Un video di cinque minuti con le immagini di un degrado ormai diffuso in tutto il territorio comunale, quaranta minuti di illustrazione del candidato sindaco Nicola Bertini, una nutrita serie di interventi da parte del pubblico per evidenziare mancanze e disagi in ogni rione.
Venerdì sera il gruppo 2019 ha fatto il punto sulla situazione di degrado, estetico e funzionale, in cui la cittadinanza è costretta a vivere.
Nicola Bertini ha voluto collegare le disastrose condizioni in cui versano numerose zone con il fallimento di un programmazione urbanistica che ha ingessato e sta ingessando gran parte del territorio comunale. Così le previsioni di un’espansione edilizia disattesa, lungo via Cerrini, ha finito per generare aree abbandonate e prive di futuro.
Così la zona della stazione ferroviaria che oggi regala il desolante panorama di capannoni in disuso laddove venne erroneamente prevista una ricca attività artigianale.
Così l’innaturale simbiosi fabbrica-quartiere che a Coltie penalizza la qualità della vita dei residenti e le esigenze di produzione dell’Italian Food che da anni doveva aver iniziato il trasloco nella naturale sede gli insediamenti produttivi di Campo alla Croce.
Così la zona del parco termale con i laghetti di Tufaia che ha vissuto la stagione delle improvvisazioni senza una logica urbanistica a scapito di un possibile sviluppo del paese.
Così a Campiglia le incredibili previsioni del parco della Fonte di Sotto, abbandonato alla desolazione tra il centro storico e le destinazioni urbanistiche di aree concepite come residenziali e che mai hanno visto sorgere una casa.
Di fronte a questo stato di cose una profonda rivisitazione delle previsioni urbanistiche appare quanto mai necessaria, immediata e opportuna per ridare dignità e sviluppo a vaste zone del territorio comunale.
Nella serata gli interventi del pubblico hanno richiamato l’attenzione anche sugli interventi minimi, quelli naturali per garantire una normale manutenzione al patrimonio comunale. Roba di cui ci dimentica con regolarità durante gli anni per ricordarsene in momenti elettorali come quelli attuali. E allora ecco il grande affanno: squadre di operai a tagliare erba e a rivitalizzare giardini; gruppi di amministratori e funzionari ad inventarsi occasioni per tagliare tardivamente qualche nastro inaugurale.
Gruppo 2019