Quanti sono i progetti per fotovoltaico ed eolico presentati ai Comuni della Val di Cornia? Dalle notizie di stampa e dagli annunci degli amministratori (che però non forniscono dati) potrebbero interessare centinaia di ettari. Se accolti sarebbero un incentivo alla dismissione dell’agricoltura e un danno al paesaggio rurale.
La Commissione Territorio e Ambiente di COMUNE DEI CITTADINI ha elaborato un primo documento d’indirizzo sul fotovoltaico nelle campagne e si propone di avanzare proposte per l’insieme delle energie rinnovabili.
L’agricoltura è alle prese con una delle crisi più dure degli ultimi tempi, compressa com’è tra aumento dei costi di produzione e prezzi di vendita al produttore non remunerativi. E’ una crisi di cui ingiustamente si parla meno perchè assorbita in silenzio dalle famiglie degli agricoltori, ma rappresenta una grave minaccia per il futuro.
Da noi l’agricoltura non è solo un rilevante segmento dell’economia locale, ma anche un fattore costitutivo dell’identità storica e culturale. Insieme al sistema dei parchi e al mare, rappresenta la più forte attrazione per il turismo della Val di Cornia.
Ogni impresa persa in questo settore, ogni ettaro di terreno agricolo abbandonato, è una sconfitta per le prospettive di sviluppo duraturo dell’economia locale.
L’attenzione delle istituzioni e della politica verso questo settore è insufficiente e frammentaria.
Se a livello nazionale si avverte scarsa attenzione per l’impresa agricola e per la tutela della qualità delle nostre produzioni, a livello locale sono state le scelte urbanistiche a massacrare il territorio rurale, aprendolo alle spinte della speculazione immobiliare e disseminandolo di case e capannoni che nulla hanno a che vedere con l’agricoltura. Non basta richiamare i buoni esempi, di cui è senz’altro ricca la Toscana e la stessa Val di Cornia, bisogna saper vedere anche gli errori ed evitare di riprodurli. Errori sono le mini lottizzazioni residenziali che nascono intorno ai vecchi casolari agricoli, gli impianti industriali fatti costruire nel mezzo delle campagne delle Lavoriere, le espansioni edilizie a danno del territorio rurale anche quando ci sono possibilità di riqualificazione delle aree già urbanizzate.
Ed ora il pericolo per le campagne viene anche dalle energie rinnovabili che vanno senz’altro sostenute, ma in una logica di programmazione pubblica ed evitando che un settore danneggi l’altro. I pannelli solari possono essere installati sulle coperture dei capannoni, sui tetti degli edifici, a copertura dei parcheggi e nelle aree già urbanizzate. E’ invece dannoso consentirli nelle campagne, con la sola eccezione dei piccoli impianti per l’autoproduzione e per l’integrazione del reddito delle imprese agricole.
In recenti incontri gli amministratori della Val di Cornia hanno ammesso l’esistenza di centinaia di richieste di Società che intendono realizzare impianti fotovoltaici nelle nostre campagne. Non sono stati forniti dati (che invece sarebbe opportuno conoscere nella loro globalità) ma è presumibile che si tratti di centinaia di ettari di suolo agricolo che potrebbero prendere la via della dismissione.
E’ una vera e propria emergenza perché le offerte economiche agli agricoltori, stante la crisi, possono indurli all’abbandono delle terre.
L’allarme è stato lanciato dalle stesse associazioni professionali degli agricoltori. Serve ora una risposta all’altezza della sfida e questa non può che essere il rilancio dell’interesse per l’agricoltura e un chiaro piano energetico locale che dica dove e come possono essere localizzati gli impianti per le energie rinnovabili.
Fuori da questo scenario ci sono solo gli accordi tra privati, la rinuncia alla programmazione pubblica e l’ennesimo colpo inferto all’agricoltura.
Campiglia, 31 gennaio 2010
COMUNE DEI CITTADINI
Commissione Territorio e Ambiente