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Comunicato CDC: sindaci annunciano comune unico, ma in consiglio abbiamo votato per l’unione dei comuni

Marzo 2, 2013
In Le nostre iniziative, Servizi Pubblici
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Cdc fusione: dopo le promesse taumaturgiche ora arrivano le minacce dei Sindaci verso i giovani che manifestano

Quando avranno il coraggio della discussione aperta nei Consigli Comunali? Sono anni che chiediamo alla Giunta di Campiglia di discutere del futuro istituzionale della Val di Cornia dopo lo scioglimento del Circondario nel 2010. Avrebbero dovuto convocare subito i Consigli Comunali e decidere come non disperdere la lunga esperienza di gestione associata dei servizi, mettendo in campo proposte per eliminare sprechi e duplicazioni che ancora permanevano nei Comuni.

Il PD lo aveva promesso solennemente alle elezioni del 2009, negandolo poi nei fatti e lasciando che ogni Comune si riorganizzasse per conto proprio. Per legge (e non per scelta) i Comuni sotto 5.000 abitanti sono ora costretti ad associare le funzioni amministrative entro il 2013. Quella che per decenni è stata una zona pilota per le funzioni associate, è oggi in piena confusione politica e istituzionale.

Suvereto e Campiglia hanno associato funzioni come la polizia municipale e la viabilità nel 2012. Altre saranno associate nel 2013. Sassetta ha associato alcune funzioni con San Vincenzo. San Vincenzo sembra aprire più ai rapporti con Castagneto che con i Comuni della Val di Cornia. Piombino non ha bisogno di associarsi con nessuno e guarda più alla Provincia di Grosseto che a quella di Livorno, tralasciando il fatto che le Province dovrebbero essere superate. Nei mesi scorsi il Sindaco di Piombino ha avanzato la proposta del Comune unico della Val di Cornia ricevendo risposte negative dai Sindaci del suo stesso partito. Ora sembra che i Sindaci di Campiglia e Suvereto stiano studiando come fare un Comune unicotra loro già con le elezioni amministrative del 2014. La cosa appare ancora più incredibile se si pensa che solo poche settimane fa la maggioranza di Campiglia ha votato un nostro ordine del giorno che sollecitava la costituzione dell’Unione dei Comuni della Val di Cornia, come presupposto per discutere insieme dei futuri scenari istituzionali e assolvere agli obblighi che impongono ai Comuni sotto 5.000 abitanti di associare tutte le funzioni entro il 2013.

La confusione è gigantesca. Il risultato sarà ancora una volta l’immobilismo. Le scelte, purtroppo, saranno imposte dall’alto. E’ il fallimento delle maggioranze a guida PD che non hanno saputo mettere in campo nessuna riforma, se non distruggere quello che hanno trovato. Ne risentono negativamente economia, lavoro e servizi.

La nostra proposta è chiara: costituire subito l’Unione dei Comuni della Val di Cornia quale presupposto per ogni altra decisione di riordino istituzionale, garantire la partecipazione e il rispetto di tutte le comunità amministrate, ridurre sprechi e inefficienze nelle amministrazioni avvicinando i servizi ai cittadini.

 28 febbraio 2013

 Comune dei Cittadini

 Sulla Stampa:

Pdl favorevole all’ipotesi Campiglia-Suvereto, la lista civica invece torna a chiedere l’Unione della Val di Cornia

Le opposizioni intervengono sull’ipoetsi di Comune unico tra Campiglia e Suvereto. La lista civica Comune dei Cittadini non concede niente all’attuale giunta. «Quando avranno – si chiede – il coraggio della discussione aperta nei consigli comunali? Sono anni che chiediamo alla giunta di Campiglia di discutere del futuro istituzionale della Val di Cornia dopo lo scioglimento del Circondario nel 2010. Avrebbero dovuto convocare subito di consigli comunali e decidere come non disperdere la lunga esperienza di gestione associata dei servizi, mettendo in campo proposte per eliminare sprechi e duplicazioni che ancora permanevano nei Comuni. Il Pd lo aveva promesso solennemente alle elezioni del 2009, negandolo poi nei fatti e lasciando che ogni Comune si organizzasse per conto proprio».

Comune dei Cittadini cita esempi di frammentazione della Val di Cornia, con San Vincenzo che associa alcune funzioni con Sassetta e che comunque sembra più propenso ad instaurare rapporti istituzionali con Castagneto che non con i Comuni della Val di Cornia, e Piombino «che guarda più alla provincia di Grosseto che a quella di Livorno», dopo che lo stesso Piombino aveva proposto, con scarso successo, la formazione di un Comune unico della Val di Cornia. La lista civica ora giudica «incredibile» la proposta di un Comune unico Campiglia-Suvereto perché «solo poche settimane fa la maggioranza di Campiglia ha votato un nostro ordine del giorno che sollecitava la costituzione dell’Unione dei Comuni della Val di Cornia, come presupposto per discutere insieme dei futuri scenari istituzionali». Il giudizio della lista civica è che «la confusione è gigantesca. Il risultato sarà ancora una volta l’immobilismo. Le scelte, purtroppo, saranno imposte dall’alto. E’ il fallimento delle maggioranze a guida Pd, che non hanno saputo mettere in campo nessuna riforma, se non distruggere quello che hanno trovato».

Si conclude con la proposta di “istituire subito l’Unione dei Comuni della Val di Cornia quale presupposto per ogni altra decisione di riordino istituzionale. Di diverso avviso il Popolo delle libertà. Il capogruppo Carlo Felice Rafanelli si dice «d’accordo con la fusione dei due Comuni. Primo perché dobbiamo eliminare gli sprechi, secondo perché questi due Comuni sono legati da tradizioni millenarie, molte famiglie sono originarie di un comune e poi si sono trasferite nell’altro. In poche parole, Campiglia e Suvereto sono due fratelli di sangue, per cui non c’é alcuna forzatura nel farli unire». Secondo Rafanelli «si dovrà studiare a tavolino il modo in cui pervenire a questa fusione».

Pollice verso invece sull’Unione dei Comuni. «Ormai non ce n’é più bisogno, anche perché sarebbe contraddittorio eliminare un ente pubblico e poi ricostituirne un altro. Io ho fatto parte per dieci anni del Circondario e non mi pare che fosse di grande utilità per gestire il territorio». Ci sarebbe per l’esponente Pdl un’ulteriore vantaggio dall’unione di Campiglia e Suvereto. «Insieme il nuovo Comune supererebbe i 15.000 abitanti e rientrerebbe nel diverso regime elettorale proporzionale e più democratico».

Francesco Rossi

Il Tirreno 02.03.2013

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Tags: Comunicati
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