Era la fine di agosto del 2010, quando Domenico Barletta, insieme ad altri, girava per le campagne tra Campiglia e Piombino a raccogliere firme per una petizione da inviare ai Sindaci, al Presidente della Provincia e al Presidente della Regione. I Comuni di Campiglia e Suvereto avevano da poco adottato i loro Regolamenti Urbanistici. Piombino lo avrebbe dovuto fare poco dopo. In quei regolamenti si prevedeva la possibilità per le imprese energetiche di installare grandi distese di pannelli solari in tutte le zone agricole con ingressione salina nelle falde: di fatto tutte le campagne dal mare alla ferrovia.
In meno di una settimana furono raccolte oltre 300 firme. In quella petizione stava scritto: “mentre siamo favorevoli ai piccoli impianti realizzati dalle imprese agricole per il proprio consumo elettrico e per l’integrazione del reddito aziendale, riteniamo un grave errore consentire che nelle campagne siano costruiti grandi impianti da parte d’imprese e società finanziarie spinte oggi dagli incentivi statali ad accaparrarsi le autorizzazioni. I grandi impianti potranno essere realizzati nelle aree produttive, sulle coperture dei capannoni, nelle zone urbanizzate e nelle aree inutilizzabili per scopi agricoli”.
Quella mozione non venne minimamente ascoltata dai Comuni di Campiglia e di Suvereto. A maggio del 2011 le maggioranze di centrosinistra approvarono definitivamente i loro piani urbanistici, respingendo tutte le osservazioni e confermando le previsioni che avrebbero consentito la distruzione di centinaia di ettari di terreni agricoli. S’impegnavano anche a sostenere le loro posizioni verso la Regione che, nel frattempo, aveva avviato una riflessione critica sul dilagare dei pannelli solari nelle campagne toscane.
Il 26 ottobre 2011 il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato una zonizzazione che classifica tutte le aree agricole del Comune di Campiglia come non idonee per l’installazione di grandi impianti fotovoltaici a terra, facendo prevalere gli interessi della produzione agricola e del paesaggio su quelli delle industrie energetiche. Esattamente quello che proponeva la mozione dell’agosto 2010.
La decisione della Regione avrebbe fatto la felicità di Domenico che, purtroppo, ci ha lasciati il 25 dicembre del 2010. A lui, ad un anno dalla scomparsa, va il nostro il nostro pensiero e il ringraziamento per l’impegno civile e l’amore che ha dimostrato per le campagne in cui ha vissuto.
15 dicembre 2011
Comune dei Cittadini
Sulla Stampa:
Fotovoltaico, la Regione dà ragione a Barletta
La regione «dà ragione», in merito ai grandi impianti fotovoltaici, alla petizione che aveva realizzato Domenico Barletta. Conferma anche la mozione – bocciata in consiglio comunale – presentata dalla lista Comune dei cittadini. Era la fine di agosto del 2010, quando Domenico Barletta, insieme ad altri, girava per le campagne tra Campiglia e Piombino a raccogliere firme per una petizione da inviare ai sindaci, al presidente della Provincia e della Regione.
I Comuni di Campiglia e Suvereto avevano da poco adottato i loro Regolamenti Urbanistici. Piombino lo avrebbe dovuto fare poco dopo.
«In quei regolamenti – spiega il capogruppo Massimo Zucconi – si prevedeva la possibilità per le imprese energetiche di installare grandi distese di pannelli solari in tutte le zone agricole con presenza salina nelle falde: di fatto tutte le campagne dal mare alla ferrovia.
In meno di una settimana furono raccolte oltre 300 firme. In quella petizione stava scritto: “Mentre siamo favorevoli ai piccoli impianti realizzati dalle imprese agricole per il proprio consumo elettrico e per l’integrazione del reddito aziendale, riteniamo un grave errore consentire che nelle campagne siano costruiti grandi impianti da parte d’imprese e società finanziarie spinte oggi dagli incentivi statali. I grandi impianti potranno essere realizzati nelle aree produttive, sulle coperture dei capannoni, nelle zone urbanizzate e nelle aree inutilizzabili per scopi agricoli”. A maggio del 2011 le maggioranze di centrosinistra approvarono i loro piani urbanistici, confermando le previsioni che avrebbero consentito la distruzione di centinaia di ettari di terreni agricoli».
Ma poco tempo fa «il Consiglio Regionale ha approvato una zonizzazione che classifica tutte le aree agricole del Comune di Campiglia come non idonee per l’installazione di grandi impianti fotovoltaici a terra, facendo prevalere gli interessi della produzione agricola e del paesaggio su quelli delle industrie energetiche. Esattamente quello che proponeva la petizione di Domenico Barletta, scomparso il 25 dicembre del 2010».
Maila Papi
La Nazione 18.12.2011
Comune dei cittadini ricorda Barletta a un anno dalla scomparsa
Comune dei Cittadini – ad un anno dalla scomparsa – ricorda Domenico Barletta e la battaglia da lui intrapresa a fine agosto del 2010, conclusasi vittoriosamente il 26 di ottobre di quest’anno con la decisione del consiglio regionale della Toscana. Barletta raccolse le firme nelle campagne di Campiglia e Piombino per impedire l’installazione di pannelli solari nelle zone agricole con ingressione salina nelle falde.
Furono raccolte più di 300 firme e fu presentata la mozione: «Mentre siamo favorevoli ai piccoli impianti realizzati dalle imprese agricole per il proprio consumo elettrico e per l’integrazione del reddito aziendale, riteniamo un grave errore consentire che nelle campagne siano costruiti grandi impianti da parte di imprese e società finanziarie spinte oggi dagli incentivi statali ad accaparrarsi le autorizzazioni. I grandi impianti potranno essere realizzati nelle aree produttive, sulle coperture dei capannoni, nelle zone urbanizzate e nelle aree inutilizzabili per scopi agricoli». Secondo la lista civica, la mozione suscitò indifferenza nei comuni di Campiglia e Suvereto.
«A maggio del 2011 – racconta Comune dei Cittadini – le maggioranze di centrosinistra approvarono i loro piani urbanistici, respingendo tutte le osservazioni e confermando le previsioni che avrebbero consentito la distruzione di centinaia di ettari di terreni agricoli. S’impegnavano anche a sostenere le loro posizioni verso la Regione che, nel frattempo, aveva avviato una riflessione critica». Il 26 di ottobre il consiglio regionale ha approvato una zonizzazione che classifica tutte le aree agricole di Campiglia come non idonee per l’istallazione di grandi impianti fotovoltaici a terra, giudicando prevalenti gli interessi della produzione agricola e del paesaggio.
La decisione della Regione, che ricalca la mozione dell’agosto del 2010, «avrebbe fatto la felicità di Domenico, che ci ha lasciati il 25 dicembre del 2010. A lui – si conclude – vanno il nostro pensiero ed il nostro ringraziamento per l’impegno civile e l’amore che ha dimostrati per le campagne in cui ha vissuto».
Francesco Rossi
Il Tirreno 23.12.2011