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Comunicato delle liste civiche: sulle istituzioni i Comuni della Val di Cornia sono allo sbando

Dicembre 14, 2011
In Le nostre iniziative, Servizi Pubblici
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Fino ad oggi hanno prodotto solo annunci e nessun fatto concreto. Si sono presentati alle elezioni del 2009 dicendo che occorreva superare il Circondario per approdare all’Unione dei Comuni. A marzo del 2010 il Circondario è stato sciolto per legge, ma i Comuni non hanno istituito nessuna Unione. Anzi, hanno sciolto anche le funzioni associate che avevano istituito autonomamente. Mentre smantellavano le funzioni associate hanno lanciato il tema del Comune unico, naturalmente senza fare niente di niente. Nessuna discussione è stata mai portata nei Consigli Comunali.

Grande confusione regna anche sulla collocazione rispetto alle Province. Mentre si dice di volerle superare, i nostri Comuni decidono di migrare verso la Provincia di Grosseto per la gestione dei rifiuti urbani. Oggi la Val di Cornia fa parte dell’ATO di Livorno, Pisa, Lucca e Massa Carrara. La proposta, avanzata frettolosamente ai Consigli Comunali, è stata quella di aderire all’ ATO di Grosseto-Siena-Arezzo. A supporto di questa scelta non è stato fornito nessun documento, nessun piano industriale, nessuna garanzia per le tariffe e la qualità dei servizi, mentre è certo che anche nell’ATO Sud la gestione sarà affidata a privati o a società miste, tradendo così la volontà di 27 milioni di elettori che con il referendum del 2011 si sono espressi per la gestione pubblica.

Questo modo di procedere, per noi, è inaccettabile e dannoso. La Val di Cornia, oltre a non esistere più come istituzione (perché non c’è più nessun organo che la rappresenti), è preda di uno stato confusionale che la fa oscillare a sud per i rifiuti, a nord per l’acqua, a sud per i trasporti, a nord per la sanità, ecc. Potremmo aggiungere che non vanno né a nord né a sud per il governo del territorio, dove ciascun Comune ormai fa da solo.

Lo ripetiamo. Le liste civiche sono disponibili a discutere di una seria riforma delle istituzioni, compresa la revisione degli ambiti territoriali per gestire i servizi pubblici sovracomunali. Non sono invece disponibili a voti di fiducia su ipotesi confuse, contraddittorie e non documentate come quella che ci è stata presentata per i rifiuti negli ultimi Consigli.

13 dicembre 2011

Comune dei Cittadini, Forum per San Vincenzo, Uniti per Suvereto.

Sulla Stampa:

Liste civiche: Unione dei Comuni, promessa non mantenuta

«Sulle istituzioni i Comuni della Val di Cornia sono allo sbando. Fino ad oggi hanno prodotto solo annunci e nessun fatto concreto».

E’ il pensiero delle liste civiche locali () critiche con i Comuni che «si sono presentati alle elezioni del 2009 dicendo che occorreva superare il Circondario per approdare all’Unione dei Comuni. A marzo del 2010 il Circondario è stato sciolto per legge, ma i Comuni non hanno istituito nessuna Unione. Anzi, hanno sciolto anche le funzioni associate che avevano istituito autonomamente. Mentre smantellavano le funzioni associate – proseguono le liste civiche – hanno lanciato il tema del Comune unico, naturalmente senza fare niente di niente. Nessuna discussione è stata mai portata nei consigli comunali».
Sulle Province invece l’opinione delle liste civiche è che «mentre si dice di volerle superare, i nostri Comuni decidono di migrare verso la Provincia di Grosseto per la gestione dei rifiuti urbani. Oggi la Val di Cornia fa parte dell’Ato di Livorno, Pisa, Lucca e Massa Carrara.

La proposta, avanzata frettolosamente ai consigli comunali, è stata quella di aderire all’Ato di Grosseto-Siena-Arezzo. A supporto di questa scelta non è stato fornito nessun documento, nessun piano industriale, nessuna garanzia per le tariffe e la qualità dei servizi, mentre è certo che anche nell’Ato Sud la gestione sarà affidata a privati o a società miste, tradendo così la volontà di 27 milioni di elettori che con il referendum del 2011 si sono espressi per la gestione pubblica».
Così per Comune dei cittadini, Forum per San Vincenzo, Uniti per Suvereto «questo modo di procedere è inaccettabile e dannoso. La Val di Cornia, oltre a non esistere più come istituzione, perché non c’è più nessun organo che la rappresenti, è preda di uno stato confusionale che la fa oscillare a sud per i rifiuti, a nord per l’acqua, a sud per i trasporti, a nord per la sanità mentre per il governo del territorio ciascun Comune ormai fa da solo.

Lo ripetiamo. Le liste civiche sono disponibili a discutere di una seria riforma delle istituzioni, compresa la revisione degli ambiti territoriali per gestire i servizi pubblici sovracomunali. Non sono invece disponibili a voti di fiducia su ipotesi confuse, contraddittorie e non documentate come quella per i rifiuti».

Il Tirreno 15.12.2011

Corriere Etrusco 15.12.2011

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Tags: Rassegna stampa
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