A Suvereto scomparirà il comune e verrà unito con quello di Campiglia Marittima? E si bruceranno le tappe per arrivare a questa decisione? L’ipotesi sta facendosi largo negli ambienti politici della Val di Cornia in virtù delle nuove tendenze e leggi sulla semplificazione istituzionale che vanno verso un accorpamento dei piccoli comuni (Suvereto è intorno ai 3mila abitanti) con lo scopo di ridurre le spese e migliorare i servizi ai cittadini. Sembra che una decisione in tal senso potrebbe essere presa a breve scadenza, anche perché il prossimo anno scadono le amministrazioni attualmente in carica e la fase finale dell’eventuale fusione andrebbe naturalmente verso il passaggio elettorale della primavera del 2014. Suvereto quindi diventerebbe una frazione di Campiglia, come Venturina, andando a comporre un comune sui 15mila abitanti. Su questa opportunità si aprirà un dibattito valutando, al di là di considerazioni campanilistiche e storiche, la convenienza dell’operazione.
Certo che gli stessi servizi comunali vanno nella direzione di accorpamento, a breve, indipendentemente dalla fusione o meno, senza considerare le varie proposte in ballo che vanno dalla stessa “Unione dei comuni” per l’intera Val di Cornia se non al comune unico. Fra Suvereto e Campiglia c’è già, tra l’altro, un servizio unico di vigili urbani, la viabilità e la stessa segreteria comunale. Circola poi un calcolo sui tempi per poter realizzare tutto l’iter per poter andare alle elezioni amministrative della primavera 2014, secondo il quale i sindaci Soffritti (che tra l’altro abita a Suvereto) e Pioli dovrebbero convocare un consiglio aperto a tutti i cittadini entro il prossimo marzo per proporre la mozione di fusione dei due comuni. Entro settembre 2013 la regione Toscana promuoverebbe un referendum popolare in ciascun comune per il si o il no dei cittadini al progetto.
Se vincesse il sì a quel punto il governo nazionale avrà tre mesi di tempo per allestire il nuovo comune, con sede a Campiglia Marittima. Ad inizio 2014 si scioglierebbero gli attuali consigli comunali con l’insediamento di due commissari col compito di indire le elezioni per il nuovo sindaco e il nuovo consiglio comunale. In caso di referendum con prevalenza di “no” la situazione resterebbe come l’attuale, anche se tutto lascerebbe prevedere che nel 2016, se non ci saranno certe “economicità di gestione” del piccolo comune di Suvereto questo potrebbe essere ugualmente commissariato e presumibilmente unito a quello di Campiglia.
Il Tirreno 28.02.2013