Il sindaco Soffritti:«Così riorganizziamo Venturina»
L’idea di base è quella di recuperare e riqualificare le aree critiche
«E’ UN PIANO di recupero che parte dalle aree critiche». Così ha definito il sindaco Rossana Soffritti il Regolamento urbanistico appena approvato. Poco o niente su Campiglia, più articolata la questione su Venturina. Tre le aree critiche e di intervento individuate e oggetto di interventi complessi. Sono l’area industriale dell’Italian Food; la «porta nord» come cerniera di collegamento fra terme, aree verde e centro urbano; il centro cittadino nell’area della banca Monte dei Paschi di Siena dove dovrebbe tornare a vivere una piazzetta urbana, oppure, in via alternativa, sarà ceduta un’area di 400 metri quadrati al Comune da adibire a scopi sociali.
L’AREA della porta a nord a sua volta è divisa in altre tre zone: ex Comer, l’area a fianco (dovrà essere de localizzato il distributore), e l’area Bucciantini-Braglia. Quest’ultima «legata alla ristrutturazione dell’ex Consorzio Agrario» ha detto il sindaco. Una parte del Consorzio potrebbe essere ceduta al Comune. Complessa anche la questione dell’Italian Food: o si trasferisce a Campo alla Croce, volontariamente, altrimenti mai sarà realizzata in quella zona un’abitazione. Per quanto riguarda gli aspetti legati alle opere pubbliche si ha la previsione del nuovo plesso scolastico con il trasferimento della scuola Marconi nel centro scolastico Altobelli e la trasformazione (non demolizione) dell’edificio e del giardino Marconi in area residenziale con spazi pubblici. La struttura – ha assicurato il sindaco – non verrà certo modificata. La realizzazione del nuovo plesso scolastico ha l’obiettivo di favorire i rapporti e gli scambi tra scuole e quello di razionalizzare i costi che attualmente, dal trasporto alla mensa». Altro tema importante è quello del cimitero, confermato nell’area a monte della via Suveretana, all’altezza di Montioncello. A valle di Venturina tutte le soluzioni sono impraticabili perché ci sono interferenze con la falda – spiega il sindaco Soffritti – a monte c’erano due soluzioni o verso Lumiere o verso Cafaggio. Non me la sono sentita di costruire nell’area delle terme, di precludere qualsiasi espansione».
E I TEMPI della costruzione non possono essere nemmeno biblici: nel giro di sei o sette anni il cimitero di Campiglia sarà esaurito, anche considerando l’attuale ampliamento che porterà a una disponibilità di circa 550 posti e 470 ossari. Per quanto riguarda «il territorio aperto le scelte vanno nel senso della più stretta tutela dando in tal modo centralità all’agricoltura, uno dei settori strategici nell’economica locale». Infine una precisazione dell’Ufficio di Piano a proposito degli alloggi realizzati a Campiglia dal 2005 ad oggi: «Gli alloggi realizzati e ultimati dal 2005 ad oggi non sono 58 bensì 325, di cui 98 di edilizia economica e popolare già abitati dal 2009, ai quali si aggiungeranno nei prossimi mesi i 75 alloggi ormai terminati dell’ultimo lotto Peep in diritto di superficie».
VOTO CONTRARIO IN CONSIGLIO COMUNALE DI LISA FIORENZANI E MICHELE RUGGIERO
Il Pdl boccia il piano: «Le terme chiuse in mezzo al cemento»
IL PDL ha votato no al Regolamento urbanistico. I consiglieri Fiorenzani e Ruggiero spiegano perché. «Questo RU non fa altro che dare un ulteriore colpo, in negativo, alla situazione urbanistica di questo Comune e ciò sia da un punto di vista della qualità della vita, sia da un punto di vista economico.
Un’Amministrazione attenta al turismo – evidenzia Lisa Fiorenzani – non avrebbe mai potuto pensare di rinchiudere le terme in mezzo al cemento, ci sono Comuni che non hanno sorgenti termali naturali come Campiglia e che invece sono stati capaci di creare opportunità turistiche inimmaginabili e noi che invece ce l’abbiamo naturalmente non siamo capaci, anzi non siete capaci di valorizzarle.
INFINE sempre in tema di turismo: vi sembra logico che la via del vino che da Venturina, poi Cafaggio conduce a Suvereto abbia come sfondo un cimitero?». Nel lungo intervento tecnico del consigliere Pdl Michele Ruggiero si fa riferimento anche alla piazzetta al posto della sede del Monte dei Paschi di Siena. «Il ritorno della storica piazzetta del mercato su via Indipendenza a nostro parere, non è molto geniale. Il gruppo di centrodestra delle passate legislature aveva indicato l’area per una vera piazza, e cioè quella alle spalle della delegazione comunale e via Dante Alighieri. L’area in questione veniva considerata di pregio e preferita alla cementificazione».
La Nazione 1.6.2011
Le previsioni urbanistiche di Campiglia e Venturina
Nuovo cimitero e villaggio scolastico
Con l’approvazione da parte del consiglio comunale Campiglia si è dotata del Regolamento urbanistico, che era stato inizialmente adottato nel maggio 2010 e a cui erano seguite dal 28 di luglio fino al 10 di settembre 147 osservazioni, presentate da privati, istituzioni, associazioni e partiti. L’impostazione di base del nuovo Regolamento è quella del recupero e della riqualificazione dei centri urbani.
Finalità che caratterizzano soprattutto Venturina; per Campiglia infatti, secondo il documento della maggioranza, «è stato sufficiente puntare a una sostanziale conservazione e alla realizzazione di piccoli interventi». Quali sono le aree venturinesi interessate? La zona dell’Italian Food, definita come «ormai inglobata nel centro abitato», poi la porta nord quale punto d’unione tra terme, aree verdi e centro urbano; infine la zona intorno al Monte dei Paschi (via Indipendenza), dove potrebbe sorgere una piazzetta oppure, in alternativa, quello che deciderà di costruirvi il Comune, dopo la cessione di un’area di 400 metri, fermo il vincolo degli scopi sociali.
Per le opere pubbliche, nell’ottica di dar vita ad un unico complesso scolastico, le scuole Marconi verranno trasferite nel centro Altobelli. C’è poi la previsione di un nuovo cimitero a Venturina, nell’area a monte della Via Suveretana, all’altezza di Montioncello. L’ampliamento del cimitero di Campiglia (che ha reso disponibili 550 posti e 470 ossari) non impedirà, al ritmo di 100 decessi l’anno e a richieste di cremazione del 16% nel periodo 1994-2009, la sua saturazione.
Il sindaco Rossana Soffritti ha ribadito il posto centrale spettante all’agricoltura, «presidio per il buon mantenimento dell’ambiente e uno dei settori strategici nell’economia locale». Al proposito, l’architetto Silvia Viviani, consulente scientifico del Regolamento urbanistico, ha spiegato che il rapporto con gli impianti per le energie rinnovabili non dipende dagli enti locali comunali: la legge nazionale prevederebbe quegli impianti senza limitazioni, demandando una maggiore specificazione alla Regione, che si è limitata a individuare solo le zone non idonee, rendendo, di fatto, irrilevante la regolamentazione che il Comune di Campiglia aveva approntato con gli altri Comuni della Val di Cornia.
Secondo infine l’Ufficio di Piano – e contrariamente a quanto sostenuto da Comune dei Cittadini – gli alloggi realizzati dal 2005 sarebbero 325 e non 58, «ai quali si aggiungeranno nei prossimi mesi 75 alloggi ormai terminati dell’ultimo lotto Peep». La lista civica aveva giudicato il Regolamento urbanistico come strumento della speculazione immobiliare e finanziaria, bollando come «scandalose le lottizzazioni della Polledraia» e mortificanti le normative sull’agricoltura. Negativo il parere anche del Pdl. Secondo il consigliere Lisa Fiorenzani viene negletta la vocazione agricola. «Cosa accadrà ai terreni – si chiede – dopo che li avremo impegnati con impianti fotovoltaici? Ci saranno incrementi della produzione energetica o di persone occupate? E quando quei pannelli verranno smantellati per aver terminato il loro ciclo produttivo, quei terreni riprenderanno a produrre il carciofo violetto?». Il consigliere Michele Ruggero, sempre del Pdl, ritiene che la commissione edilizia sia stato solo uno schermo per decisioni prese altrove, poi esprime più di un dubbio sull’effettivo intento di recupero edilizio e di riqualificazione. Tra i tanti esempi, quello su via Pantalla: «La minoranza aveva proposto la riqualificazione di via Pantalla. Lo stesso architetto Danti faceva presente che la zona è ad alto rischio idraulico. E invece si è previsto un completamento di un intervento unitario, proprio a confine con l’area degradata».
FRANCESCO ROSSI
Il Tireno 1.6.2011