
Intervenire sulla vicenda dell’Italian Food non è cosa semplice perché si vanno a toccare interessi che si ripercuotono su un’ economia locale già provata dalla crisi degli ultimi anni.
L’azienda, da un lato contribuisce a generare ricchezza oltre che per i proprietari, anche per i lavoratori ed il settore agricolo non solo della Val di Cornia; dall’altro, dobbiamo considerare che la sua collocazione nel tessuto urbano arreca inevitabili disagi agli abitanti che vivono nelle zone limitrofe.
Negli ultimi anni, a seguito dell’ampliamento dell’attività produttiva dell’impresa, sempre tollerato dall’amministrazione, la qualità della vita dei residenti delle zone adiacenti è andata notevolmente peggiorando creando legittime proteste.
L’amministrazione comunale ha stabilito, di concerto con i proprietari del complesso economico, la necessità di trasferire lo stabilimento in località Campo alla Croce e, a conferma di ciò, nel nuovo regolamento urbanistico l’area che attualmente ospita l’Italian Food passerà entro 5 anni da zona industriale a zona residenziale. Tutto sembrerebbe risolto per il meglio se non fosse che tale trasferimento necessita di ingenti risorse finanziarie non semplici da reperire.
Se è importante che con l’accordo siglato con la Regione l’ Italian Food possa incrementare il proprio volume produttivo dando una boccata di ossigeno alle aziende agricole che operano nel territorio, al tempo stesso è fondamentale che non vengano messe ancora in secondo piano le richieste dei residenti delle aree limitrofe; nelle situazioni difficili i sacrifici devono essere equamente distribuiti.
L’amministrazione locale deve porre tra le sue priorità la ricerca di un accordo tra le parti interessate per permettere il trasferimento in tempi più brevi possibili. Ci pare che su questo fronte poco sia stato fatto e purtroppo si paventa un’altra stagione produttiva che metterà a repentaglio la qualità della vita dei nostri concittadini.
Chiediamo per tanto che il Comune si faccia garante dei diritti di tutte le parti coinvolte ed intervenga con fermezza per regolamentare una convivenza sempre più esasperata che deve necessariamente terminare.
Comune dei Cittadini
7 settembre 2010
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Soffritti: su l’Italian Food lavoriamo già con tenacia
Il sindaco Rossana Soffritti replica a stretto giro alla lista civica Comune dei Cittadini che chiedeva garanzie sul trasferimento della fabbrica Italian Food fuori dall’abitato di Venturina. «Comune dei Cittadini a proposito dell’Italian Food chiede al Comune una cosa che sindaco e giunta stanno portando avanti con convinzione, tenacia e impegno fin dal loro insediamento – afferma Soffritti – L’intervento di Comune dei cittadini quindi risulta inutile se non scorretto nei confronti dell’amministrazione comunale che su questo versante è fortemente impegnata dal punto di vista politico istituzionale e tecnico».
Il Tirreno 9.9.2010
LA REPLICA DEL SINDACO SOFFRITTI ALL’OPPOSIZIONE
«Siamo sempre stati attenti e impegnati sulla questione dell’Italian Food»
SECCA replica del sindaco di Campiglia Marittima, Rossana Soffritti, alla lista civica d’opposizione, Comune dei Cittadini sulla questione dell’Italian Food, la fabbrica di pomodori che si trova a Venturina. La lista ha chiesto un’accelerazione dell’iter per lo spostamento a Campo alla Croce dell’insediamento industriale che con gli anni è sempre più cresciuto. «Il Comune dei cittadini a proposito del trasferimento dell’Italian Food chiede al Comune una cosa che sindaco e giunta stanno portando avanti con convinzione, tenacia e impegno fin dal loro insediamento – ha affermato il sindaco Rossana Soffritti – l’intervento del Comune dei cittadini quindi risulta inutile se non scorretto nei confronti dell’amministrazione comunale che su questo versante è fortemente impegnata dal punto di vista politico istituzionale e tecnico».
La Nazione 9.9.2010
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Il comunicato di Comune dei Cittadini come appare sulla stampa:
«Italian Food va trasferita»
Comune dei cittadini chiede alla giunta più attenzione
L’amministrazione comunale metta tra le priorità la ricerca di un accordo tra le parti per il trasferimento in tempi brevi degli impianti Italian Food fuori dall’abitato di Venturina. Lo chiede la lista civica Comune dei Cittadini.
«Ci pare – si legge nella nota di Cdc – che su questo fronte poco sia stato fatto e si paventa un’altra stagione produttiva che metterà a repentaglio la qualità della vita dei cittadini. Chiediamo per tanto che il Comune si faccia garante dei diritti di tutte le parti coinvolte e intervenga con fermezza per regolamentare una convivenza sempre più esasperata».
L’azienda, riconosce Comune dei cittadini, contribuisce a generare ricchezza anche per i lavoratori e per il settore agricolo, ma «dobbiamo considerare che la sua collocazione nel tessuto urbano arreca disagi agli abitanti».
L’amministrazione comunale ha stabilito, di concerto con i proprietari dell’azienda che principalmente trasforma pomodori, la necessità di trasferire lo stabilimento a Campo alla Croce. Ma tale trasferimento necessita di ingenti risorse finanziarie non semplici da reperire. «Se è importante che con l’accordo siglato con la Regione l’Italian Food possa incrementare il proprio volume produttivo – afferma la nota di Cdc – dando una boccata di ossigeno alle aziende agricole che operano nel territorio, al tempo stesso è fondamentale che non vengano messe ancora in secondo piano le richieste dei residenti».
Il Tirreno 8.9.2010
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Ok i pomodori, ma agli abitanti chi pensa?
LA LISTA CIVICA COMUNE DEI CITTADINI CHIEDE AL SINDACO DI INTERVENIRE RAPIDAMENTE
«Bisogna accelerare il trasferimento della fabbrica incompatibile con la città»
«NON SI DEVONO dimenticare gli abitanti che abitano vicino all’Italian Food». La denuncia arriva dalla lista Comune dei cittadini, ma per anni i residenti in via Cerrini e nelle aree limitrofe allo stabilimento di pomodori, hanno tentato di far sentire la propria voce, con petizioni, andando in comune. Per anni abbiamo scritto articoli. Ora la lista civica incalza il comune per accelerare i tempi del trasferimento.
«Intervenire sulla vicenda dell’Italian Food non è cosa semplice perché si vanno a toccare interessi che si ripercuotono su un’economia locale già provata dalla crisi degli ultimi anni – incalza la lista – l’azienda, da un lato contribuisce a generare ricchezza oltre che per i proprietari, anche per i lavoratori ed il settore agricolo non solo della Val di Cornia; dall’altro, dobbiamo considerare che la sua collocazione nel tessuto urbano arreca inevitabili disagi agli abitanti che vivono nelle zone limitrofe.
NEGLI ultimi anni, a seguito dell’ampliamento dell’attività produttiva dell’impresa, sempre tollerato dall’amministrazione, la qualità della vita dei residenti delle zone adiacenti è andata notevolmente peggiorando creando legittime proteste. L’amministrazione comunale ha stabilito, di concerto con i proprietari del complesso economico, la necessità di trasferire lo stabilimento in località Campo alla Croce e, a conferma di ciò, nel nuovo regolamento urbanistico l’area che attualmente ospita l’Italian Food passerà entro 5 anni da zona industriale a zona residenziale. Tutto sembrerebbe risolto per il meglio se non fosse che tale trasferimento necessita di ingenti risorse finanziarie non semplici da reperire. Se è importante che con l’accordo siglato con la Regione l’Italian Food possa incrementare il proprio volume produttivo dando una boccata di ossigeno alle aziende agricole che operano nel territorio, al tempo stesso – evidenzia la lista Comune dei cittadini – è fondamentale che non vengano messe ancora in secondo piano le richieste dei residenti delle aree limitrofe; nelle situazioni difficili i sacrifici devono essere equamente distribuiti.
L’AMMINISTRAZIONE locale deve porre tra le sue priorità la ricerca di un accordo tra le parti interessate per permettere il trasferimento in tempi più brevi possibili. Ci pare che su questo fronte poco sia stato fatto e purtroppo si paventa un’altra stagione produttiva che metterà a repentaglio la qualità della vita dei nostri concittadini. Chiediamo per tanto che il Comune si faccia garante dei diritti di tutte le parti coinvolte ed intervenga con fermezza per regolamentare una convivenza sempre più esasperata».
Maila Papi
La Nazione 8.9.2010
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