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Dopo l’annuncio di Rossi si riaccende il dibattito sulla Tirrenica

Ottobre 7, 2012
In Economia & Lavoro, Territorio & Ambiente
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Il decreto sviluppo bis dovrebbe permettere un ricalcolo del pedaggio della Tirrenica, in quanto offre delle agevolazioni ai concessionari delle nuove opere e in particolare alla Sat. Questo, almeno, è quanto chiede il presidente della Provincia di Livorno, Giorgio Kutufà. Per agevolare la realizzazione delle nuove opere di importo superiore a cinquecento milioni di euro realizzate in Ppa (partenariato pubblico privato) che non godono di contributi pubblici a fondo perduto verrà infatti concesso un credito di imposta su Ires e Irap per la costruzione e la gestione dell’opera. «In questo momento e senza poter leggere il testo del decreto, è abbastanza difficile fare dei conti – spiega il presidente Kutufà – ma certamente il pedaggio dovrà essere ridotto in maniera apprezzabile». Secondo Kutufà, infatti, la Sat, come le altre concessionarie delle nuove opere in Ppa, otterrà dei significativi vantaggi di carattere economico che faranno diminuire il costo complessivo di realizzazione e di gestione dell’intera opera. Determinare adesso l’entità di questi vantaggi di carattere fiscale che scatterebbero con i crediti di imposta Irap e Ires è quasi impossibile, ma certo, se il decreto conterrà queste norme, si dovrà iniziare a fare dei calcoli per modificare al ribasso l’entità del pedaggio. Il pedaggio serve infatti a assicurare un utile alla concessionaria e a ripagarla del costo di costruzione dell’opera.

La prima reazione è stata di entusiasmo. Ma andando più a fondo, emergono tanti dubbi sulle esenzioni dal pedaggio per gli automobilisti che abitano nei Comuni attraversati dal tracciato dell’autostrada Tirrenica. Dopo l’annuncio dell’approvazione del decreto sviluppo bis nel quale è stata inserita una clausola specifica per la Tirrenica, adesso si attende di leggere il testo per valutarne appieno gli effetti. Solo per l’autostrada sembra che sia previsto uno speciale regime che, per i primi 10 anni di gestione, consente di trasferire alla Regione una quota fino al 75% del canone annuo versato dal concessionario all’Anas, canone pari al 2,4% del pedaggio.

Con questa misura, sarebbe assicurato un trasferimento di circa 15 milioni di euro l’anno. Una norma assai cavillosa e mai applicata finora che dovrebbe consentire alla Regione di ridurre o esentare dal pedaggio gli abitanti di una serie di Comuni della zona. Già adesso, infatti, sono esentati dal pagamento del pedaggio del Lotto 1 (da Rosignano a San Pietro in Palazzi, 50 centesimi per 4 chilometri) gli abitanti dei Comuni di Cecina, Rosignano, Castagneto, Bibbona, Castellina, Riparbella, Montescudaio, Casale Marittimo, Santa Luce e Guardistallo. Per il momento, dunque, c’è da presumere che queste disposizioni non cambieranno, con disappunto dei residenti negli altri Comuni della zona, tra cui quello di Livorno, che continueranno a pagare il pedaggio.

Con la norma inserita nel decreto sviluppo, il governo assegna alla Toscana non più 8, ma 15 milioni di euro: soldi che la Regione dovrà stabilire come utilizzare. Intanto, bisogna ricordare che i 15 milioni saranno tali solo alla fine della realizzazione del tracciato e poi che ben difficilmente potranno coprire l’importo dei pedaggi di tutti i residenti della zona. A questo punto, inizieranno i calcoli per capire come modulare le agevolazioni. Se assicurare la totale gratuità a un numero limitato di Comuni, o se ridurre il costo del pedaggio a una platea più ampia di cittadini che risiedono non solo nei Comuni attraversati dall’arteria, ma anche in quelli adiacenti e agli abitanti delle isole. Si tratta di calcoli complessi, si spiega in Regione, che potranno iniziare solo quando sarà pubblicato il testo del decreto.

C’è un’altra variabile che occorre tenere presente. Nel lungo tira e molla che ha contraddistinto le vicende degli ultimi mesi, la Sat aveva espresso la disponibilità a esentare dal pedaggio i cittadini dell’area che effettuano percorrenze inferiori ai venti chilometri, tipiche dei trasferimenti locali e non autostradali. Se i 15 milioni dovessero essere aggiuntivi a questa misura, l’abbattimento potrebbe essere forte. Se invece dovessero servire a coprire in tutto o in parte questa franchigia il margine di intervento della Regione sarebbe limitato.

Carlo Bartoli

Il Tirreno 07.10.2012

Comitato NO SAT

«Sulla Tirrenica la Regione fa come i gamberi»: lo sostiene Giuliano Parodi, stavolta nelle vesti di portavoce No sat, che ricorda: «Dopo gli annunci di luglio sull’esenzione per 30 anni e 90 km (45 + 45 andata e ritorno) siamo passati a soli 10 anni e solo 45 km per i residenti dei comuni interessati dal tracciato dell’autostrada Tirrenica, dicitura ambigua che esclude i comuni limitrofi e i famosi 500mila abitanti dichiarati da Enrico Rossi pochi mesi fa». «Tutto questo viene venduto dal governatore come una vittoria per la Toscana, mentre la vera vittoria per i cittadini – aggiunge – sarebbe la sospensione di questo progetto inutile e dannoso soprattutto dopo che l’amministratore delegato di SAT, Ruggero Borgia, è stato indagato dalla procura di Firenze nell’inchiesta sulla bretella Lastra a Signa-Prato». Parodi torna a quella che definisce vittoria di Pirro e ai milioni che la SAT stornerebbe alla Regione per le esenzioni: «Si parla di 15 milioni all’anno, ma visto e considerato che secondo i calcoli di Sat, il 70% del traffico quotidiano sulla Variante è composto appunto da residenti, i conti salgono a oltre 32milioni all’anno. A questo punto Rossi ci spieghi cosa succederà quando i soldi per le esenzioni non saranno sufficienti a coprire tutti i residenti che transitano per l’Aurelia».

Il Tirreno 07.10.2012

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