadini del medesimo comune. Se il referendum avrà esito positivo, saremo tutti sullo stesso piano, perchè saremo cittadini del medesimo comune, altrimenti, con le altre possibilità che vengono proposte, creeremo cittadini di serie A e cittadini di serie B.
    Cordiali saluti
    Matteo Brogioni

    Rispondi
  11. Niccolò Pini says:
    10 anni Fa

    Rappresentanti del PD di Campiglia, il problema vero sta nel fatto che le politiche degli amministratori di questi territori sono stati un totale fallimento ( e non lo dico con compiacimento), non sono stati all’altezza dei problemi che dovevano affrontare, in più tutto il lavoro fatto negl’ anni precedenti per creare un ‘idea di territorio “Val di Cornia” coeso e identitario è stato distrutto!
    Ad oggi la situazione è la seguente: il consiglio comunale di Piombino con un atto unilaterale, non concordato con gli altri comuni, strappa dalla provincia di Livorno per chiedere l’annessione a quella di Grosseto, il segretario Fabiani (finalmente) e gli altri segretari di sezione esprimono la loro contrarietà a questa scelta. Sul versante nord,a San Vincenzo si è aperta già da tempo la corsa per prendere le distanze dalle scelte dell’amministrazione Biagi, si sono dimessi consiglieri e assessori che adesso fanno a gara a sparare sulle decisioni da loro stessi votate. Nello stesso tempo il Sindaco biagi annuncia di voler associare le funzioni con Castagneto, Bibbona e Sassetta, contraddicendo all’idea di territorio Val di Cornia. In questa confusione Campiglia e Suvereto decidono, anche in questo caso con un atto unilaterale, di procedere alla fusione dei due comuni, una decisione improvvisa e improvvisata che contraddice il progetto dell’unione dei comuni della Val di Cornia che gli stessi sindaci avevano messo nel loro programma elettorale:caos totale.
    In questa situazione di “asilo nido” di amministratori, c’è un territorio che soffre, come il resto dell’Italia, si sbandierano risparmi per la fusione di due comuni quando sono decenni che svendiamo le nostre colline, il nostro paesaggio, per pochi euro, si fanno mobilitare ministri e sindaci per far venire la Concordia a Piombino, per un progetto enorme che richiederà centinaia di milioni di euro (sempre che si possa realizzare), quando si potrebbe sviluppare una filiera di produzione prodotti ortofrutticoli avendo i finanziamenti per spostare l’Italian Food ( sei volte meno i soldi che servirebbero per la Concordia). Si fa costruire un cementificio in una zona agricola , quando a poche centinaia di metri c’è la zona industriale preposta,per poi spendere un milione di euro per rifare le strade che i Tir hanno distrutto. Ne potrei citare altre…alla faccia dei risparmi!
    Sostenete : “i comuni soffrono per mancanza di liquidità e per i vincoli di legge , la fusione rappresenterà il modo per superare questi ostacoli”:
    i processi di Fusione dei comuni sono meccanismi, e lo storico Benedettini lo dovrebbe sapere, che hanno bisogno di tempo per essere digeriti dai cittadini e dalle stesse organizzazioni amministrative; con questa forzatura della fusione metterete i cittadini davanti ad un out-out senza la necessaria informazione, di conseguenza anche per il PD il referendum sarà o “bene-bene” o “male-male” a prescindere che vinca il SI o il NO: se passerà il NO si rappresenterà come l’ennesima bocciatura del PD da parte dei cittadini, se vincerà il SI dovrete dimostrare che la decisione della fusione non è stata un “escamotage” per coprire l’inadeguatezza dell’amministrazione di questi anni, non avrete altre scusanti.
    In bocca al lupo,
    Cordiali Saluti

    Rispondi
  12. Gianfranco Benedettini says:
    10 anni Fa

    Fossi in voi parteciperei alla costruzione del nuovo Comune, ammesso che il SI vinca il Referendum. Siete per il Comune Unico e non per la fusione fra due Comuni, operazione minimale da fare perché l’Unione è impossibile. Insistete su argomenti propagandistici e li usate in vista delle prossime elezioni amministrative. Pensate di vincere? Ma se vincete e vincerà il SI alla fusione, vi troverete a gestire il nuovo Comune disegnato dai fautori del SI. Siete in contraddizione, lo sapete ma insistete forzando la vostra idea.
    Non è molto costruttivo.
    Vi dico che sulla Unione avete ragione voi. Voi dovreste dire che l’Unione non è stata possibile perché altri non l’hanno voluta.
    Ci girate con tante parole che non riescono a riempire i vuoti della vostra posizione. Saranno i cittadini a dire SI o NO alla fusione.
    E, non vi pare democratico?
    Non è la partecipazione che invocate continuamente trovandovi fra di voi più pochi altri, io compreso quando posso?
    Davvero, non riesco a capirvi. All’assemblea di martedì sera avete raggranellato una magra figura. Avete criticato lo studio commissionato al S.Anna e chiedete uno studio sulla fusione. C’è qualcosa che non torna. Se fossi stato minoranza avrei comunque collaborato perché il nuovo Comune, sempre che passi, fosse realizzato nel migliore dei modi. Voi, invece, chiedete che siano gli altri. Qualcosa non torna…

    Rispondi
  13. Matteo Brogioni says:
    10 anni Fa

    Concordo anche io sul fatto che la riorganizzazione ammininistrativa e politica che deriverà dalla fusione tra Campiglia e Suvereto debba essere accompagnata da dati, che possano permettere ai cittadini di avere una visione completa. Per questo, dal momento che sono un sostenitore di questo processo, vorrei fare alcune precisazioni, a mio avviso doverose. Per quanto riguarda la deroga al patto di stabilità, concordo sul fatto che circa 4 milioni di Euro siano legati a progetti e quindi vincolati a questi. Sarebbe opportuno però ricordare che, anche utilizzando i 3 restanti e una parte di quelli vincolati per sviluppare le aree P.I.P., permetterebbe di fare tutta una serie di opere necessarie per il nostro territorio, e permetterebbe anche di dare un grande aiuto alle aziende che qui operano, creando anche importanti opportunità lavorative. Detto questo, concordo anche io sul fatto che l’ambito in cui dobbiamo operare non può restare quello dei confini degli attuali comuni di Campiglia e Suvereto. Concordo a tal punto che nella mozione che ho depositato personalmente e che è stata discussa nel nosto consiglio comunale, affermavo che la necessità che questo processo dovesse inserirsi in un contesto più ampio ( Val di Cornia e oltre). E ultimo, ma non per importanza è la questione legata ai costi della politica. Sono convinto anche io che i 16 Euro netti del nostro gettone di presenza siano una sciocchezza se equiparati con le vergognose indennità che percepiscono deputati e senatori, o che la riduzione di un sindaco e di una giunta siano poca cosa in termini di esborsi per i cittadini, ma allo stesso tempo sento il bisogno di ricordare che il risparmio più grande, è quello legato alla riorganizzazione e razionalizzazione dei servizi. Infatti, avremmo un solo dirigente per ogni settore, un solo segretario comunale, un solo ufficio paghe, un solo corpo di polizia municipale ecc. ecc.. Questi sono i dati su cui vorrei discutere e sui quali sono disponibilissimo a confrontarmi in ogni momento.
    Cordiali saluti
    Matteo Brogioni

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