L’assemblea di questa sera 30 settembre sulla Variante al Regolamento Urbanistico di Rimigliano è estremamente importante e invito tutti coloro che leggono a parteciparvi.
Non è importante per la discussione che potrà svolgersi, ammesso e non concesso che dopo la truppa cammellata ci sia posto per dire due parole in croce. Non è importante per la partecipazione della cittadinanza, perché non potrà essere cambiato nulla, ma proprio nulla, di un piano già confezionato e blindato. Non è importante neppure per i soliti, bolsi, banali, esausti e surreali discorsi di politici e tecnici che annasperanno in un mare di contraddizioni pur di dimostrare un interesse pubblico lontano anni luce dal piano che il 3 ottobre sarà approvato da un consiglio popolato da obbedienti ratificatori di pensieri altrui.
L’assemblea del 30 settembre è importante per dimostrare una volta di più l’insostenibile arroganza di una classe di potere che determina, nel segreto delle stanze, ogni decisione importante e pretende d’avere passerelle pubbliche con spettatori acclamanti, per verniciare un metodo da loggia con i colori della democrazia.
L’assemblea del 30 è uno scherno disgustoso per chi, come me, per anni e anni ha combattuto con coerenza riconosciuta da tutti una lotta impari contro interessi cementizi e cementati con moltissime rappresentanze politiche locali e alcune regionali. È una farsa beffarda per chi, senza alcun interesse economico, ha sacrificato tempo e energie per affermare che Rimigliano avrebbe potuto essere una opportunità per cambiare il modello di economia e di futuro del nostro territorio. Rimigliano avrebbe potuto offrire diversificazione grazie ad un rilancio agricolo, ad un modello agrituristico diffuso, ad un impulso per la trasformazione dei prodotti alimentari.
L’assemblea del 30, messa in piedi il giorno lavorativo precedente all’approvazione definitiva del piano da parte del Consiglio Comunale, offende il buonsenso e l’intelligenza di chi ne ha organizzate decine per proporre alternative possibili per quel 20% di territorio comunale, quello più pregiato. Quello che permetterà dopo il 3 ottobre, ai soliti noti un guadagno di parecchie decine di milioni di euro, e che toglierà a tutti noi, tutto Rimigliano a monte e a valle della Principessa.
Finché accetteremo che queste speculazioni che impoveriscono tutti per arricchire un paio di persone, vengano attuate e pubblicizzate con tale arroganza, non c’è alcuna speranza di risollevarsi da una crisi che, ancor prima che economica, si dimostra politica e culturale.
Nicola Bertini
Forum del centrosinistra per San Vincenzo