Il prossimo turno elettorale per il Comune di Campiglia questa volta offre la reale possibilità di una svolta storica. L’unica condizione, però, è non disperdere un solo voto. Non lo consente un sistema elettorale che premia esageratamente chi ottiene più consensi (11 consiglieri su 16) anche se non ha la maggioranza dei voti. Non ci sono ballottaggi, non ci sono appelli: con un voto in più si vince e si governa.
Cinque anni fa, nelle elezioni amministrative del 2014, gli elettori si trovarono di fronte cinque liste: Campiglia Democratica (PD-PSI- Comunisti Italiani), Movimento 5 stelle, lista civica Comune dei Cittadini, lista civica di Centro Destra, Rifondazione Comunista. Vinse Campiglia Democratica, cioè il Pd, con il 50,6%.
Il prossimo 26 di maggio gli elettori troveranno sulla scheda tre liste:
- quella della colazione PD-PSI (a cui si è aggiunta l’associazione Agorà) con candidata sindaco Alberta Ticciati,
- la lista civica del Gruppo 2019 con candidato sindaco Nicola Bertini
- e quella di Giovanni Marconi.
La lista di Alberta Ticciati si definisce di centro-sinistra, quella di Nicola Bertini civica e trasversale e quella di Marconi di destra, anche se pubblicamente partiti come Forza Italia e Lega hanno dichiarato di non appoggiarla, preferendo sostenere il Gruppo 2019. La lista Ticciati si propone la continuità con l’amministrazione precedente, quella di Bertini si propone di unire sul programma coloro che vogliono il cambiamento e la lista Marconi più che a vincere sembra soprattutto intenzionata a far perdere la lista Bertini. Ovvero un’indiscutibile condizione di vantaggio per il PD.
Cosa sia il Gruppo 2019 lo abbiamo detto chiaramente sin dall’estate del 2018. È stato promosso dai cittadini che si propongono l’obiettivo di un governo alternativo a quello espresso fino ad oggi dalle amministrazioni a guida PD e che hanno accettato il principio secondo il quale la discriminate doveva essere il programma amministrativo e non l’appartenenza ad un partito politico. Il programma esiste da mesi e si basa sul presupposto che nel nostro territorio serve una svolta radicale nella visione di un futuro che non potrà più essere ancorato alle economie declinanti del secolo scorso.
Solo così si potrà creare nuova occupazione e trattenere i giovani in questa zona, oggi in grave difficoltà. La riduzione delle liste dimostra che questa proposta ha trovato ascolto e che sono diversi i partiti che hanno deciso di non presentare propri simboli e di sostenere il progetto del Gruppo 2019, dove i soggetti politici sono i cittadini. Hanno fatto prevalere il bisogno del cambiamento a quello di contarsi come partiti.
Ai cittadini che possono essere confusi dalle novità di queste elezioni amministrative diciamo: leggete i programmi e valutate le competenze delle persone che sono chiamate ad attuarli. Non sarà poi così difficile capire chi vuole il cambiamento e chi la continuità.
8 maggio 2019
Gruppo 2019
IL NOSTRO PROGRAMMA ELETTORALE
(Seguiranno altri capitoli)