COMMENTO ALLA NOTA DELL’ARCH. GRASSI SUL RADDOPPIO DEGLI ALLOGGI AMMESSI DAL REGOLAMENTO URBANISTICO PER LA COSIDETTA “EDILIZIA A CANONE SOCIALE”
Se il Comune non vuole il raddoppio degli alloggi ha da fare una cosa molto semplice: cancellare la norma richiamata dall’arch. Grassi e fatta adottare al Consiglio Comunale con la quale si ammette in molte zone di nuova edificazione la “realizzazione di un alloggio a canone sociale per ogni alloggio di edilizia libera realizzato come premio in aggiunta al limite stabilito dalla scheda”.
Così com’è scritta, infatti, quella norma non può che voler dire raddoppio degli alloggi e, per giunta, in deroga al dimensionamento del fabbisogno abitativo stabilito dal Piano Strutturale.
Tralasciamo ogni commento sull’ “autoregolazione” che demanderebbe, non si sa a chi, di limitare a pochi alloggi la facoltà di costruirne quasi 300 ammessa dal regolamento urbanistico. E’ sinceramente sconcertante che dopo 7 anni di lavoro per fare il piano strutturale e il regolamento urbanistico, il Consiglio Comunale sia posto nelle condizioni di demandare ad altri (chi?) di decidere quanto si potrà effettivamente costruire nelle zone di espansione.
Sull’edilizia a canone sociale, ed anche sull’edilizia economica e popolare per le fasce sociali ancora più deboli, la nostra proposta è chiara: va prevista in misura adeguata ai fabbisogni, anche nel centro storico di Campiglia, nel rispetto del numero massimo di alloggi che il Piano Strutturale assegna al nostro Comune.
27 maggio 2010
Comune dei Cittadini
Il comunicato come appare sulla stampa:
Il Tirreno 28.5.2010:
Comune dei cittadini sollecita la giunta
«Si può ancora bloccare il raddoppio delle case»
VENTURINA. «Se il Comune non vuole il raddoppio degli alloggi ha da fare una cosa molto semplice: cancellare la norma richiamata dall’architetto Grassi e fatta adottare al consiglio con la quale si ammette in molte zone di nuova edificazione la “realizzazione di un alloggio a canone sociale per ogni alloggio di edilizia libera realizzato come premio in aggiunta al limite stabilito dalla scheda”». Duro attacco di Comune dei Cittadini che prosegue: «Così com’è scritta quella norma non può che voler dire raddoppio degli alloggi e, per giunta, in deroga al dimensionamento del fabbisogno abitativo stabilito dal piano strutturale. Sconcertante che dopo 7 anni di lavoro per fare il piano e il regolamento urbanistico, il consiglio sia posto nelle condizioni di demandare ad altri (chi?) di decidere quanto si potrà effettivamente costruire nelle zone di espansione».
La Nazione 28.5.2010:
CAMPIGLIA LA LISTA CIVICA D’OPPOSIZIONE «COMUNE AI CITTADINI» REPLICA IN MERITO AL REGOLAMENTO URBANISTICO
Edilizia: «L’amministrazione comunale corregga se stessa»
«L’AMMINISTRAZIONE corregga se stessa». È la replica della lista civica d’opposizione «Comune dei cittadini», a quanto detto da Alessandro Grassi, coordinatore ufficio urbanistica Val di Cornia, sul Regolamento urbanistico.
«Se il Comune non vuole il raddoppio degli alloggi ha da fare una cosa molto semplice: cancellare la norma richiamata dall’architetto Grassi e fatta adottare al Consiglio Comunale con la quale si ammette in molte zone di nuova edificazione la «realizzazione di un alloggio a canone sociale per ogni alloggio di edilizia libera realizzato come premio in aggiunta al limite stabilito dalla scheda», incalza la lista «Comune dei cittadini». «Così com’è scritta, infatti, quella norma non può che voler dire raddoppio degli alloggi, per giunta, in deroga al dimensionamento del fabbisogno abitativo stabilito dal Piano Strutturale.
TRALASCIAMO ogni commento sull’ autoregolazione che demanderebbe, non si sa a chi, di limitare a pochi alloggi la
facoltà di costruirne quasi 300 ammessa dal regolamento urbanistico. E’ sinceramente sconcertante che dopo 7 anni di
lavoro per il piano strutturale e il regolamento urbanistico, il Consiglio sia posto nelle condizioni di demandare ad altri
(chi?) di decidere quanto si potrà costruire nelle zone di espansione. Sull’edilizia a canone sociale, ed anche economica e
popolare per le fasce sociali ancora più deboli, la nostra proposta è chiara: va prevista in misura adeguata ai fabbisogni,
anche nel centro storico di Campiglia, nel rispetto del numero massimo di alloggi che il Piano Strutturale assegna».
m.p.