«Il Comune» nov.-dic. 2009
Il consiglio comunale del 26 ottobre 2009 ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno contro la rimozione della targa dedicata a Peppino Impastato. La biblioteca comunale di Ponteranica era stata intitolata alla memoria del giornalista e militante politico siciliano ucciso da Cosa Nostra l’8 maggio del 1978, perché aveva osato sfidare e combattere a viso aperto senza farsi intimidire l’organizzazione criminale. Lo scorso settembre il neo eletto sindaco leghista del comune bergamasco ha deciso di rimuovere la suddetta targa con la motivazione di dover “onorare personalità locali”.
Inevitabile lo sdegno e il disappunto verso tale decisione perché il valore della memoria non ha connotati localistici e perché la mafia, o meglio il metodo mafioso, è presente ormai in tutta Italia. Se leggiamo l’articolo 416 bis del codice penale ci si accorge che il reato non si consuma solo con la violenza e che l’uso delle armi è solo un’aggravante, mentre spesso le inchieste mostrano che il metodo mafioso si sostanzia piuttosto nell’uso organizzato dell’intimidazione.
Il metodo mafioso è uscito da Cosa Nostra e dilaga sempre più nelle istituzioni, negli affari e purtroppo nella società fino a trasformarsi in fenomeno “naturale”. Si diffonde un’accettazione passiva frutto di un sentimento di impotenza verso l’illegale e di mancanza di memoria. Occorre scuotere le coscienze affrontando temi di cui si parla poco, farsi moltiplicatori di messaggi di legalità, attraverso azioni individuali e pubbliche.
Per questo vogliamo che una via o un edificio pubblico del nostro comune sia intitolato alla memoria di Impastato,
per ricordarci che al di la della fede politica o della provenienza geografica dobbiamo fare della legalità una scelta di vita.
Per questo la nostra adesione alla Carovana antimafia, organizzata dall’ARCI ed altre associazioni, di passaggio a Venturina e Piombino l’11 dicembre.
Eleonora Petrocchi (Consigliere comunale)
Gruppo Comune dei Cittadini