Non c’è niente da fare. Per i Comuni in Val di Cornia dell’autostrada non si deve parlare. I cittadini non devono sapere quali opere saranno davvero realizzate, quanto costerà il pedaggio “obbligatorio” per tutti noi, chi sono gli “abitudinari” di cui ha parlato il Ministro Matteoli, quanto dureranno gli “sconti”. Non devono sapere se è vero, o no, che il pedaggio iniziale applicato sarà di 15 centisimi, più IVA, a chilometro. Se fosse vero andare da Venturina a Rosignano costerebbe 7,75 euro. Andata e ritorno 15,50 euro! Nella migliore delle ipotesi, inoltre, gli “sconti” per gli abitudinari durerebbero solo per i primi 5 anni.
Tariffe assurde se si pensa che lo Stato sta cedendo ad un privato una strada a quattro corsie sulla quale si può raggiungere già ora la velocità a 110 Km/h.
A sud e a nord della Val di Cornia molti amministratori chiedono chiarezza, esprimono contrarietà al progetto della SAT, soprattutto per i pedaggi che, ormai è certo, graveranno su cittadini e imprese anche laddove non ci sono più strade alternative alla Variante Aurelia. Critiche sacrosante vengono sollevate sul fatto che il commissario nominato dal Governo per la realizzazione dell’autostrada è lo stesso presidente della SAT, ossia controllore e controllato. Qui, invece, il PD (con qualche timida eccezione a San Vincenzo) si è dato la consegna del silenzio. Ha manifestato contro i pedaggi e ora si accinge a farli passare in sordina. Non è stato ancora chiarito se si farà, e quando, il collegamento con il porto di Piombino.
A Campiglia, all’unanimità, è stato approvato un ordine del giorno che chiede alla SAT di venire ad illustrare il progetto autostradale. Per ora non è successo nulla. Siccome i dirigenti della SAT parlano a ruota libera sulla stampa, appare chiaro che a non voler informare i cittadini sono proprio gli amministratori locali.
Tacciono proprio qui, dove gli interessi in gioco sono enormi. Dalle nostre colline, contrariamente a quanto previsto da leggi che impongono di usare materiali recuperati, potrebbero partire gli inerti vergine che serviranno per costruire l’autostrada. Proprio qui dove, con soldi pubblici e con grandi ritardi, è stato costruito un impianto (TAP) per il recupero dei rifiuti industriali piombinesi in sostituzione degli inerti di cava. A distanza di mesi, le amministrazioni non hanno ancora risposto a queste semplici domande:
- Dove sono stati presi gli inerti per costruire l’autostrada tra Rosignano e Cecina?
- I Comuni e la Regione hanno chiesto, o no, alla SAT il rispetto delle leggi e degli accordi che prevedono l’impiego di materiali di recupero in sostituzione degli inerti di cava?
Ancora una volta le notizie si apprendono dalla stampa e ci dicono che le opere tra Rosignano e Cecina, senza rispettare le leggi, sono state realizzate completamente con materiale vergine, senza impiego alcuno di materiali di recupero che pure esistono sul territorio.
Questi fatti si commentano da soli. I nostri amministratori non vogliono informare i cittadini. Hanno già deciso che l’autostrada va fatta senza se e senza ma. Una posizione che giudichiamo irresponsabile. Di sicuro non stanno facendo gli interessi delle popolazioni che amministrano.
14 luglio 2011
Liste civiche Comune dei Cittadini, Forum per San Vincenzo, Uniti per Suvereto
SULLA STAMPA:
DURA PRESA DI POSIZIONE DELLE LISTE CIVICHE
«Qui dell’autostrada non si deve parlare»
«Il Partito Democratico si è dato la consegna del silenzio»
«In Val di Cornia dell’autostrada non si deve parlare». A sostenerlo sono le liste civiche Comune dei Cittadini, Forum per San Vincenzo, Uniti per Suvereto che incalzano le amministrazioni locali e criticano il Pd. «I cittadini non devono sapere quali opere saranno davvero realizzate, quanto costerà il pedaggio “obbligatorio” per tutti noi, chi sono gli abitudinari di cui ha parlato il Ministro Matteoli, quanto dureranno gli “sconti”. Non devono sapere se è vero, o no, che il pedaggio iniziale applicato sarà di 15 centesimi, più Iva, a chilometro. Se fosse vero andare da Venturina a Rosignano costerebbe 7,75 euro. Andata e ritorno 15,50 euro. Nella migliore delle ipotesi, inoltre, gli “sconti” per gli abitudinari durerebbero solo per i primi 5 anni. Tariffe assurde se si pensa che lo Stato sta cedendo ad un privato una strada a quattro corsie sulla quale si può raggiungere già ora la velocità a 110 Km/h». A sud e a nord della Val di Cornia molti amministratori chiedono chiarezza, esprimono contrarietà al progetto della Sat, soprattutto per i pedaggi che, “ormai è certo, graveranno su cittadini e imprese anche laddove non ci sono più strade alternative alla Variante Aurelia.
Critiche sacrosante vengono sollevate sul fatto che il commissario nominato dal Governo per la realizzazione dell’autostrada è lo stesso presidente della Sat, ossia controllore e controllato – continuano le liste civiche – qui, invece, il Pd (con qualche timida eccezione a San Vincenzo) si è dato la consegna del silenzio. Ha manifestato contro i pedaggi e ora si accinge a farli passare in sordina”. Le liste civiche criticano aspramente anche l’utilizzo di inerti usato per costruire il tratto Rosignano Cecina. “Dalle nostre colline, contrariamente a quanto previsto da leggi che impongono di usare materiali recuperati, potrebbero partire gli inerti vergini che serviranno per costruire l’autostrada. Proprio qui dove, con soldi pubblici, è stato costruito un impianto (Tap) per il recupero dei rifiuti industriali in sostituzione degli inerti di cava».
m. p. La Nazione 15.7.2011
«Ancora troppi misteri, a partire dal pedaggio»
Le liste civiche attaccano sull’autostrada
«Niente da fare. Per i Comuni in Val di Cornia dell’autostrada non si deve parlare. I cittadini non devono sapere quali opere saranno realizzate, quanto costerà il pedaggio “obbligatorio” per tutti, chi sono gli “abitudinari” di cui parla il ministro Matteoli, quanto dureranno gli “sconti”». Tornano in argomento le liste civiche Comune dei Cittadini, Forum San Vincenzo, Uniti per Suvereto che proseguono: «Non devono sapere se è vero, o no, che il pedaggio applicato sarà di 15 centesimi, più Iva, a chilometro. Se fosse vero andare da Venturina a Rosignano costerebbe 7,75 euro. Andata e ritorno 15,50 euro! Nella migliore delle ipotesi gli “sconti” durerebbero per i primi 5 anni». «Tariffe assurde – sottolineano le liste civiche – se si pensa che lo stato sta cedendo ad un privato una strada a quattro corsie sulla quale si può raggiungere già ora la velocità a 110 Km/h. A sud e a nord della Val di Cornia molti amministratori chiedono chiarezza, esprimono contrarietà al progetto Sat, soprattutto per i pedaggi. Critiche sacrosante vengono sollevate sul fatto che il commissario nominato dal governo per la realizzazione è lo stesso presidente della Sat, ossia controllore e controllato. Qui, invece, il Pd (con qualche timida eccezione a San Vincenzo) si è dato la consegna del silenzio. A Campiglia, all’unanimità – è stato approvato un ordine del giorno che chiede alla Sat di venire ad illustrare il progetto: ma non è successo nulla. Siccome i dirigenti Sat parlano a ruota libera sulla stampa, appare chiaro che a non voler informare i cittadini sono proprio gli amministratori locali. Tacciono qui, dove gli interessi in gioco sono enormi. Dalle nostre colline, contrariamente a quanto previsto da leggi che impongono di usare materiali recuperati, potrebbero partire gli inerti vergine che serviranno per l’autostrada. Proprio qui dove, con soldi pubblici e grandi ritardi, è stato costruito un impianto (Tap) per il recupero dei rifiuti industriali in sostituzione degli inerti di cava. A distanza di mesi, le amministrazioni non hanno risposto a semplici domande: dove sono stati presi gli inerti per costruire l’autostrada tra Rosignano e Cecina e se Comuni e la Regione hanno chiesto, o no, alla Sat il rispetto delle leggi e degli accordi per l’impiego di materiali di recupero. Le notizie s’apprendono dalla stampa e ci dicono che le opere tra Rosignano e Cecina sono state realizzate con materiale vergine».
Il Tirreno 16.7.2011