Pannelli fotovoltaici fuori dai terreni agricoli della Val di Cornia. La giunta regionale ha fatto la sua scelta, con una proposta di delibera firmata dagli assessori Marson (Urbanistica), Bramerini (Ambiente) e Salvadori (Agricoltura), che in questi giorni sarà esaminata dalle commissioni e discussa con le associazioni e gli enti locali. La decisione della Regione intende limitare la realizzazione dei grandi impianti, di potenza superiore a 200 kilowatt, nei terreni agricoli.
Non ci saranno invece limitazioni per gli impianti di piccole (sotto i 20 kilowatt) e medie dimensioni, da 20 a 200 kilowatt, generalmente installati dagli imprenditori agricoli per integrare il reddito delle proprie attività. Impianti superiori a 200 kw non potranno essere realizzati nei siti Unesco, in aree con vincoli paesaggistici, in quelle umide e in quelle a rischio esaondazione, nei territori con Doc, Docg, Igt, Dop e Igp, oltre che nelle aree protette.
Resta da capire come le norme restrittive della Regione condizioneranno i progetti in itinere sul nostro territorio. «Non credo che le nuove linee guida contenute nella delibera regionale cambieranno in modo significativo i progetti in campo nella nostra zona – commenta l’assessore all’urbanistica Luciano Francardi – alcuni dubbi da sciogliere ci sono, ma attendiamo con ottimismo il momento in cui la delibera assumerà una forma definitiva».
In particolare sono due i punti di domanda che si pongono riguardo ai progetti attualmente sul tavolo in Val di Cornia. I regolamenti urbanistici adottati da Campiglia e Suvereto, a cui si adegueranno gli altri Comuni, hanno individuato le aree agricole soggette all’intrusione del cuneo salino, ovvero ritenute a scarsa redditività agricola, idonee per l’installazione dei pannelli fotovoltaici. C’è da capire se le nuove e più stringenti limitazioni per i grandi impianti saranno estese a queste aree.
E dalla Regione, sebbene la delibera sia ancora all’attenzione del consiglio e delle categorie interessate, sembra arrivare un no definitivo agli impianti di potenza superiore a 200 Kw.
«Nella delibera – spiegano dagli uffici regionali – si parla di aree agricole e basta, per cui le regole si applicano anche a quelle a scarsa produttività».
Altro punto di domanda è se le nuove norme saranno applicabili anche ai progetti già avviati e in attesa di autorizzazione. «Tecnicamente – spiegano dalla Regione – se la delibera non viene integrata con una norma transitoria, produce effetti dalla data della sua entrata in vigore e non sono fatti salvi i procedimenti in corso». Parole che sanno di bocciatura per un progetto, già presentato, come quello di Bocca di Cornia, il megaimpianto fotovoltaico da 18 Megawatt della società Officine Balsini di Pescara.
Le linee guida regionali mettono dei paletti all’espansione del fotovoltaico a terra. Del resto l’obiettivo dichiarato dell’assessore Anna Marson (foto) è spostare gli impianti dai campi alle officine, usando i tetti dei capannoni, le aree industriali, commerciali, i parcheggi e le discariche. Sebbene la produzione crescente di energia pulita sia un valore positivo per tutti, il rapporto tra pannelli fotovoltaici e agricoltura ha dato il via a un dibattito acceso. Ieri a Firenze una delegazione di Sel ha protestato, chiedendo la revisione della delibera regionale, altri non hanno nascosto la soddisfazione per il giro di vite che tiene i grandi impianti alla larga dai terreni agricoli.
«Siamo d’accordo con la presa di posizione della Regione – commenta Massimo Zucconi della lista civica Comune dei Cittadini – i Comuni hanno individuato le aree a cuneo salino dalla ferrovia fino al mare, in pratica per tutta la piana della Val di Cornia. Considerare tutte queste aree degradate sarebbe un errore, a patto che la strategia non sia quella di voler rinunciare alla vocazione agricola del territorio. In pochi anni rischiamo di vedere stravolti i connotati del nostro territorio».
LUCA CENTINI
Pannelli già autorizzati su oltre un milione di mq
Decine di impianti autorizzati, oltre un milione di metri quadrati di suolo occupato. E’ questa, in cifre, la portata della crescita del fotovoltaico a Piombino. I dati sono aggiornati allo scorso ottobre. Gli impianti autorizzati mediante Dia, quelli da 20 a 200 Kw, hanno comportato un impegno di suolo di circa 10 ettari e mezzo, per una potenza espressa di 4.500 kW. Gli impianti autorizzati dalla Provincia, ovvero quelli oltre 200 kW, hanno occupato circa 105 ettari, con una potenza di più di 50mila kW. A queste cifre si aggiungerà il parco previsto a Montegemoli da 8500 kW per 150mila mq di suolo, mentre in Comune sono pervenuti pareri di fattibilità per nuovi impianti per una potenza complessiva di 15mila kW su 320mila mq.
Il Tirreno 13.1.2011
Tortolini: nessuno stop al fotovoltaico – Sel e Legambiente soddisfatti
«Dalla Regione non c’è alcuna volontà di bloccare lo sviluppo del fotovoltaico». A sostenerlo è Matteo Tortolini, consigliere regionale Pd e membro della commissione energia della Regione, che precisa alcuni aspetti alla base della stesura della delibera sul fotovoltaico. Una delibera che, proposta dalla giunta regionale, è stata discussa ieri nelle commissioni e nelle riunioni con le associazioni. Seguiranno le consultazioni con i vari enti locali.
«E’ in corso una discussione – spiega Tortolini – occorre chiarire però che la delibera si pone esclusivamente l’obiettivo di individuare specifiche aree sul territorio regionale non idonee all’installazione dei pannelli, indicando tra queste aree Unesco, territori di particolare pregio naturalistico e paesaggistico, aree protette, zone agricole di pregio». Ma di fatto, secondo Tortolini, la delibera non condiziona i progetti di fotovoltaico in corso in zone come quella della Val di Cornia. «Non cambia niente, la delibera indica le aree non idonee, ma non ha valore urbanistico – spiega – solo in un secondo momento dovranno essere trovate norme più stringenti a livello urbanistico che regoleranno le installazioni nelle aree di campagna. Alcuni Comuni si sono attrezzati, altri no. In Val di Cornia sono stati individuati terreni fortemente salinizzati, in prossimità di infrastrutture viarie e aree industriali».
Sul tema del fotovoltaico torna anche Ilio Benifei di Sel, che prende le distanze dalla manifestazione a livello regionale organizzata mercoledì a Firenze contro la delibera regionale. «Nessun organo di direzione regionale di Sel ha discusso della materia, l’iniziativa è stata presa solo da alcuni iscritti. Per quanto mi riguarda condivido l’iniziativa della giunta regionale per regolamentare l’installazione dei pannelli nelle aree agricole. Il problema coinvolge anche la Val di Cornia, pressata da notevoli interventi in aree agricole anziché in aree industriali».
Le linee dettate dalla Regione sono state accolte con soddisfazione da Legambiente. «Credo che ci sia l’opportunità per dare una svolta al modo in cui si utilizzano le energie rinnovabili – spiega Adriano Bruschi – incentivando le installazioni sui tetti, aree industriali, anche in campagna sopra gli edifici e le serre. Il territorio andrebbe sfruttato in modo oculato. In molti casi l’eolico può risultare più conveniente rispetto al fotovoltaico».
Il Tirreno 14.1.2011
Fotovoltaico: Benifei di «Sel» appoggia le linea della Regione
SINISTRA ecologia e libertà sulla questione del fotovoltaico e la presa di posizione regionale, precisa che «l’iniziativa è stata presa da alcuni iscritti ma non coinvolge politicamente Sel. Per quanto mi riguarda – ha sottolineato Ilio Benifei – condivido l’iniziativa della giunta Regionale per regolamentare l’installazione di pannelli fotovoltaici in aree agricole. Il problema coinvolge anche la Val di Cornia pressata da notevoli interventi sul fotovoltaico in aree agricole anziché in aree industriali».
La Nazione 18.1.2011
a proposito di conflitto di interessi,
vorrei rassicurazioni da chi ne sa più di me che le decisioni del consigliere regionale non siano condizionate dai presunti affari di famiglia nella produzione di pannelli fotovoltaici.
Grazie se qualcuno mi risponde