Ecco una mappa della tassa di soggiorno in Toscana.
EMPOLESE VALDELSA
Dal primo aprile Empoli, Montaione, Montelupo, Gambassi, Vinci, Cerreto, Capraia e Limite, Castelfiorentino e Certaldo.
Dal primo giugno Montespertoli e Fucecchio.
Si pagherà: 0,50 euro a notte a persona negli affittacamere, gli ostelli e le case per ferie; 1 euro in agriturismo, residence, case vacanze, alberghi a 1 e 2 stelle; 2 euro in alberghi a 3 e 4 stelle; 2,5 euro in hotel a 5 stelle.
PROVINCIA DI PISA
In vigore dal primo marzo a Pisa. Si paga: un euro negli alberghi a una stella, nei campeggi a tariffa unica e negli affittacamere; 1,50 euro nei 2 e 3 stelle e negli agriturismo; 2 euro negli alberghi a 4 e 5 stelle e nelle case d’epoca. A Montescudaio la tassa di soggiorno c’è dal primo luglio 2011 e si paga 1 euro a notte a persona. A Pontedera la tassa partirà dal primo maggio: 2 euro in alberghi a quattro stelle e residenze turistiche alberghiere, 1,50 negli alberghi a tre stelle e negli agriturismo, un euro in affittacamere, bed and breakfast e case vacanza. In Val di Cecina non si applica e i Comuni daranno a ciascuna famiglia che pernotta una cartolina con la scritta “grazie per averci scelto” e un euro simbolico a fianco. GROSSETO Solo Scarlino ha deciso di istituire la tassa già per questa estate: si va da 0,50 a 1,50 euro. A Massa Marittima e Follonica ci stanno pensando, così come a Grosseto. No di Capalbio, Castiglione e Argentario.
MASSA Parte il primo giugno. Le tariffe dovrebbero oscillare tra i 50 e i 60 centesimi a notte a persona. LIVORNO A Livorno dai 2,50 euro per gli alberghi a 5 stelle, fino agli 0,50 euro per gli agriturismo, ma non si sa da quando. A Castagneto già istituita, in vigore dal primo maggio al 30 settembre. Si paga: 0,50 cent a notte (campeggi, hotel 1 stella), fino a un massimo di 2,50. Bibbona e Rosignano sono orientati a inserirla. A Piombino parte dal primo aprile e si paga da un minimo di 0,50 a un massimo di 2,50 euro. I comuni della Val di Cornia applicheranno la tassa: a Suvereto sarà in vigore dal primo aprile al 30 ottobre e si pagherà un euro a persona. A San Vincenzo ci sarà dal primo maggio. VERSILIA A Viareggio c’è l’intenzione di applicarla. A Pietrasanta sarà in vigore da giugno a settembre e si pagherà da un euro a quattro euro. PISTOIA-PRATO Niente tassa di soggiorno. A Montecatini c’è dal primo gennaio. Obiettivo: un milione e mezzo da destinare alle Terme.
A Lamporecchio verrà istituita dal primo giugno.di Andreas Quirici «Tutte le tariffe sono al netto della tassa di soggiorno che l’amministrazione comunale di San Vincenzo potrebbe decidere di applicare. Tale contributo non è compreso nella tariffa prenotata e dovrà essere saldato direttamente al ricevimento che provvederà a versarlo al Comune di San Vincenzo in base alle norme che saranno varate». È quello che si legge nel sito Internet dell’hotel Riva degli Etruschi, una delle strutture più importanti della costa Toscana. Un annuncio per cautelarsi rispetto a ciò che si sta preparando per San Vincenzo, ma anche per molte altre città della regione: l’introduzione della tassa di soggiorno. In alcuni casi è già tutto deciso. In altri no. Il tutto mentre la stagione delle vacanze si avvicina inesorabile. Le destinazioni della tassa. Viareggio vorrebbe utilizzare il denaro derivante dai soldi pagati in più dai turisti nelle strutture ricettive per salvare il Festival Pucciniano di Torre del Lago (ma tutto dipende dalle sorti della giunta). E’ questo il caso più emblematico di utilizzo di questa nuova gabella che, al momento, fa solo un gran discutere. A Rosignano l’intenzione del Comune è quella d’impiegare la tassa per il ripascimento delle spiagge, ma anche, forse, per una nuova rotatoria. In fin dei conti si tratta sempre di turismo, dicono gli amministratori. A Pontedera gli albergatori hanno chiesto che una parte dei 100mila euro previsti venga utilizzata per organizzare manifestazioni in grado di portare visitatori in città durante i weekend, visto che il turismo locale è legato a professionisti che viaggiano e pernottano per lavoro dal lunedì al venerdì. Mentre nei fine settimana le strutture restano praticamente vuote.
Chi la adotta. Livorno, Pisa, i già citati Viareggio, Rosignano e Pontedera, Pietrasanta, quasi tutti i Comuni della Val di Cornia, Castagneto, Massa e l’Empolese-Valdelsa. Sono alcuni dei Comuni che hanno scelto di applicare la tassa di soggiorno. Anche se le modalità, i prezzi e l’entrata in vigore variano da città a città con un logico caos. La causa è la normativa non omogenea a livello nazionale che rischia di confondere le idee ad aziende e tour operator. Così, a Livorno si andrà dai 3 euro (a notte e per persona) per gli alberghi a 5 stelle, fino alle 0,50 euro per quelli a 1 stella. Per le altre strutture ricettive si andrebbe da 0,50 a 1,50 euro. L’idea del Comune di Massa, invece, è quella di farla entrare in vigore dal 1 giugno al 31 agosto, con l’obiettivo di recuperare 600 mila euro con prezzi che dovrebbero oscillare tra i 60 e gli 80 centesimi a persona e a notte a seconda della categoria della struttura.
E poi c’è Montescudaio che ha cominciato ad applicare la tassa dal primo luglio scorso (insieme a Firenze) e che la riproporrà anche quest’anno, escludendo gli agriturismo e inserendo alcuni correttivi. Chi rinuncia ad adottarla. L’esempio più curioso è quello di San Miniato. Il sindaco Vittorio Gabbanini del Pd ha annunciato che il suo Comune non applicherà la tassa di soggiorno, almeno per quest’anno. Il risultato è stato quello di prendersi un premio dagli albergatori per non aver gravato ulteriormente sulle spalle del settore in un momento di forte pressione fiscale e di una diminuzione marcata delle entrate. Poi ci sono i Comuni della Valdicecina (compreso Montecatini) che hanno detto no alla tassa, premiando chi soggiorna nelle loro strutture con una cartolina di ringraziamento e un euro simbolico. E poi c’è il caso Versilia, dove Viareggio (forse) e Pietrasanta faranno pagare di più i turisti, a differenza di Forte dei Marmi che ha deciso di lasciare tutto invariato. Pagamenti. Nella maggior parte dei casi si paga a parte e possibilmente in contanti. A Pisa succede questo e «non è mai successo che un cliente non avesse denaro contante per pagare la tassa di soggiorno», dicono dal Royal Victoria Hotel. Lo stesso accade in molti alberghi di Firenze, anche se in alcuni casi la tassa di soggiorno è «semplicemente una voce della ricevuta o della fattura», come accade all’hotel a quattro stelle Berchielli.
Quindi, meglio tenersi un po’ di soldi in tasca, perché altrimenti si rischiano noie e ritardi nel check out. Proteste. Immancabili, come a Follonica, dove gli albergatori parlano di mancati introiti per la prossima stagione estiva tra i 200mila e i 300mila euro e minacciano la serrata. A San Vincenzo è partita una raccolta di firme degli operatori che in poche ore ne ha messe insieme alcune centinaia, dopo che il Comune ha acconsentito solo di rimandare al primo maggio l’inizio del nuovo corso legato alla tassa di soggiorno. Ovunque i malumori degli albergatori si stanno manifestando. In alcuni casi contro l’idea di far aumentare i prezzi in generale. In altri le critiche sono per i tempi, visto che tante strutture hanno già stipulato contratti con tour operator o aziende per i prossimi mesi, non includendo la tassa di soggiorno.
La Nazione 29.03.2012