Cosa ha prodotto la politica locale degli ultimi trent’anni? Domanda che in molti si pongono, tentando di azzardare un bilancio.
Si può asserire che tutte le attività politiche di questo ultimo periodo si sono concentrate prevalentemente sullo sviluppo e crescita del comune di Piombino. E’ meritevole e legittimo che un Comune cerchi, mediante scelte e azioni politiche, di crescere e svilupparsi. E’ il suo obiettivo. Non è però condivisibile e quindi accettabile che le sue ambizioni egemoniche avvengano a discapito dello sviluppo dei comuni limitrofi, rendendoli dei satelliti minori, condannandoli a vivere di luce riflessa. E’ questo genere di politica che ha ridotto il borgo medievale di Campiglia, spogliato del suo ospedale, volano dell’economia paesana, sopravvivere sonnecchiando a ridosso di ciò che ancora resta delle sue splendide colline, sventrate da cave e miniere.
Lo sviluppo di Venturina, sottraendo sempre più territorio all’agricoltura, è relegato prevalentemente all’edilizia di tipo commerciale.
San Vincenzo ha come unica opportunità di crescita la totale consunzione del suo litorale con una edilizia invadente di tipo turistico abitativo e alberghiero che supera ogni limite. Per Suvereto e Sassetta non si prospetta nulla di diverso, condannati a gestire il poco che hanno.
Dopo oltre un secolo, tramontato il progetto per Piombino di continuare a essere il secondo polo siderurgico nazionale, ormai giunto al capolinea per la globalizzazione, aveva riposto le sue attenzioni verso mire istituzionali tentando per lungo tempo di ottenere lo status di Provincia.
Sfumata irrimediabilmente anche questa possibilità, oggi ha ripiegato verso il raggiungimento del Comune unico.
Progetto sponsorizzato dall’attuale amministrazione piombinese che ha in larga misura realizzato e i risultati sono ormai sotto gli occhi di tutti. L’unico ospedale di zona, tutte le scuole di ogni ordine e grado, gli uffici Inps, Inail, l’agenzia delle entrate, i vigili del fuoco, il tribunale, sono nel territorio del Comune di Piombino. Lo sviluppo economico di questo territorio, richiedendo forse intuizione e coraggio si sarebbe dovuto orientare con maggiore impegno verso un genere di agricoltura concorrenziale, con prodotti vari, locali e non, di alta qualità, un allevamento animale per alimentazione, un turismo eco sostenibile anche di tipo termale.
Enrico Spinelli (Campiglia)