La partecipazione? 7 minuti!
Questa è la concezione di partecipazione e coinvolgimento che ha la maggioranza di Campiglia Democratica, che poi chiamarla democratica è come definire pacifico Charles Manson.
Nel Consiglio Comunale di sabato si è discussa la fusione del comune di Campiglia con quello di Suvereto partendo dal diktat imposto dal Partito Democratico, in meno di un mese e senza sapere realmente a cosa andremo incontro, sanno già che la fusione s’ha da fare e per farla si deve propagandare che è giusta, innovativa ed economicamente favorevole.
Per dirlo si è mobilitata tutta la claque della maggioranza, tesserati di partito, consiglieri di altri comuni, segretari etc etc. Risultato: nessuna informazione per chi avesse voluto approfondire il tema e capirlo ma sola propaganda, volta ad enfatizzare i pro e celando i contro di un evento storico che porta non poche conseguenze negative.
A noi consiglieri di CDC, unici ad avere una posizione non omologata, sono stati concessi 7 minuti senza diritto di replica per spiegare i problemi, i punti critici e le possibili conseguenze per l’intera Val di Cornia. Uno schifo.
Un progetto, quello della fusione dei due Comuni, in netta contraddizione con un ordine del giorno, presentato da noi a Gennaio e votato all’unanimità, in cui si chiedeva alla Giunta di aprire una discussione sull’Unione dei Comuni di tutta la Val di Cornia.
Al Consiglio Comunale, organo che sarebbe deputato alla discussione e alla legiferazione, si va solo per ratificare le scelte prese da altri, in questo caso dalle segreterie di partito, una roba da terzo mondo e da regimi partitocratici mascherati da democrazie.
In base a quanto detto in Consiglio non si è capito nulla di quel che ci attende, di quelle che sono le alternative, le prospettive, le tempistiche, le difficoltà e le problematiche. Avevamo tante domande da porre, ma non ce lo hanno permesso. Si sa, in democrazia è meglio se non c’è chi la pensa diversamente…
A Suvereto, almeno, Il Sindaco Pioli si è preso l’onere di illustrare l’iter ai propri cittadini, si è messo in discussione, da noi il nulla, come al solito. “Tanto c’è il referendum”, questo è quello che dicono, ma non dicono che il suo esito non è vincolante e tacciono il fatto che il referendum è obbligatorio per legge, non è che ce lo concedono perché sensibili al nostro pensiero.
Fàcciano una cosa i sindaci, abbiano il coraggio di indire un referendum per chiedere ai “sudditi” se preferiscono le attuali aggregazioni confuse tra comuni o se non preferiscano l’Unione dei Comuni di tutta la Val di Cornia, poi vediamo.
Altra nota dolente è il PDL, che nei due Comuni non ha neanche saputo tenere una posizione univoca, a Suvereto si è astenuto, a Campiglia sembrava più entusiasta del Pd. È questo il risultato, la confusione totale e la propaganda al posto dell’informazione. Terzo mondo, appunto.
Giacomo Spinelli, Consigliere cdc
Sulla stampa:
«Il solito diktat del Pd»
NEL CONSIGLIO Comunale di sabato si è discussa la fusione del comune di Campiglia con quello di Suvereto partendo dal diktat imposto dal Pd, in meno di un mese e senza sapere realmente a cosa andremo incontro». A criticare i sette minuti di tempo dati in consiglio, per esporre il parere contrario alla fusione, è il consigliere comunale del Comune dei cittadini Giacomo Spinelli.
«SI È mobilitata tutta la claque della maggioranza, tesserati di partito, consiglieri di altri comuni, segretari etc etc. Risultato: nessuna informazione per chi avesse voluto approfondire il tema e capirlo ma sola propaganda, volta ad enfatizzare i pro e celando i contro. A noi consiglieri di CdC, unici ad avere una posizione non omologata, sono stati concessi 7 minuti senza diritto di replica. Uno schifo. Un progetto, quello della fusione dei due Comuni, in netta contraddizione con un ordine del giorno, presentato da noi a gennaio e votato all’unanimità, in cui si chiedeva alla Giunta di aprire una discussione sull’Unione dei Comuni di tutta la Val di Cornia. Al Consiglio Comunale, organo che sarebbe deputato alla discussione e alla legiferazione, si va solo per ratificare le scelte prese da altri, in questo caso dalle segreterie di partito.
AVEVAMO tante domande da porre, ma non ce lo hanno permesso. A Suvereto, almeno, il sindaco Pioli si è preso l’onere di illustrare l’iter ai propri cittadini, si è messo in discussione, da noi il nulla, come al solito. «Tanto c’è il referendum», questo è quello che dicono, ma non dicono che il suo esito non è vincolante e tacciono il fatto che il referendum è obbligatorio per legge, non è che ce lo concedono. Facciano una cosa i sindaci, abbiano il coraggio di indire un referendum per chiedere ai “sudditi” se preferiscono le attuali aggregazioni confuse tra comuni o se non preferiscano l’Unione dei Comuni, poi vediamo. Altra nota dolente è il Pdl, che nei due Comuni non ha neanche saputo tenere una posizione univoca, a Suvereto si è astenuto, a Campiglia sembrava più entusiasta del Pd».
La Nazione 09.04.2013