Lo sforzo finanziario del Comune per il sostegno alle imprese in crisi non è mai stato oggetto delle nostre critiche. Abbiamo invece evidenziato contraddizioni e iniquità della manovra che, a nostro parere, andavano evitate. A queste osservazioni Sindaco e maggioranza non hanno risposto, ne in Consiglio ne sulla stampa; neppure a quelle che avrebbero potuto determinare risparmi per allargare il numero delle imprese beneficiarie degli aiuti.
Non rispondono sulla rateizzazione degli oneri di urbanizzazione per i capannoni realizzati nei PIP da società di leasing o imprese immobiliari, non ancora ceduti alle imprese produttive e quindi senza nessuna attività.
Non rispondono sulla rateizzazione degli oneri per tutti i soggetti che operano nei PEEP, comprese le cooperative edilizie e i privati che nulla hanno a che vedere con attività d’impresa.
Non spiegano perché sono state escluse dalla rateizzazione degli oneri le imprese che operano fuori dai PIP. Per quella la crisi non c’è?
Riconoscono che la rateizzazione dell’ICI per le sole imprese con almeno 6 dipendenti a tempo indeterminato interesserà al massimo 50 aziende, escludendo dunque le piccole imprese.
Per le piccole imprese la Giunta annuncia uno sconto del 20% per le TIA (Tassa d’igiene ambientale), ma non sappiamo se si è premunita di accertare che tutte le imprese escluse dalla rateizzazione ICI potranno davvero beneficiare dello sconto Tia.
Riconosce che la crisi ha colpito pesantemente anche il settore agricolo, ma per le imprese agricole non ci sono sostegni: una distrazione imperdonabile visto il ruolo dell’agricoltura nella nostra economia.
Ce n’è a sufficienza per ribadire che si poteva fare meglio, magari ascoltando di più.
3 novembre 2009
COMUNE DEI CITTADINI
«Imbarazzo sulle misure anticrisi» la Nazione 4.11.2009
«IL SINDACO non risponde alle osservazioni sulla manovra a sostegno delle imprese in crisi». A dichiararlo è la lista «Comune dei cittadini». Che scrive: «Lo sforzo finanziario del Comune per il sostegno alle imprese in crisi non è mai stato oggetto delle nostre critiche — sostiene la lista d’opposizione — abbiamo invece evidenziato contraddizioni e iniquità della manovra che andavano evitate. A queste osservazioni sindaco e maggioranza non hanno risposto, né in consiglio né sulla stampa. Non rispondono sulla rateizzazione degli oneri di urbanizzazione per i capannoni realizzati nei Pip da società di leasing o imprese immobiliari. Non rispondono sulla rateizzazione degli oneri per tutti i soggetti che operano nei Peep, comprese le cooperative edilizie e i privati che nulla hanno a che vedere con attività d’impresa».
E ANCORA: «Non spiegano perché sono state escluse dalla rateizzazione degli oneri le imprese che operano fuori dai Pip. Per quella la crisi non c’è? Riconoscono che la rateizzazione dell’Ici per le sole imprese con almeno 6 dipendenti a tempo indeterminato interesserà al massimo 50 aziende, escludendo le piccole imprese. Per le piccole imprese la giunta annuncia uno sconto del 20% per le Tia. Riconosce che la crisi ha colpito pesantemente anche il settore agricolo, ma per le imprese agricole non ci sono sostegni. Ce n’è a sufficienza per ribadire che si poteva fare meglio, magari ascoltando di più».
Comune dei cittadini: «Troppe iniquità nelle azioni anticrisi» Il Tirreno 8.11.2009
CAMPIGLIA. «Lo sforzo del Comune per il sostegno alle imprese in crisi non è mai stato oggetto delle nostre critiche. Abbiamo invece evidenziato contraddizioni e iniquità che andavano evitate». E’ la lista Comune dei cittadini ad intervenire dopo che sindaco e maggioranza non hanno dato risposte. «Neppure a quelle che avrebbero potuto determinare risparmi per allargare il numero delle imprese beneficiarie degli aiuti. Non rispondono sulla rateizzazione degli oneri di urbanizzazione per i capannoni realizzati nei PIP da società di leasing o imprese immobiliari, non ancora ceduti alle imprese produttive e quindi senza nessuna attività. Non rispondono sulla rateizzazione degli oneri per tutti i soggetti che operano nei PEEP, comprese le cooperative edilizie e i privati che nulla hanno a che vedere con attività d’impresa. Non spiegano – continua – perché sono state escluse dalla rateizzazione le imprese che operano fuori dai PIP. Riconoscono che la rateizzazione dell’ICI per le sole imprese con almeno 6 dipendenti a tempo indeterminato interesserà al massimo 50 aziende, escludendo dunque le piccole imprese».