“Attività vendesi”: questa è la frase che da un paio di mesi a questa parte imperversa tra i negozi venturinesi, i cui proprietari, stanchi degli scarsi guadagni e delle troppe spese, hanno deciso di mettere in vendita il proprio esercizio.
Vuoi la crisi economica nazionale, vuoi l’apertura di nuovi centri commerciali, Venturina sta diventando ogni giorno più deserta e anonima, vittima di un collasso economico da cui gli esercenti non riescono più a riprendersi se non giocando la carta della vendita, liberandosi da una situazione tanto onerosa quanto amara.
La proprietaria del negozio di fiori “I girasoli” e la proprietaria della bottega di frutta e verdura, proprio lì accanto, sono le prime ad ammettere le serie difficoltà in cui il commercio venturinese sta versando. Secondo quanto rilasciato dalla fioraia e dall’altra negoziante, «il paese sta vivendo un vero e proprio declino, dovuto alle scarse iniziative e a una struttura urbanistica carente, fatta di pochi posteggi peraltro vincolati dal disco orario. La poca valorizzazione del centro, i continui iter burocratici e i vari pagamenti hanno creato un circolo vizioso dal quale è bene uscire il prima possibile».
Ecco il motivo per cui le due commercianti hanno deciso di mettere in vendita le attività. Quello che trapela dalle parole dei commercianti è tanta amarezza per una situazione che potrebbe essere risolta con un po’ di collaborazione e qualche progetto mirato ad affrontare il problema. Al momento i negozianti che hanno messo in vendita l’attività sono cinque, ma secondo indiscrezioni ce ne sarebbero altri. Non pochi, considerando la grandezza del paese e la rapidità con cui molti esercenti hanno deciso di vendere un’attività non più redditizia. Per non parlare dei locali sfitti che contribuiscono a peggiorare il quadro venturinese.
Se inizialmente l’apertura di nuovi centri commerciali non era stata additata come causa principale del disagio, adesso è considerata sicuramente uno dei fattori discriminanti la zona blu.
A detta di molti esercenti, chi vuole fermarsi a fare acquisti in paese trova difficoltà e pertanto preferisce dirigersi verso i supermercati, dove il parcheggio è assicurato e dove fare la spesa non diventa un’impresa.
Oggi le persone, a causa dei ritmi frenetici, cercano infatti comodità e innovazioni. Purtroppo, al momento, il centro non sta offrendo niente di tutto ciò.
Come se non bastasse, alcune attività si stanno spostando verso la zona industriale e le aree limitrofe, dove stanno nascendo nuove strutture commerciali oltre a quelle già realizzate.
Francesca Zamboni
Il Tirreno 31.7.2011