Piombino: «Assistiamo ad una progressiva riduzione dei servizi in Val di Cornia» «Ma chi pensa alla sanità in Val di Cornia?». A domandarselo sono le tre liste civiche Uniti per Suvereto, Comune dei cittadini (Campiglia), Forum di San Vincenzo dopo le mobilitazioni in Val di Cecina e all’isola d’Elba di sindaci e cittadini in difesa degli ospedali. «Ma in Val di Cornia, nonostante la progressiva riduzione dei servizi sanitari gli amministratori locali tacciono. Qui si è preferito fare annunci come la costruzione di un nuovo ospedale a Riotorto, salvo poi non aver dato seguito a nessun atto coerente con l’annuncio. Del nuovo ospedale non c’è traccia nella programmazione regionale, nè nella pianificazione urbanistica dei Comuni. La stessa direttrice dell’Asl in più occasioni ha sostenuto che di questo non si parla – incalzano le tre liste civiche – intanto cala la qualità dei servizi. In 10 anni l’ospedale di Villa Marina ha perso otto primari e altri si aggiungeranno a questa lista visto che sembra probabile il trasferimento a Livorno dell’attuale primario di ortopedia, dottor Augusti. La nuova organizzazione sembra avere solo l’obiettivo del taglio dei costi in assenza di una seria programmazione che risponda alle esigenze dei cittadini. Anzi, di programmazione sanitaria non si parla proprio, almeno nei Consiglio Comunali. Intanto crescono i disservizi». Le liste civiche non hanno nessuna intenzione di fare battaglie campanilistiche, ma chiedono che della sanità si occupino seriamente i Comuni, partendo dal fatto che la Val di Cornia e l’Isola d’Elba sono territori vasti, distanti da Livorno e Grosseto, con una popolazione anziana crescente e con fattori di rischio elevati. Devono chiedere programmazione alla Regione, all’Asl e devono impegnarsi, per quanto gli compete, nel garantire ai propri cittadini servizi sanitari adeguati e accessibili a tutti. Cosa che non stanno facendo». La Nazione 30.10.2011 Meno servizi sanitari, sindaci muti Le liste civiche di Campiglia, Suvereto e San Vincenzo intervengono sulla sanità. Materia che dovrebbe essere «al primo posto nell’agenda di qualsiasi amministrazione», si sostiene, soprattutto nell’attuale situazione di tagli alla spesa pubblica. Servizi che andrebbero «avanti per la buona volontà degli operatori del settore: medici, infermieri e personale ospedaliero». I sindaci e le amministrazioni della Val di Cornia vengono contrapposti quanto ad impegno a quelli di Val di Cecina ed Elba: quest’ultimi si mobilitano – ad avviso delle liste civiche – in difesa degli ospedali, mentre i primi tacciono di fronte alle riduzioni. E crescono i disservizi». Esempio sarebbe il modello “intensità di cure”, che per funzionare dovrebbe essere accompagnato da un efficiente pronto soccorso; a Piombino il pronto soccorso sarebbe privo di posti letto e ciò impedirebbe l’attuazione della prima fase, quella di osservazione del malato. Tra gli altri problemi segnalati ci sono la carenza del servizio di emodinamica (la Val di Cornia, secondo i dati riportati, avrebbe un numero di dece si legati a problemi circolatori più alto della media toscana, 220 contro i 204 della media regionale). Quanto all’annuncio di un nuovo ospedale a Riotorto, nessuna attività avrebbe fatto seguito a questo intento. Francesco Rossi Il Tirreno 11.11.2011 |