I licenziamenti e gli stipendi non pagati alla RTA di Montepitti denotano una situazione di estrema gravità nella gestione di quell’azienda, aperta da pochi anni con grandi propositi ma con troppi lati oscuri sulla gestione albeghiera, a partirte dall’esiguo numero di dipendenti rispetto alla dimensione del complesso.
In primo luogo occorre garantire diritti e lavoro ai dipendenti; poi sarà necessario approfondire la gestione di quell’ attività affinchè restituisca realmente lavoro e sviluppo ad un territorio al quale ha chiesto molto.
Per questo Comune dei Cittadini ha chiesto che l’argomento sia posto alla discussione del prossimo Consiglio Comunale.
Campiglia M.ma, 27 marzo 2010
Al Sindaco del Comune di Campiglia M.ma
Dott.ssa Rossana Soffritti
Sede comunale
E. p. c.
Al Segretario Generale
Dott.ssa Teodolinda Paradiso
Sede comunale
Oggetto: interpellanza sui licenziamenti dei lavoratori della RTA “Le Corti di Montepitti”.
Appreso dalla stampa degli stipendi non pagati e delle lettere di licenziamento inviate ai lavoratori e alle lavoratrici della Residenze Turistica Alberghiera di Montepitti;
Considerato
che si tratta di decisioni gravissime per la sostanza e per il modo con cui sono state assunte e comunicate ai dipendenti;
che dalle lettere di licenziamento inviate ai dipendenti dalla Soc. DCM Immobiliare emerge addirittura l’intenzione di cessare l’attività turistico ricettiva per la quale è stato autorizzato il complesso alberghiero di Montepitti;
che le decisioni prese della proprietà risultano gravi in primo luogo per gli effetti sui lavoratori, privati di reddito e prospettive, ed in secondo luogo per il pericolo di uno stravolgimento delle finalità turistiche del complesso di Montepitti;
Interroga il Sindaco
Affinché voglia riferire sui fatti di sua conoscenza nel prossimo Consiglio Comunale, chiedendo sin da ora se non intenda assumere, unitamente al Consiglio, una netta posizione che escluda per l’oggi e per il domani la trasformazione di quel complesso in attività diverse da quella alberghiera per cui è stata autorizzata, a tutela del lavoro e della legalità.
Si richiede risposta scritta.
Il Capogruppo
Massimo Zucconi
La notizia come appare sulla stampa:
Il Tirreno 28.3.2010
Interpellanza al sindaco Soffritti dal gruppo consiliare Comune dei cittadini sui licenziamenti dei lavoratori Rta “Le Corti di Montepitti”. «Il sindaco – scrive il capogruppo Massimo Zucconi – voglia riferire sui fatti di sua conoscenza nel prossimo consiglio».
Massimo Zucconi chiede «se non intenda assumere unitamente al consiglio, una netta posizione che escluda per l’oggi e per il domani la trasformazione di quel complesso in attività diverse da quella alberghiera per cui è stata autorizzata, a tutela del lavoro e della legalità».
Arriva in consiglio il caso dei licenziamenti «Dmc»
La lista civica chiede l’intervento dell’amministrazione
La Nazione 28.3.2010
ARRIVA in consiglio comunale la questione dei licenziamenti alla Rta Le Corti di Montepitti dei dipendenti della Dmc Immobilare srl. E alcuni insinuano il dubbio che dietro ci sia una manovra per trasformare le abitazioni turistiche in case private.
«I licenziamenti e gli stipendi non pagati alla Rta di Montepitti — incalza il capogruppo della lista comune dei Cittadini che ha presentato un’interpellanza in consiglio comunale — denotano una situazione di estrema gravità nella gestione di quell’azienda, aperta da pochi anni con grandi propositi ma con troppi lati oscuri sulla gestione alberghiera, a partire dall’esiguo numero di dipendenti rispetto alla dimensione del complesso.
In primo luogo occorre garantire diritti e lavoro ai dipendenti; poi sarà necessario approfondire la gestione di quell’attività affinchè restituisca realmente lavoro e sviluppo ad un territorio al quale ha chiesto molto.
Per questo Comune dei cittadini ha chiesto che l’argomento sia posto alla discussione del prossimo Consiglio Comunale».
E INTANTO anche in paese, oltre alla preoccupazione per i posti di lavoro e per il modo del licenziamento (una lettera insieme agli stipendi arretrati, dopo lo sciopero davanti ai cancelli della Rta, ndr), alcuni insinuano il dubbio che dietro il presunto annuncio di cessazione dell’attività (né la proprietà né le amministrazioni comunali ne sanno niente) ci sia la ricerca di un escamotage per trasformare le casette in abitazioni private. Ad oggi nelle Rta non è possibile prendere la residenza. Le uniche certezze in questa vicenda è che i licenziamenti sono stati impugnati, partiranno i decreti ingiuntivi e la parola passerà alla commissione per tentare di trovare un punto di incontro. La prossima settimana intanto la Filcams Cgil dovrebbe incontrare la proprietà.
Maila Papi