Ci risiamo con i tagli dei treni a lunga percorrenza nella stazione di Campiglia.
Solo pochi giorni fa avevamo chiesto pubblicamente ai nostri amministratori che fine avessero fatto i buoni propositi espressi nei mesi scorsi.
La risposta ci viene direttamente dalla deputata Silvia Velo, vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, la quale, nell’informarci della soppressione di due corse del “Frecciabianca”, assicura il suo impegno per far si che la stazione di Campiglia abbia il peso che merita. Ne prendiamo atto, anche se fino ad oggi questo impegno, se c’è stato, non ha prodotto risultati.
La nostra opinione è che il problema non può essere affrontato episodicamente, chiedendo ciclicamente il ripristino delle fermate soppresse dopo le proteste dei passeggeri. Il problema della stazione della Val di Cornia e dell’Elba richiede uno sforzo di programmazione che fino ad oggi è mancato. Nella tratta Livorno-Grosseto è necessario individuare la stazione intermedia per i treni ad alta velocità e raccordare su quella le coincidenze dei treni regionali.
Non ci sono rivendicazioni localistiche da fare, ma la richiesta di un tavolo di programmazione con gli enti locali, la Regione, Trenitalia e il Ministero delle infrastrutture. A quel tavolo la Val di Cornia e l’Isola l’Elba potranno svolgere un ruolo non secondario, poiché la stazione di Campiglia costituisce uno snodo per il porto di Piombino, l’sola d’Elba e il polo industriale. Inoltre serve un bacino di circa 90.000 residenti con rilevanti flussi turistici estivi.
Naturalmente non basta rivendicare. Bisogna anche mettere in campo una progettualità per rafforzare l’uso della ferrovia in ambito locale. Ci chiediamo, dopo molti annunci, che fine abbia fatto il progetto di riconversione del servizio ferroviario nella tratta Campiglia-Piombino-Porto per il quale è stata ipotizzato un “treno navetta” in grado di migliorare le coincidenze ferroviarie e di sostituire gli attuali collegamenti bus, probabilmente con qualche economia e con migliori servizi per residenti e turisti. Sarebbe utile capire se il progetto ha una sua validità e, in tal caso, ricercare risorse per gli investimenti.
Resta poi la necessità di dare alla stazione di Campiglia una veste all’altezza delle ambizioni. Purtroppo su questo fronte i risultati non si vedono, né dentro la stazione, né fuori, dove regna il degrado con parcheggi pubblici iniziati da un decennio e non ancora ultimati, mentre chi usa il treno è costretto a parcheggiare nei campi intorno alla stazione.
La nostra opinione è che la stazione e la ferrovia siano un progetto strategico per il rilancio di questi territori. Meritano sicuramente più attenzione da parte di Trenitalia, ma anche da parte dei nostri amministratori.
28 novembre 2011
Comune dei Cittadini
Sulla Stampa:
«Treni, manca la programmazione»
La lista civica protesta per la soppressione di due Frecciabianca e chiama i Comuni a un maggiore impegno per la stazione campigliese
La lista civica Comune dei cittadini torna sul tema del trasporto ferroviario e della stazione di Campiglia a seguito della soppressione di due corse del “Frecciabianca”, uno in direzione Genova, l’altro in direzione Roma.
Il rammarico è espresso tanto nei confronti della società di gestione, poiché «il tema della stazione della Val di Cornia e dell’Isola d’Elba non è ancora entrato nell’agenda di Trenitalia», quanto nei confronti degli amministratori locali e nazionali. La lista civica afferma che, pur in presenza dell’impegno della parlamentare Silvia Velo per ridare alla stazione campigliese il peso che merita, «fino ad oggi questo impegno, se c’é stato, non ha prodotto risultati».
Quali le proposte di Comune dei cittadini? In primo luogo, si sostiene, «il problema non può essere affrontato episodicamente, chiedendo ciclicamente il ripristino delle fermate soppresse dopo le proteste; il problema richiede uno sforzo di programmazione che fino ad oggi è mancato. Nella tratta Livorno-Grosseto è necessario individuare la stazione intermedia e raccordare su quella le coincidenze dei treni regionali».
In secondo luogo, si richiede «un tavolo di programmazione con gli enti locali, la Regione, Trenitalia e il Ministero delle infrastrutture. A quel tavolo la Val di Cornia e l’Elba potranno svolgere un ruolo non secondario, poiché la stazione di Campiglia costituisce uno snodo per il porto di Piombino, l’Elba e il polo industriale. E serve un bacino di circa 90.000 residenti con rilevanti flussi turistici».
Puntare su un’adeguata programmazione per rafforzare l’uso della ferrovia in ambito locale, questa la posizione della lista civica, che non manca di puntare il dito. «Ci chiediamo che fine abbia fatto il progetto di riconversione del servizio ferroviario nella tratta Campiglia-Piombino-Porto per il quale è stato ipotizzato un “treno navetta” in grado di migliorare le coincidenze e di sostituire gli attuali collegamenti con autobus. La stazione e la ferrovia costituiscono un progetto strategico per il rilancio di questi territori. Meritano più attenzione da parte di Trenitalia, ma anche da parte dei nostri amministratori».
Francesco Rossi
Il Tirreno 29.11.2011