Il 6 aprile il Consiglio Comunale di Campiglia voterà l’autorizzazione al Sindaco per chiedere alla Regione di avviare il processo per la fusione dei Comuni di Campiglia e Suvereto. Il nuovo Comune si chiamerà CAMPIGLIA-SUVERETO. Si arriva ad una decisione così importante senza neppure aver convocato l’apposita commissione consiliare. E’ uno scandalo.
Ci chiediamo, e chiediamo ai cittadini, come possa chiamarsi “democratica” una maggioranza che non sente il bisogno di confrontarsi neppure sullo scioglimento del proprio Comune. E non basta dire che tanto ci sarà il referendum: già decidere di andare al referendum è una decisione politica fondamentale.
Chiediamo ai cittadini cosa ne pensano. La risposta ricorrente è che non ne sanno nulla e che, in ogni caso, la fusione tra Campiglia e Suvereto non risolverà nessuno dei problemi che assillano famiglie e imprese. Del resto nei programmi elettorali del PD c’era la proposta di istituire l’Unione di tutti i Comuni della Val di Cornia, non la fusione di Campiglia e Suvereto.
Manifestano poi sconcerto per il fatto che Piombino stia discutendo da solo il trasferimento nella provincia di Grosseto, mentre San Vincenzo e Sassetta si associano ai Comuni della bassa Val di Cecina come Castagneto e Bibbona.
I cittadini sentono che la Val di Cornia non esiste più, che è venuto meno lo sforzo per lavorare insieme sui tanti problemi che affliggono quest’area, primo tra tutti quello di dare prospettive di lavoro ai giovani.
Nonostante le spiegazioni che tenteranno di dare (contributi regionali, sblocco per tre anno del patto di stabilità, ecc,) non sono affatto chiare le ragioni di una decisione così improvvisata. Neppure lo spauracchio del commissariamento di Suvereto regge: entro il 2013 i Comuni sotto 5.000 abitanti devono associare le funzioni amministrative (esclusa l’anagrafe) con altri Comuni contermini, non fondersi. Esclusa l’anagrafe, perché quella comporterà un lavoro complesso, e costoso, per la riorganizzazione degli uffici e dei documenti di tutti i residenti al quale pare che nessuno stia pensando.
Un pasticcio che ci costerà mesi e mesi di discussioni burocratiche, di lavoro aggiuntivo e un referendum prima delle elezioni amministrative del 2014. Si poteva evitare tutto associando le funzioni dei due Comuni entro il 2013 ( già fatto per polizia municipale, viabilità, catasto e personale,) per affrontare poi seriamente il problema della riforma delle istituzioni locali dopo le elezioni amministrative.
Per noi, è noto, si deve ripartire dalla Val di Cornia, non dal Comune di Campiglia-Suvereto.
2 aprile 2013
Comune dei Cittadini
Sulla Stampa:
«Ci chiediamo, e chiediamo ai cittadini, come possa chiamarsi “democratica” una maggioranza che non sente il bisogno di confrontarsi neppure sullo scioglimento del proprio Comune – incalza la lista -E non basta dire che tanto ci sarà il referendum: già decidere di andare al referendum è una decisione politica fondamentale. Chiediamo ai cittadini cosa ne pensano. La risposta ricorrente è che non ne sanno nulla e che, in ogni caso, la fusione tra Campiglia e Suvereto non risolverà nessuno dei problemi che assillano famiglie e imprese.Del resto nei programmi elettorali del Pd c’era la proposta di istituire l’Unione di tutti i Comuni della Val di Cornia, non la fusione di Campiglia e Suvereto.
Nonostante le spiegazioni che tenteranno di dare non sono affatto chiare le ragioni di una decisione così improvvisata. Neppure lo spauracchio del commissariamento di Suvereto regge: entro il 2013 i Comuni sotto 5.000 abitanti devono associare le funzioni amministrative (esclusa l’anagrafe) con altri Comuni contermini, non fondersi. Esclusa l’anagrafe, perché quella comporterà un lavoro complesso, e costoso, per la riorganizzazione degli uffici e dei documenti di tutti i residenti al quale pare che nessuno stia pensando».
Fusione fredda tra Campiglia e Suvereto
Il 6 aprile il Consiglio Comunale di Campiglia voterà l’autorizzazione al sindaco per chiedere alla Regione di avviare il processo per la fusione dei Comuni di Campiglia e Suvereto. Il nuovo Comune si chiamerà Campiglia-Suvereto. E Comune dei cittadini si chiede come si arriva ad una decisione così importante senza neppure aver convocato l’apposita commissione consiliare. «E’ uno scandalo. Ci chiediamo – afferma la lista – come possa chiamarsi “democratica” una maggioranza che non sente il bisogno di confrontarsi neppure sullo scioglimento del proprio Comune». Per CdC non basta dire che ci sarà il referendum: «già decidere di andare al referendum è una decisione politica fondamentale. Chiediamo ai cittadini cosa ne pensano. La risposta ricorrente è che non ne sanno nulla e che, in ogni caso, la fusione tra Campiglia e Suvereto non risolverà nessuno dei problemi che assillano famiglie e imprese». La lista ricorda che nei programmi elettorali del Pd c’era la proposta di istituire l’Unione di tutti i Comuni della Val di Cornia, non la fusione di Campiglia e Suvereto. E sottolinea che si percepisce sconcerto per il fatto che Piombino stia discutendo da solo il trasferimento nella provincia di Grosseto, mentre San Vincenzo e Sassetta si associano ai Comuni della bassa Val di Cecina come Castagneto e Bibbona. Tra la gente ci sarebbe la percezione che la Val di Cornia non esista più. «Nonostante le spiegazioni che tenteranno di dare (contributi regionali, sblocco per tre anno del patto di stabilità, ecc,) non sono affatto chiare le ragioni di una decisione così improvvisata. Neppure lo spauracchio del commissariamento di Suvereto regge: entro il 2013 i Comuni sotto 5.000 abitanti devono associare le funzioni amministrative (esclusa l’anagrafe) con altri Comuni contermini, non fondersi. Un pasticcio – prosegue CdC – che ci costerà mesi e mesi di discussioni burocratiche, di lavoro aggiuntivo e un referendum prima delle amministrative del 2014. Si poteva evitare tutto associando le funzioni dei due Comuni entro il 2013 ( già fatto per polizia municipale, viabilità, catasto e personale,) per affrontare poi seriamente il problema della riforma dopo il voto. Si deve ripartire dalla Val di Cornia, non dal Comune di Campiglia-Suvereto». Il Tirreno 03.04.2013 |
Caro Jacopo, nessuno di noi tre ha ricevuto niente riguardo la convocazione della commissione. Non vi siete nemmeno presi il disturbo di inviare una mail. Probabilmente perché è stata convocata con eccessiva fretta, la stessa fretta con cui è stata presa la decisione della fusione. Mia madre mi ha chiamato alle 8 e 32 del 2 Aprile, per dirmi che qualcuno dal Comune aveva chiamato a casa per avvertire il consigliere Scafaro che alle 11 della stessa mattina ci sarebbe stata la commissione. Io stavo appena arrivando a Pisa e sarei dovuto tornare indietro perché voi amministratori non vi siete nemmeno degnati di verificare se la commissione, vista l’importanza del tema in discussione, era stata convocata in maniera adeguata?
Vi chiamate democratici e parlate di partecipazione; probabilmente dovete rivedervi il significato di entrambi i termini.
Scoprireste che la vostra incoerenza raggiunge limiti inimmaginabili.
La commissione è stata convocata, forse eravate distratti!!!