Trattori guidati dal satellite nella Val d’Orcia, una nuova qualità di pane ottenuta a Montaione da varietà di frumento ricche di vitamine e rivelatesi utili per la prevenzione di malattie cardiovascolari, avanzi della caseificazione trasformati in mangime per allevamenti suini nel grossetano. Soluzioni ad alto contenuto tecnologico, ma anche riscoperte di antiche tradizioni fra i 15 progetti vincitori del bando da 25 milioni con cui la Regione ha inteso favorire processi di modernizzazione e sviluppo all’interno delle filiere produttive agricole.
«Un’iniziativa – ha spiegato il presidente della Regione Enrico Rossi – finalizzata a sostenere quanto più possibile la produzione agricola toscana. I progetti selezionati sono risultati validi sia sotto il profilo ambientale che occupazionale: i finanziamenti che saranno disponibili da novembre consolideranno l’occupazione di settemila addetti nel settore andando al contempo a produrre nuovi posti di lavoro; si tratta infatti di un grande intervento nel segno della green economy, tutto rivolto a un miglioramento qualitativo e quantitativo dei prodotti da immettere sul mercato».
Gli investimenti che riguardano in prevalenza l’acquisto di nuovi macchinari, promozione dei prodotti, sviluppo di agroenergie, certificazioni di qualità, processi di ottimizzazione delle risorse idriche e di riutilizzo dei residui della lavorazione, interessano una superficie complessiva di 17.534 ettari, pari a circa il 6% del territorio toscano: di questi quasi 13mila interamente coperti dalla produzione cerealicola. Nella filiera zootecnica il numero totale di capi interessato è di 60.369 fra bovini e ovini. «Con l’obiettivo di risparmiare sui movimenti e consolidare così le filiere, dalla produzione del prodotto agricolo, passando per la trasformazione e finire alla vendita – ha sottolineato da parte sua l’assessore regionale alle politiche agricole Gianni Salvadori – intendiamo anche mettere gli agricoltori, assieme agli altri protagonisti dell’accordo, al riparo dalle oscillazioni dei prezzi frutto delle speculazioni finanziarie attorno alle materie prime dell’agricoltura».
«L’augurio – ha proseguito – è che questo non rappresenti altro che un piccolo esperimento cui far seguire, in futuro, maggiori finanziamenti di origine comunitaria».
Fra i progetti aggiudicatari dei contributi regionali, che attiveranno un totale di 57 milioni di investimenti, da segnalare a Pistoia il piano per la riduzione dell’uso della torba all’interno delle aziende vivaistiche. Il progetto finanziato con un milione e 59mila euro prevede la creazione di un nuovo ammendante, sostitutivo del precedente concime indicato fra i responsabili delle emissioni a effetto serra, ottenuto questa volta dalla trasformazione degli scarti da frantoio oleario.
Gabriele Firmani
Il Tirreno 28.9.2011