Oltre agli impegni a costo zero, quello di cui c’è bisogno è una grande opera pubblica e privata da portare avanti: riqualificare l’esistente.
Per farlo serve l’aggiornamento degli strumenti urbanistici (nuovo piano particolareggiato delle terme, stralcio previsioni CAREP) e l’uso parsimonioso delle risorse pubbliche.
Non si spenderanno più centinaia di migliaia di euro in opere come IL PARCO DELLA MUSICA O L’ARREDO URBANO DELLA ZTL ma nel recupero di interi quartieri in preda al degrado (via Cerrini, Coltie, Stazione…).
- Allargando la prospettiva alla Val di Cornia, dobbiamo rivitalizzare la stazione di Campiglia e realizzare una rete di piste ciclabili che colleghi le aree di maggior interesse del nostro territorio.
- Dobbiamo rilanciare la soc Parchi Val di Cornia dandogli gli strumenti per autofinanziarsi sempre di più liberando risorse dal bilancio comunale.
- Dobbiamo impedire che la Val di Cornia diventi il più grande polo nazionale per accumulo di rifiuti speciali.
- Dobbiamo farlo ritrovando politiche sovracomunali ormai abbandonate, che sarebbero in grado di garantire nuove risorse, anche economiche, alla nostra comunità.
Per farlo bisogna risolvere alcuni nodi che stritolano il bilancio a partire dal debito dell’ASA, 1,5 milioni di euro in continuo aumento, e dalla razionalizzazione della spesa corrente. Bisogna sviluppare nuova progettualità e saper intercettare finanziamenti europei, infine bisogna rinegoziare gli impegni assunti con il gestore dei rifiuti per permettere alle imprese del nostro territorio di guadagnare competitività.
Impegni seri e coperture economiche. Per l’elenco dei sogni senza soldi gli altri sono molto, molto avanti.
Gruppo 2019