Il processo di riduzione dei servizi che interessa il borgo di Campiglia prosegue. Dopo il rischio di chiusura per le scuole, la riduzione dei servizi comunali, l’eliminazione dell’isola ecologica, adesso è il turno del porta a porta.
Un metodo di raccolta dei rifiuti che si era bene adattato alla realtà del borgo e coniugava un’alta qualità della differenziazione dei rifiuti con una giusta attenzione alle esigenze di una cittadinanza mediamente anziana.
L’Amministrazione uscente ha deciso che gli sforzi dei cittadini nel migliorare la differenziazione dei rifiuti e nell’organizzare la loro raccolta settimanale secondo i ritmi del servizio sono da cestinare. Si passa al cassonetto con banda magnetica con tutti i disagi che ne conseguono.
Odori per chi ha la sfortuna di abitare nei dintorni, scomodità per chi abita lontano a raggiungere il cassonetto attraversando mezzo borgo.
La scelta politica operata dall’Amministrazione non è affatto imposta, tant’è vero che il comune di Suvereto ha confermato la raccolta porta a porta per i propri cittadini senza cedere alle richieste che provengono da Sei Toscana. Il gestore del servizio non dovrebbe dettare le linee strategiche ai Comuni, dovrebbe avvenire l’esatto contrario ma il Comune di Campiglia pare non saperlo, e uno dei servizi fondamentali per i cittadini, la raccolta dei rifiuti, sta diventando un vero tallone d’Achille per la comunità.
Manca attenzione alle esigenze dei cittadini che sono costretti a fare i conti con servizi sempre più scarsi e sempre meno efficienti. Con questi presupposti, si fa presto a parlare di rivitalizzare il borgo, ma sono chiacchiere da buttare via.
Gruppo 2019