Era davvero molto tempo che non si assisteva ad un evento politico così partecipato. Circa 150 persone si sono riunite alla Cittadella per il primo incontro pubblico con la lista civica “Assemblea sanvincenzina”. Difficile parlare della serata in termini politici consueti. Un paio di cose sono certe: la prima è che l’”Assemblea sanvincenzina” è una reale alternativa, in termini di potenziale bacino di voti, al Pd; la seconda, è che così si deve ripensare la politica locale. Se in meglio o in peggio, non si sa. Però i metodi di lavoro utilizzati e il modo di proporsi sono nuovi. Il “fenomeno” Assemblea – formata da gente di estrazioni politiche diverse e perfino opposte, mai iscritte a partiti o impegnate in politica – ha richiamato i politici locali e della Val di Cornia.
Tra gli altri Riccardo Gelichi di “Ascolta Piombino”, Giuliano Parodi di Uniti per Suvereto, il capogruppo del Forum Nicola Bertini, il capogruppo di “San Vincendo per tutti” Davide Lera, il civatiano Enzo Chioini, il nuovo segretario del Pd locale Massimiliano Roventini, vari altri membri del direttivo locale del Pd, rappresentanti del Movimento 5 Stelle e del Pdl locali, l’ex assessore al bilancio Franco Guidoni. Al tavolo, alcuni fondatori della lista civica si sono alternati nell’analisi delle criticità presenti a S. Vincenzo. L’architetto 39enne Massimo Cionini ha parlato di urbanistica e assetto del territorio, la commerciante Vanessa Manettidi legalità e centralità del consiglio comunale, l’impiegato Marco Ceccarelli delle società partecipate, l’albergatore Mirko Lachi dei problemi del turismo, l’artista e imprenditrice Francesca Bonanni della centralità della cultura nel futuro del paese, la barista Simona Caroti ha introdotto e concluso gli interventi.
Sulle sedie della Cittadella, la “Carta dei valori” redatta dalla lista civica. Un modo di fare politica che ha spiazzato un po’ tutti i presenti, un pubblico con moltissimi ventenni o poco più e molti quarantenni. In sostanza, la S.Vincenzo emersa dalle relazioni dell’Assemblea è quella di un paese distrutto dal cemento, senza più identità, col tessuto socio-culturale disgregato, scarsa partecipazione dei cittadini alla vita sociale, deturpazione e svilimento dei pregi maggiori del territorio, come spiaggia, mare e paesaggio, un turismo che non funziona e non ha strategie, una mancanza di servizi importante, carenza di lavoro e molto altro ancora.
Per il momento, quindi, l’Assemblea si è limitata a fotografare il paese e a dire ciò che non vuole, richiamando i cittadini presenti a partecipare all’elaborazione di proposte e programmi. Solo fra un mese, a quanto pare, si conoscerà il nome del candidato sindaco della nuova lista. Per ora, nessun proclama e nessuno slogan, ma discussione sulla realtà del paese e sul possibile futuro. A spiazzare è stata anche l’evidente inesperienza, a livello politico, dei rappresentanti dell’Assemblea. Per alcuni dei presenti, un fattore negativo; per altri, un fattore positivo. Il linguaggio usato è molto lontano dal “politichese” stretto. Un fenomeno nuovo, insomma, differente anche dalle esperienze delle liste civiche succedutesi finora in Val di Cornia.
Paolo Federighi
Il Tirreno 01.11.2013