«Quello di Campiglia è un regolamento urbanistico che punta su ambiente ed economia». A sostenerlo è il capogruppo Campiglia Democratica, Matteo Brogioni. «Non voglio tornare sulla polemica dei numeri di questo atto di pianificazione, ma vorrei spostare il dibattito su altri temi che sono ben contenuti nella filosofia di questo piano. Il tema nodale è l’economia del nostro territorio. In un momento come questo il nostro compito è quello di favorire gli investimenti in vari settori, dalla piccola industria, al turismo all’agricoltura. Fortunatamente il nostro Comune è centrale in Val di Cornia e quindi possiamo sfruttare la nostra posizione per accogliere le realtà produttive che vorranno insediarsi a Campo alla Croce sfruttando la facilità dei collegamenti con il porto di Piombino e con la stazione di Campiglia. E se per fare ciò è necessaria la costruzione di nuovi capannoni che possono portare come corredo nuovi posti di lavoro ben vengano».
La Nazione 10.6.2011
La maggioranza difende il regolamento
Il Regolamento urbanistico approvato dal consiglio comunale è uno strumento che guarda all’ambiente e allo sviluppo economico. Lo sostiene Matteo Brogioni, capogruppo di Campiglia democratica, la coalizione di centrosinistra che regge il Comune, replicando alle tante critiche mosse dall’opposizione.
«Il tema nodale è l’economia del nostro territorio, non solo quella del nostro comune – dice Brogioni – In un momento come questo, dove la crisi ha colpito l’intero tessuto produttivo, il nostro compito è quello di favorire gli investimenti in vari settori, dalla piccola industria, al turismo, all’agricoltura. Il nostro comune è centrale in Val di Cornia e quindi possiamo sfruttare la nostra posizione per accogliere le realtà produttive che vorranno insediarsi a Campo alla Croce sfruttando la facilità dei collegamenti. E se per fare ciò è necessaria la costruzione di nuovi capannoni – dice Brogioni – che possono portare nuovi posti di lavoro, ben vengano. E se coloro che lavorano nelle aziende del territorio decideranno per comodità di venire ad abitare nel nostro comune credo che i conti che abbiamo fatto siano più che giusti. Se vogliamo fare un servizio al territorio, e in special modo ai giovani, è quello di metterli in condizione di non doversene andare altrove. Per fare questo non bastano le bellezze artistiche e paesaggistiche, ci vuole qualcosa di concreto. E noi proviamo a realizzarlo qualcosa di concreto».
Il Tirreno 11.6.2011